LA “DIETA” DEI GINNASIALI

Carmina non dant panem” dicevano gli antichi, riferendosi al fatto che i libri non danno da mangiare. Plenus sacculus est aranearum” dice, infatti  Catullo nel carme 13, a  riprova che la cultura è  cibo,  ma solo per la mente.  Gli antichi poeti, quindi, erano costretti a fare la dieta  non per scelta ma per necessità.  Anche noi delle 4 ginnasio dell’Umberto I, abbiamo deciso, ma  “nostra sponte”, di metterci a dieta  per dimostrare   che se  magari i  “ carmina non dant panemilpanispuò dare i “carmina” .

 Tranquilli, non siamo né anoressici né strani : SPQR non significa “sono pazzerelli  questi ragazzi “. Ci siamo, a messi a dieta, è vero,  ma…  per mangiare cultura.

Su iniziativa della nostra professoressa  di lettere Enza  Ferro, abbiamo deciso, una volta alla settimana, di fare  una dieta   (δίαιτα, dìaita, in greco vuol dire  “modo di vivere, regime alimentare”) priva di patatine, dolcetti e caffè ( il caffè lo rinuncia la prof.) e abbiamo messo i soldini risparmiati in tre salvadanai, uno per ogni classe. E così, con la somma raccolta abbiamo  comprato 6 libri di narrativa, tra quelli  che la professoressa  ci ha consigliato, da leggere durante le vacanze natalizie e da  donare alla fine dell’anno, alla  biblioteca della scuola.

E  siamo ben intenzionati ,  dopo i pantagruelici cenoni di fine anno,  a ripetere la  δίαιτα che ci permette di mangiare…CULTURA.

 Gli alunni della  IV A, B, C del ginnasio

 

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