L’ha pedinata per le vie del centro di Comiso e, entrato in un negozio, ha proferito nei confronti della donna parole ingiuriose: è finito così in manette, arrestato dai Carabinieri della Stazione di Comiso, Rizzo Filippo, venditore ambulante originario di Niscemi, che da tempo perseguitava una casalinga 33enne comisana e il marito di quest’ultima.
La triste vicenda inizia nel luglio 2014 quando da semplici apprezzamenti indirizzati alla giovane madre di famiglia, il Rizzo arriva pian piano a minacciarla ripetutamente e a molestarla, con continue chiamate telefoniche, anche nel cuore della notte, e con frasi intimidatorie e dai contenuti “pesanti”, inviate via sms e postate su Facebook. Da quel momento la vita della donna cambia totalmente: costretta a modificare le proprie abitudini ed a vivere in uno stato di ansia continuo, perenne, la costante paura per la propria incolumità e per quella del marito e della figlioletta. Pedinamenti dell’uomo mentre la donna fa la spesa al supermercato, appostamenti sotto casa, fino ad arrivare ai danneggiamenti dell’autovettura che la signora e il marito avevano in uso.
Una folle insistenza che però è costata le manette al Rizzo, arrestato nella serata di ieri dai Carabinieri della locale Stazione, che lo hanno bloccato mentre si stava allontanando con il proprio furgone da un negozio del centro di Comiso, dove si era recato con il preciso intento di pedinare la casalinga e di insultarla pubblicamente con frasi dal tono profondamente offensivo. Il Rizzo è stato così condotto nella caserma di via Leonardo Sciascia e, dopo le formalità di rito, è stato sottoposto agli arresti domiciliari presso la propria abitazione così come disposto dall’Autorità Giudiziaria di Ragusa, dinanzi alla quale dovrà rispondere dei reati di atti persecutori e danneggiamento aggravato.
Sulla vicenda ora resta l’attenzione degli investigatori, che la settimana scorsa avevano denunciato a piede libero un altro comisano, sempre per atti persecutori, responsabile di aver minacciato ripetutamente la ex moglie: la separazione da lei e l’affidamento dei figli le ragioni scatenanti il suo comportamento criminoso.