RETE DEGLI STUDENTI MEDI SICILIA VOGLIAMO UN CAMBIO DI PROSPETTIVA!

Il 17 Novembre 1939, le truppe naziste fanno irruzione all’interno dell’Università Carolina di Praga, uccidendo 9 studenti e deportandone più di 1200 nei campi di concentramento. Nello stesso giorno, tutte le università dell’allora Cecoslovacchia vengono chiuse. Le atrocità naziste avvengono in reazione alle proteste pacifiche guidate dagli studenti contro l’occupazione tedesca.

Dal 1941, questa data è stata celebrata come Giornata Internazionale dello Studente. In tutto il pianeta gli studenti continuano a lottare contro la repressione, per il fondamentale diritto umano di accedere all’istruzione gratuitamente a tutti i livelli e per una società inclusiva e democratica.

Oggi, nel 2016, dalle città di Palermo a quella di Udine, gli studenti scendono in piazza per non dimenticare e per continuare la stessa battaglia. A Messina con un`assemblea pomeridiana all`Arci; a Palermo con un corteo che parte da Piazza Verdi e termina con una assemblea tematica in piazza San Domenico; con un cineforum pomeridiano nel palazzo della quercia di Trapani, gli studenti siciliani si organizzeranno per la giornata di domani, continuando il 18 novembre nel trapanese e il 22 nel siracusano.

“Oggi più che mai, in un periodo storico di totale indifferenza, di avanzata dei fascismi e degli individualismi che stanno smembrando completamente il pensiero collettivo e l’analisi ampia in prospettiva futura, la prima a perdere è l’istruzione.” dichiara Flavio Lombardo, coordinatore della Rete degli Studenti Medi Sicilia.

Le misure del Governo non sembrano avere una visione d’insieme e di lungo termine in grado di invertire queste tendenze. La legge di bilancio 2017 per la prima volta dopo anni interviene sul diritto allo studio consolidando l’aumento di 50 milioni di euro per il Fondo Integrativo Statale per le borse di studio. Una direzione giusta ma non sufficiente nemmeno ad eliminare vergogna degli idonei non beneficiari, come invece è stato più volte promesso dal Ministero. Anche nella scuola l’intervento è dello stesso tenore, all’interno della legge di Bilancio il diritto allo studio scolastico non è assolutamente preso in considerazione. Nel nostro paese concludere il percorso di studi superiori diventa sempre più complesso, soprattutto per gli studenti provenienti dalle fasce di reddito più basse, viviamo un contesto formativo completamente privo di servizi e di tutele, siamo costretti a frequentare strutture inadeguate e fatiscenti e in questo senso le misure del governo in materia di Edilizia scolastica sono assolutamente insufficienti.

E’ per questo che anche quest’anno gli studenti italiani si organizzeranno in cortei e piazze tematiche per confrontarsi su tematiche che riguardano il mondo dell’istruzione a 360°, sconfiggendo la sempre più diffusa pratica dell’isolamento ma pensando e proponendo insieme.

“Chiederemo al Governo di accettare le nostre proposte, o per lo meno di ascoltarci, come promette di fare da anni. Non possiamo più aspettare una legge regionale sul diritto allo studio continuando a vedere ogni giorno studenti e studentesse non tutelati e chiediamo anche una legge nazionale unitaria che possa abolire definitivamente le disparità tra Nord e Sud, che nella scuola pubblica più che mai dovrebbero essere inesistenti.” continua Lombardo.

Oggi gli studenti sentono il bisogno di parlare di identità europea e di riappropriarsene. Essere studenti in Sicilia deve essere parte del sentirsi studenti in Italia e quindi in Europa, in una prospettiva di tutela e di confronto più ampia. In questo senso si muove anche la campagna dell’OBESSU, dal nome Global Call for Action, che lanciando l’hashtag #access4all richiede con forza un sistema di welfare studentesco europeo e un sistema di pubblica istruzione veramente accessibile per tutte e per tutti, con una particolare attenzione per gli studenti delle fasce più deboli della nostra società.

“Il nostro slogan quest’anno sarà infatti #cambiodiprospettiva. Per non dimenticare il 17 novembre e per continuare una lotta di miglioramento perpetuo in un’ottica europea, progressista e collettiva.” 17Now. Se non ora quando?

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