È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL CANOVACCIO DI LEONFORTE PORTA IN SCENA IL CLASSICO “LA BANDA DEGLI ONESTI”
22 Mar 2017 09:14
La rassegna di teatro comico “Ragusa Ride” torna in scena domenica 26 marzo. Al piccolo della Badia, grande attesa per la rappresentazione che sarà proposta dalla nuova compagnia “Il canovaccio” di Leonforte che porterà in scena la versione teatrale del celeberrimo film “La banda degli onesti” interpretato da Totò e Peppino De Filippo, sceneggiato dai mitici Age e Scarpelli, maestri di satira e umorismo popolare. Il direttore artistico della rassegna, Maurizio Nicastro dell’associazione culturale Palco Uno, si dice convinto che quello in programma alle 19,30 (l’orario è modificato in coincidenza con l’entrata in vigore dell’ora legale) si annuncia come un appuntamento in grado di attirare l’attenzione del pubblico. Nato come variante appena più ambiziosa e malinconica del classico film di Totò, “La banda degli onesti” è una delle fondamentali tappe di maturazione della commediola d’impronta neorealistica, in procinto di trasformarsi in commedia all’italiana, che, nel film, al divertimento, intreccia una garbata polemica sociale, l’ansia di un nuovo benessere negli anni che precedono il boom, ove un’umanità “minore”, vessata da ricchi e prepotenti, si coalizza in una velleitaria rivincita adottando i metodi scorretti dei propri persecutori, ma senza riuscirvi per eccesso di onestà. La brillante commedia ruota attorno alla figura di Antonio Bonocore, portiere napoletano di un caseggiato romano che sostenta con il suo lavoro madre, mogli, figli e cane, alloggiati in un seminterrato. Un giorno, un condomino in fin di vita, gli chiede di distruggere una matrice per banconote da diecimila lire e della carta filigranata, rubate anni prima alla Zecca di Stato. Bonocore obbedirebbe se non fosse che il nuovo amministratore, il corrotto ragioniere Casoria, lo ha minacciato di sfratto e licenziamento; conserva, quindi, carta e matrice, sperando di poterle utilizzare, cerca complicità dal tipografo Lo Turco e dal pittore Cardone, indebitati come lui. Una girandola di emozioni e di colpi di scena condurranno allo scoppiettante finale. “E’ una trama che in molti conoscono – sottolinea Nicastro – per averla vista in tv ma farà piacere poterla riassaporare con una rivisitazione differente sul palco del nostro piccolo teatro. Invitiamo, dunque, tutti a partecipare a quello che si annuncia un altro momento esaltante della nostra rassegna”. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattare il 333.4183893.
© Riproduzione riservata