PRONTO SOCCORSO SI DUPLICAZIONI DI SERVIZI NO

I latini dicevano Contrafactum non valet argumentum e quindi per la situazione degli ospedali di Ragusa, Modica, Vittoria,  Comiso e Scicli bisogna andare alla sostanza delle cose.

 

Più volte ci siamo interessarti alla sanità ragusana sia dal punto di vista delle strutture sanitarie negli ospedali iblei sia per quanto riguarda la qualità dei servizi. E siamo stati, come i nostri lettori ricorderanno, estremamente contrari alla definizione di malasanità iblea per alcuni episodi che non avevano nulla a che fare con questa classificazione e comunque bisognava attendere l’esito delle indagini della Magistratura prima di sparare giudizi molto gravi come ad esempio, per restare sul sentito dire, che la sig.ra di Scoglitti deceduta più o meno dopo qualche giorno dal ricovero all’Ospedale di Vittoria era morta per una puntura di zecca ovvero per un morso di topo.

Ora, mutatis mutandi, preoccuparsi che a Scicli ed a Comiso tolgono il pronto soccorso e fare una guerra psicologica è esagerato perché l’abbiamo detto anche ai sindaci delle due cittadine in nessun Paese al Mondo ci sono due pronto soccorso a cinque chilometri di distanza e per giunta su percorsi extraurbani. Più importante sarebbe invece in ragione della peculiarità del territorio organizzare dei servizi nella neccessità delle specifiche esigenze di una cittadina, di un territorio appunto, di particolari situazioni di disagio che i cittadini e gli utenti possono trovare per la loro mancanza.

E’ per questi servizi che bisogna fare la marcia lenta Comiso- Ragusa o Scicli- Ragusa i due territori maggiormente colpiti dal piano di risparmi detto anche di rientro nella sanità che è poi il tagliare alcuni servizi essenziali laddove per altri servizi si spreca il denaro mettendo a rischio la salute dei cittadini.

Non mi riferisco ai tempi “beati” della sanità di “quartiere” dove ad esempio nei tre ospedali di Ragusa c’erano cinque divisioni di ostetricia e ginecologia (potremmo anche darvi i nomi dei primari), ma ad altre situazioni per cosi dire anomale; come ad esempio  il servizio di urologia a Comiso con due posti letto in day hospital in un’area indistinta di chirurgia, una sorta di sede di attività ambulatoriale dove si effettuano tuttavia ricoveri ed interventi irrituali rispetto alla struttura be al tipo di lavoro che per esempio la divisione di Ragusa da cui “dipende” Comiso, è deputata a fare. Perché questo? Per dire che Comiso ha una struttura di urologia? Ma non scherziamo con le cose serie perché se a Comiso viene ricoverato ed operato un tizio per un intervento alla prostata o alla vescica e durante la notte questo paziente ha problemi, che facciamo lo mettiamo in un’ambulanza e lo portiamo a Ragusa? Ed allora sig.ri direttori generali e capi divisioni stiamo attenti a autorizzare interventi chirurgici in una struttura di day hospital in attesa che ci scappi l’incidente di malasanità.

 

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