COSA È BENE SAPERE SUL LAVORO PART-TIME

I contratti part-time sono sempre più diffusi nel mercato del lavoro odierno, ed è proprio per questo motivo che occorre fare un po’ di chiarezza su questa tipologia di contratto di lavoro dipendente. Di cosa si tratta? Il part-time non rappresenta un vero e proprio contratto di lavoro a se stante, ma una variante del full-time, che differisce da quest’ultimo in base ad un regime di orari agevolato, pari o inferiore a 40 ore di impiego settimanali. Inoltre, i contratti a tempo parziale possono essere suddivisi in orizzontali, verticali e misti: i primi corrispondono ad un contratto giornaliero ad orario ridotto; i secondi variano in base alle giornate lavorative, mentre quelli misti rappresentano appunto una combinazione dei contratti orizzontali e verticali.

Contratti part-time: quali sono i vantaggi?

Il contratto part-time nasce specificatamente per andare incontro alle esigenze del lavoratore, e per consentirgli di suddividere il proprio tempo fra impiego, studio e famiglia. E non è un caso che siano soprattutto gli studenti universitari e le mamme ad ottenere i maggiori benefici da questa tipologia di contratto. Se anche voi siete interessati a svolgere un impiego a tempo parziale, noi vi consigliamo di ricercare un lavoro part time nei motori di ricerca specifici, i quali vi offrono la possibilità di visionare un’ampia panoramica delle offerte di lavoro attualmente attive.

Part-time: le novità introdotte dal Jobs Act 2017

Le novità introdotte dal Jobs Act hanno riguardato anche i contratti part-time, da oggi diversi rispetto agli anni scorsi. La riforma, nello specifico, ha allargato il campo d’azione dei contratti part-time includendo le forme di contratto a tempo indeterminato e determinato, con l’obbligo di specificarne la tipologia (orizzontale, verticale, misto), ma con una significativa novità: i contratti part-time non verranno più limitati a quelli a tempo pieno, ma verrà data la possibilità al datore di lavoro di assegnare una quantità di ore di lavoro supplementare pari o inferiore al 15% del totale di ore previste da contratto, a meno che il CCNL di riferimento impedisca questa possibilità.

Il Part-time agevolato per chi è vicino alla pensione

Le novità portate dal Jobs Act non sono state le uniche a investire i contratti part-time. Parliamo, nello specifico, dell’introduzione della possibilità – per chi è vicino al pensionamento – di passare da un contratto full-time ad un contratto part-time. Il cosiddetto part-time agevolato ha lo scopo di portare indubbi vantaggi al lavoratore dipendente, che vedrà dimezzarsi gli orari con una paga solo leggermente inferiore (pari a 2/3 della precedente, a fronte di una riduzione degli orari lavorativi dal 40% al 60%). I requisiti per accedere al part-time agevolato sono due: il consenso del datore di lavoro, e la distanza di massimo tre anni dal raggiungimento della pensione. Purtroppo, l’introduzione di questa modalità di avvicinamento alla pensione non ha avuto il successo sperato dato che ad oggi il numero di richieste si aggira a circa 200.

 

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