Riceviamo e volentieri pubblichiamo una nota inviata dall’avvocato Salvatrice Ferlito, coordinatrice di Fratelli D’Italia Chiaramonte:
“In riferimento alla gravosa vicenda che vede coinvolta l’IPAB Rizza Rosso di Chiaramonte Gulfi e i suoi lavoratori nonché i suoi anziani ospiti, Fratelli d’Italia circolo di Chiaramonte, da sempre sensibile ai temi sociali e alle problematiche della propria comunità, si è voluta fare portavoce delle esigenze dei lavoratori e delle problematiche relative agli ospiti della struttura.
Pertanto, la portavoce locale del partito, Salvina Ferlito, in data 7.02.2020 ha inviato al proprio capogruppo all’ARS, On. Elvira Amata, una nota scritta mediante la quale ha rappresentato la grave situazione venutasi a creare all’interno dell’IPAB Rizza Rosso.
In particolare, con la suddetta nota, Fratelli d’Italia circolo di Chiaramonte, dopo aver invitato l’On. Amata a voler sottoporre all’attenzione dell’Assessore regionale della Famiglia e delle Politiche sociali la spiacevole situazione che si è venuta a creare relativamente alla IPAB in oggetto, onde poter trovare una soluzione consona tanto ai dipendenti quanto alla Regione Sicilia, ha rappresentato quanto segue: “I lavoratori della predetta IPAB chiedono da tempo un incontro con l’Assessore di riferimento al fine di poter esporre i fatti ed avere rassicurazioni e delucidazioni in merito, ma ad oggi ancora tali richieste sono rimaste inevase. Pertanto, quale locale portavoce di Fratelli d’Italia, mi sembra doveroso farmi ambasciatrice delle esigenze dei lavoratori”.
La nota ha, altresì, rappresentato brevemente i fatti: “I lavoratori della IPAB in oggetto non percepiscono da circa 69 mensilità la retribuzione mensile con grave pregiudizio per i lavoratori stessi e per gli anziani ospiti della struttura: gli operatori, infatti, continuano a lavorare in condizioni di estrema precarietà per cui diventa sempre più difficile garantire un’adeguata assistenza agli ospiti, cui mancano persino l’assistenza costante di una infermiera, i farmaci e addirittura le derrate alimentari; i lavoratori hanno inviato, per il tramite dei sindacati, diverse note all’Assessorato, al Prefetto di Ragusa, al Commissario Straordinario IPAB Rizza Rosso, al Sindaco di Chiaramonte Gulfi e persino alla Procura della Repubblica.
Tali note non hanno sortito effetto alcuno. Oltretutto, la nomina del Commissario straordinario, dott. Privitera, nominato per tre mesi il 28 maggio 2019, è venuta a scadere e, tra l’altro non è stata risolutiva dei problemi, determinando ulteriori criticità quali l’impossibilità di firmare mandati di pagamento, di poter incassare le rette, di far fronte alle difficoltà nell’acquisizione di alcune forniture, il pagamento delle utenze e quanto necessario alla conduzione del servizio. Ad oggi, quindi, manca del tutto un vertice di gestione e la struttura va avanti solo grazie al lavoro del personale che, malgrado vanti 69 mensilità di arretrati retributivi, continua ad assicurare agli anziani per puro spirito solidaristico un minimo, comunque non sufficiente, di assistenza”.
Con la nota, in definitiva, Fratelli d’Italia ha chiesto al proprio deputato di riferimento, On. Elvira Amata, di sottoporre all’attenzione dell’Assessore Scavone, le seguenti problematiche: 1) mancata retribuzione dei lavoratori; 2) mancata nomina di un organo gestionale e 3) condizioni di precarietà in cui vivono gli anziani ospiti della struttura.
La risposta del deputato di Fratelli d’Italia al locale circolo è stata celere e puntuale. L’On. Amata, anch’ella sensibile alle tematiche sociali, ha incontrato in data 11.02.2020 l’Assessore Scavone, il quale ha assicurato che la situazione dell’IPAB Rizza Rosso è costantemente monitorata e che, in tempi brevissimi e comunque entro la fine del mese di febbraio, sarà nominato un nuovo Commissario Straordinario di estrema competenza che provvederà a trovare una soluzione innanzitutto alle problematiche più contingenti (quali appunto i mandati di pagamento, l’incasso delle rette, l’acquisizione delle forniture, il pagamento delle utenze, ecc.) per poi procedere a traghettare l’IPAB verso la nomina del nuovo organo di gestione.