IL FLOP DEI MASSIVE ATTCK IN CONCERTO NELLA SUPERBA

Il noto gruppo musicale britannico, nato a Bristol nel 1987 e composto da  Robert “3D” Del Naja e Grant “Daddy G” Marshall, non pubblica un album dal 2010, quando irruppe sulle scene musicali internazionali con Heligoland, il quinto album discografico del gruppo, pubblicato dalla Virgin Records.

Il primo disco arriva nel 1991. Si chiama Blue Lines ed è il primo album Trip-hop della storia.

È un fatto universalmente riconosciuto, anche se la band odia essere etichettata sotto un genere preciso. C’è da capirli, considerando la loro natura sperimentale che dimostreranno nei dischi successivi. Ma non è una bestemmia dire che lo stampo delle loro opere sia sempre lo stesso, ossia quello costruito con Blue Lines, come ben ci ricorda mattia Cutrone su YuriMagazine.

In attesa del prossimo disco, che sarà il seguito di Heligoland, i Massive Attack sono in giro per l’Europa con il solito gruppo di musicisti di livello planetario. Cercate pure i concerti su Youtube per verificare che per una volta la nostra penisola è stata benedetta da ben quattro date estive!

La prima è stata quella di Milano, il 25 giugno al City Sound. L’8 luglio il concerto di  Roma, all’Auditorium Parco della Musica. Il giorno dopo è toccato ai Camerini anfiteatro di Padova e, per finire in bellezza, l’11 luglio, il tour si è chiuso con il concerto all’Arena del mare di Genova, sullo sfondo di un meraviglioso tramonto sul mare e con un megalomane impianto appositamente predisposto per l’occasione.

Senza nulla togliere alle fenomenali performance dei musicisti, il loro atteggiamento, invece, è apparso spocchioso a più di uno spettatore. Una scaletta composta dei più noti successi già presentata nelle precedenti tappe e un visual, pensato, ma non eclatante.

Nessuna postilla sulla scaletta, che ha soddisfatto  le aspettative del pubblico, ripercorrendo i momenti clou della loro blasonata carriera, da Unfinished Sympathy (che diventa Symphony, proposta in chiusura) dall’album Blue Lines a Teardrop, Angel, Inertia Creep, Rising-son, Girl I Love You, Psyche, Future Proof, Splitting the Atom, la tribale Atlas Air e molte altre. Cinque brani arrivano dall’ultimo cd Heligoland che risale al 2010. Nessun brano nuovo invece, di quello che si vocifera sarà il nuovo disco e che dovrebbe uscire a fine anno, pare con la collaborazione del ‘vecchiò compagno di avventure, Tricky. 

A Genova, come a Roma, i fan hanno aspettato un’ora prima che il concerto iniziasse, senza però, nessun ritardo sul finale che, come da copione, è giunto puntuale alle 23.30. Nessun bis. Nessuna uscita finale per farsi acclamare e celebrare dai tanti che, per assistere al rarissimo evento, hanno sborsato ben 46 euro di biglietto.

Un doppio valore quello attribuito alla tappa genovese, dal momento che, il collettivo capeggiato da Robert “3D” Del Naja e Grant “Daddy G” Marshall a Genova non c’erano mai passati e il capoluogo ligure qualcosa in comune con Bristol ce l’ha, essendo entrambe città portuali dall’importante passato.

Lo show non ha sicuramente superato le aspettative. I Massive Attack, famosi per le performance ipnotiche, tra atmosfere cinematiche e fumose, si sono, stavolta, limitati a proiettare scritte, frasi, slogan e simboli geometrici.

Il più è stato assolto dalla suggestiva location dell’Arena del mare, con il suo ampio molo a dirimpetto sull’ acqua e il palco che sembrava squarciato dalle immense navi da crociera, di passaggio sul fianco sinistro. Senza dimenticare le luci della Lanterna in prospettiva. Uno scenario ottimo per assaporare il concentrato di musica soul, reggae-dub e elettronica, cui i Massive Attack sono tra i massimi esponenti.  

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it