Sono sbarcati lunedì sera ed inizialmente si sono chiusi nel totale silenzio, dopo 48 ore di indagini sono comunque stati raccolti gravi indizi di colpevolezza che hanno permesso di sottoporre a fermo di Polizia Giudiziaria i 3 scafisti dei 3 gommoni, salpati tutti insieme dalla Libia: OKURU Friday, nato in Nigeria il 01.01/1987, KANTE Al Haje, nato in Gambia in data 01/01/1992 e CISSE Bangale, nato in Costa d’Avorio il 01/01/1977.
Sono ritenuti essere responsabili del delitto previsto dagli artt. 416 C.P. e 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, ovvero si associavano con altri soggetti presenti in Libia al fine trarne ingiusto ed ingente profitto compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.
I FATTI
In data 23/11/2014 alle ore 13,40 l’IMRCC Roma disponeva a Nave A. PELUSO CP905 di soccorrere un gommone con migranti a bordo. Alle ore 16,05 è stato avvistato otticamente un gommone a Sud di Lampedusa e verificandone le precarie condizioni di stabilità e di non governabilità venivano tutti tratti in salvo (35 persone,33 uomini e 2 donne). portatili di comunicazione.
Alle ore 16,33 dello stesso giorno l’IMRCC Roma disponeva a Nave A. PELUSO CP905 di soccorrere un secondo gommone carico di migranti. Alle ore 20,20 è stato avvistato il gommone carico di migranti a Sud/Est di Lampedusa e alle ore 20,45 venivano soccorse 106 persone (tutti uomini).
Alle ore 00,15 del 24/11/2014 Nave A. PELUSO CP905 si dirigeva sempre a Sud/Est di Lampedusa per soccorrere un terzo gommone. Alle ore 01,15 è stato avvistato il gommone ed alle ore 02,00 è terminato il trasbordo, per un totale di 107 persone (tutti uomini).
Alle ore 18,20 sono iniziate le operazioni di sbarco dei migranti coadiuvate dall’autorità marittima e sanitaria presente in banchina e tutti i clandestini venivano sbarcati e ospitati presso il C.P.S.A.
Ordine pubblico ed assistenza
L’ufficio Ordine Pubblico ha messo a disposizione gli uomini coordinati dal Funzionario della Polizia di Stato della Questura di Ragusa responsabile del servizio che hanno atteso l’arrivo dei migranti gestendo le operazioni di sbarco.
Alle operazioni partecipavano 20 Agenti della Polizia di Stato ed altri operatori delle Forze dell’Ordine, la Protezione Civile, la Croce Rossa Italiana ed i medici dell’A.S.P. per le prime cure.
Il lavoro dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato è molto complesso e deve essere espletato in tempi ristretti così da permettere un immediato invio degli ospiti in strutture d’accoglienza.
La Polizia Scientifica ha completato le operazioni di fotosegnalamento questa notte in considerazione del fatto che nelle more dello sbarco veniva predisposto il trasferimento di alcune centinaia di ospiti in altri centri.
Nonostante la complessità delle operazioni svolte in tempo di notte, alle ore 08.00 tutti i migranti venivano identificati ed ospitati presso il centro così da permettere il trasferimento.
L’Ufficio Minori della Questura di Ragusa, ha affidato gli ultimi egiziani di giovanissima età ad alcune comunità presenti fuori dalla provincia iblea.
LE INDAGINI
Gli uomini della Squadra Mobile della Questura di Ragusa e del Servizio Centrale Operativo (Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato), con la partecipazione di un’aliquota di Carabinieri ed una della Sez. Op. Nav. della Guardia di Finanza in meno di 48 ore hanno individuato tutti e 3 gli scafisti dei 3 gommoni.
Quando si devono fare indagini sulla presenza di scafisti a bordo di gommoni provenienti dalla Libia, il rischio di non individuare gli autori del reato è molto alto, in quanto i passeggeri provenienti dal centro Africa hanno molta paura e non parlano quasi mai con gli investigatori.
Nonostante tutto, grazie al prezioso lavoro degli investigatori e degli interpreti provenienti dagli stessi paesi d’origine dei migranti, è stato possibile individuare tutti e 3 i responsabili del reato.
I migranti erano partiti dalla Libia 24 ore prima di essere soccorsi ed a bordo avevano solo poca acqua e nessun alimento.
Tutti erano prima reclusi in un capannone in prossimità di una spiaggia della Libia ed all’improvviso hanno ricevuto l’ordine di alzarsi ed incamminarsi verso i gommoni destinati alla partenza.
Così, in tempo di notte, i migranti sono stati condotti sui gommoni dove li aspettavano gli scafisti al timone per la partenza.
A differenza dei battelli solitamente utilizzati, questa volta è stato adoperato anche un gommone di piccolissime dimensioni, appena 6 metri con a bordo 35 migranti.
Al termine delle difficili indagini sono stati individuati i 3 scafisti provenienti da diverse zone dell’Africa che previ accordi con gli organizzatori libici, assumevano il comando dei gommoni.
Inoltre è stato appurato che 400 dollari è il prezzo pagato dai migranti per il viaggio.
LA CATTURA
Le indagini condotte dagli investigatori durate poco meno di 48 ore, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto i responsabili del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa gli investigatori hanno catturato gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione, considerato che dopo il fermo iniziano tutte le fasi processuali particolarmente complesse.
BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA GIUDIZIARIA
Nell’ultimo anno sono stati arrestati 182 scafisti dalla Polizia Giudiziaria e sono in corso numerose attività di collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti.