466 MIGRANTI IN DIVERSE IMBARCAZIONI CONDOTTE DA 6 SCAFISTI. GOMMONI E BARCHINI IN LEGNO ERANO STATI RIEMPITI OLTREMODO, COSÌ TANTO DA CREARE GRAVI SITUAZIONI DI PERICOLO PER I PASSEGGERI

La Polizia a seguito dello sbarco di domenica pomeriggio ha raccolto gravi indizi di colpevolezza a carico di: KEYTA Ousman, nato in Senegal in data 27.03.1983, SERIGNE FALLOW Diouf, nato in Senegal in data 01.01.1993, BAVIER Senor, nato in Senegal il 18.05.1997, BAKARI Ceesay, nato in Gambia il 01.01.1989, SAIDY Mbemba, nato in Gambia il 01.01.1999 e LUTFARAHMAN Shilazu Islam, nato in Bangladesh il 21.03.1996.

Secondo i testimoni sono loro che hanno condotto le imbarcazioni partite dalle coste libiche. I responsabili del delitto previsto dall’art. 12 D.Lgs.vo 25.7.1998 nr. 286, concorrevano con altri soggetti presenti in Libia al fine di trarne ingiusto ed ingente profitto, compiendo atti diretti a procurare l’ingresso clandestino nel territorio dello Stato di cittadini extracomunitari. Il delitto è aggravato dal fatto di aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale in Italia di più di 5 persone; perché è stato commesso da più di 3 persone in concorso tra loro; per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale delle persone esponendole a pericolo per la loro vita e incolumità ed inoltre per aver procurato l’ingresso e la permanenza illegale le persone sono state sottoposte a trattamento inumano e degradante.  

I migranti provenienti dal centro Africa sono stati ospitati presso l’Hot Spot di Pozzallo per essere visitati, identificati e trasferiti in altri centri.

 

MODALITA’ DI SOCCORSO IN MARE

 

Alle ore 08,00 circa del 18.02.2017 a seguito di segnalazione dell’MRCC Roma, la nave “SPS CANARIAS” procedeva al soccorso in acque libiche di una imbarcazione in legno con a bodo circa 112 migranti di sesso maschile per il successivo trasbordo sulla nave della Guardia Costiera italiana “LUIGI DATTILO” CP 940 che a sua volta li trasferiva sulla nave ONG “GOLFO AZURRO”. Le navi impegnate nei soccorsi hanno fatto salire a bordo complessivamente 466 migranti confluendo il flusso in arrivo verso la “Golfo Azzurro” che si è fatta carico di trasportare tutti i migranti soccorsi su 5 diverse imbarcazioni al Porto di Pozzallo dove giungeva alle ore 14,00 del 19/02/2017.

Dopo le operazioni sanitarie di rito, i migranti venivano trasferiti presso il locale Hotspot per le operazioni di pre-identificazione.

ORDINE PUBBLICO ED ASSISTENZA

 

Il lavoro degli agenti della Polizia è sempre molto difficile in quanto bisogna far conciliare le esigenze di ordine pubblico, quelle di Polizia Giudiziaria ed ovviamente l’assistenza ai migranti appena sbarcati che resta prioritaria.

Il Funzionario della Polizia di Stato, dirigente del servizio di Ordine e Sicurezza Pubblica, con a disposizione decine di uomini, ha dovuto poi coordinare, le immediate partenze, i trasferimenti dall’Hot Spot ad altre regioni di centinaia di migranti, in piena sinergia con i funzionari della Prefettura che coordinano la “macchina” dell’accoglienza.

Le operazioni di sbarco non hanno fatto registrare criticità ed è stata prestata la massima attenzione verso i soggetti che avevano bisogno di cure mediche, in particolar modo diverse donne incinte e minorenni.

Alle procedure hanno partecipato 30 Agenti della Polizia di Stato ed altri uomini appartenenti alle Forze dell’Ordine ed all’Esercito Italiano, così come gli Enti inviati dalla Prefettura di Ragusa, Protezione Civile, Croce Rossa Italiana e medici dell’A.S.P. per le visite mediche.

Le attività dell’Ufficio Immigrazione della Polizia di Stato risultano sempre complesse, dovendo essere espletate in tempi ristretti numerose incombenze, così da permettere un immediato invio dei migranti in idonee strutture d’accoglienza individuate dalla Prefettura in base ad un articolato piano di riparto nazionale del Ministero dell’Interno.

La Polizia Scientifica ha lavorato consequenzialmente senza sosta per le operazioni di preidentificazione e fotosegnalamento, in considerazione dei nuovi arrivi. Si sta procedendo al fotosegnalamento dei migranti sbarcati ed al loro trasferimento ad operazioni ultimate, da parte degli uomini della Polizia di Stato che lavorano senza sosta.

 

                                                                    LE INDAGINI

 

Gli uomini della Polizia di Stato – Squadra Mobile Questura di Ragusa – con la partecipazione di un’aliquota della Guardia di Finanza ed una dei Carabinieri, hanno sottoposto a fermo 6 scafisti riconosciuti dai migranti come coloro che hanno condotto i gommoni e le barche in legno soccorse nelle acque antistanti la Libia.

Le indagini sono state avviate nell’immediatezza, contestualmente alla gestione di alcuni casi sanitari che per primi sono stati fatti sbarcare.

Di pari passo alle operazioni sanitarie, gli investigatori hanno individuato in pochissime ore i responsabili di questo ennesimo approdo.

Secondo i migranti ascoltati come testimoni, i 6 scafisti non erano insieme a loro nel capannone e godevano di assoluta autonomia, traendo tutti i vantaggi grazie agli accordi presi con i libici.

Risponderanno tutti dello stesso reato, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, non in concorso tra loro, in quanto le barche condotte sono partite in momenti diversi.

Al termine delle indagini è stato possibile acquisire gravi indizi di colpevolezza a carico degli scafisti centro africani, responsabili, senza alcun dubbio, secondo i testimoni ascoltati.

Gli arrestati sono stati condotti presso l’istituto di pena di Ragusa a disposizione dell’A.G.

 

LA CATTURA

 

Le indagini condotte dalla Polizia Giudiziaria, hanno permesso anche questa volta di sottoporre a fermo di indiziato di delitto il responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

Al termine dell’Attività di Polizia Giudiziaria, coordinata dalla Procura della Repubblica di Ragusa, gli investigatori hanno infatti ristretto gli scafisti che dopo le formalità di rito e l’identificazione da parte della Polizia Scientifica sono stati condotti presso il carcere di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria Iblea impegnata in prima linea sul fronte immigrazione. Sono ormai quotidiane le udienze di incidente probatorio e quelle che portano alla condanna degli scafisti, rispettivamente per la ulteriore cristallizzazione in sede processuale della prova anche ai fini dibattimentali. Al riguardo molte le sentenze di condanne dell’Autorità Giudiziaria.

 

 

 

 

BILANCIO ATTIVITA’ DELLA POLIZIA

 

Nel 2017 sono 10 gli scafisti fermati in provincia di Ragusa. Lo scorso anno sono stati arrestati 150 scafisti dalla Polizia Giudiziaria. Inoltre, sono in corso numerose attività in collaborazione con le altre Squadre Mobili siciliane della Polizia di Stato (coordinate dal Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine) al fine di permettere scambi informativi utili per gestire indagini sul traffico di migranti dalle coste straniere a quelle Italiane.