UNA BRUTTA PARTITA

 

Una brutta partita. Se dovessimo sintetizzare Padua Ragusa-Amatori Palermo in una sola frase, è questo quello che scriveremmo. Ragusani e Palermitani si sono affrontati oggi pomeriggio al “della Costituzione” per una partita valevole come finale di andata della seconda fase del campionato di serie C1 e al termine degli ottanta minuti di gioco ad uscire vittoriosi dal campo, sia pure con il minimo scarto, 19 a 20, sono stati gli ospiti.

Come detto, non è stata una bella partita. Da un lato c’era un Palermo molto fisico, strabordante in mischia (gli uomini di coach La Torre le hanno praticamente vinte tutte) ma che non riesce a trasformare in punti la netta supremazia nelle fasi di conquista. Dall’altro il Padua, incapace di reggere la spinta della mischia avversaria, in difficoltà nel placcare i panzer in maglia bianconera, ma sempre in grado di creare problemi alla difesa avversaria quando entrava in possesso dell’ovale.

E poi c’era il vento, che ha condizionato il gioco al piede di entrambe le squadre e che in tante occasioni non ha permesso ai calciatori di centrare l’acca, nonostante a volte le posizioni non fossero di quelle proibitive.

I primi venti minuti sono equilibrati, sia nel gioco che nelle occasioni mancate. Al primo minuto Stefano Iacono calcia a lato una tutto sommato facile punizione da posizione centrale e distante dai pali solo una trentina di metri, poco dopo è il palermitano Marcello Pandolfo a pareggiare gli errori, colpendo in pieno il palo. Parità nei calci sbagliati, parità nel gioco e parità nel punteggio fino a quando, al 20°, uno sfortunato calcio a seguire di capitan Iacono viene rimandato indietro dal vento, rimbalza nei 22 ragusani, nessun giocatore in maglia biancazzurra riesce a farlo suo e per l’accorrente Davide Spinnato diventa facile prendere l’ovale e schiacciarlo in area di meta. Pandolfo trasforma. 0 a 7.

Il vantaggio bianconero dura però solo pochi minuti: un avventato passaggio all’interno dei 22 iblei viene intercettato da Adriano Scrofani che, dopo 80 metri degni del miglior Carl Lewis, va a tuffarsi al centro dei pali. La trasformazione di Stefano Iacono riporta il risultato in parità.

Fino a qui si è visto poco, gli unici momenti “emozionanti” sono i due errori che hanno dato modo alle squadre di andare in meta. Nel restante quarto d’ora si va avanti con lo stesso copione: l’Amatori vince le mischie ma non riesce a esprimere un gioco degno di questo nome, il Padua arranca come può e non è mai pericoloso.

Quando tutto lascia immaginare che le squadre vadano al riposo sul risultato di parità, proprio allo scadere, una punizione di Pandolfo permette alla propria squadra di mettere la freccia.

L’inizio del secondo tempo sembra la copia carbone del primo. Al 56° c’è un altro sussulto. Touche biancazzurra poco fuori dei 22 ragusani rubata dai Palermitani, ovale a Francesco Di Trapani che, dopo una corsa lunga una sessantina di metri va a depositare il pallone in mezzo ai pali. Azione bellissima ma viziata da un evidente fallo in touche su Giorgio Carbonaro non rilevato dall’arbitro, il signor Letterio Scopelliti di Messina, oggi non proprio in giornata di grazia. Pandolfo, che evidentemente ha fretta di tornare a giocare, prova a trasformare con un drop ma sbaglia. 7 a 15.

Coach Greco decide allora di lanciare nella mischia forze fresche mettendo dentro prima gli Under18 Damiano Dimartino e Gabriele Ragusa (per lui un debutto assoluto), insieme a Demba Mane, qualche minuto dopo anche l’altro debuttante Mirko Occhipinti insieme al “vecchio” Max Nicita. La mossa porta i risultati sperati: le mischie diventano meno scontate e per Mane arrivano le prime mete della carriera, al 64° e al 72°.

In mezzo, la terza marcatura palermitana, segnata da Domenico Mannino.

Si arriva così all’ottantesimo sul risultato di 19 a 20, con il Padua che spinge alla ricerca dei punti che darebbero la vittoria e il Palermo in debito d’ossigeno che si difende come può.

Difendersi come si può, però, è rischioso e proprio quando la lancetta arriva sul numero 80, il signor Scopelliti fischia una punizione a favore dei padroni di casa.

La posizione è centrale, la distanza ideale. Per Stefano Iacono dovrebbe essere un calcio di routine e invece, forse per il vento, forse per la tensione, il capitano biancazzurro calcia incredibilmente a lato.

La partita finisce con gli abbracci e le urla di gioia degli ospiti e le i musi lunghi e gli occhi bassi dei ragusani. Tra due settimane ci sarà il ritorno e il Padua, per chiudere questa fase da primo classificato, dovrà vincere segnando almeno quattro mete oppure con un vantaggio di almeno otto punti.

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