CONSIGLIO COMUNALE DI MODICA

Tre interrogazioni nella questione time (dei consiglieri Castello, D’Antona e Cavallino) e quindi rinvio della discussione sul punto relativo la delibera della Corte dei Conti per l’assenza in aula del collegio dei revisori dei conti assenti per cause sopravvenute. L’argomento tornerà in consiglio non appena il collegio esaminerà l’atto e sarà in condizione di esprimere un’opinione di merito.

Presenti diciassette consiglieri la seduta si apre con delle comunicazioni del Presidente, Roberto Garaffa, che informa che giovedì 3 novembre pomeriggio si riunirà la conferenza dei capigruppo per il regolamento delle commissioni.

Poi comunica che è scaduto il termine che aveva dato all’amministrazione per il deposito di alcuni atti e tra questi la relazione annuale del sindaco e lo smaltimento dei rifiuti speciali in c.da “Catagirasi”. Il sindaco ne prende atto atteso che aveva dato mandato alle PO di relazionare su quest’ultimo argomento.

La consigliera Ivana Castello comunica al sindaco che con soddisfazione ha saputo che sono stati fatti altri due mandati alla Ditta Puccia e auspica che i mandati possano essere coperti con la valuta del giorno previsto, cioè domani, e così la ditta potrà procedere con i pagamenti.

Il consigliere Tato Cavallino chiede chiarimenti sulla relazione annuale del sindaco che conta tre anni (2014-2015 e presto 2016). Se si stanno predisponendo ora, tutto questo diventa problematico.

Poi chiede al sindaco se ha interloquito con la ditta per verificare le date di pagamento degli operatori ecologici così come previsto, atteso che si dice che non percepiranno somme sin quando i versamenti non saranno completati.

Il consigliere Vito D’Antona valuta che qualsiasi risposta dia il sindaco non si può essere soddisfatti, perché è stato sottoscritto un accordo con scadenze precise. In poche parole non è pagata la Ditta e questa non può pagare i dipendenti.

Quando si dice che il mandato di pagamento è in banca questo deve essere coperto. E come se si fossero presentati assegni a vuoto. Il comune di Modica non ha soldi e non c’è niente di male se il sindaco dice che non ci sono fondi e più di questo non si può fare. Il primo cittadino non ha rispettato nessun accordo.

Il sindaco dice che domani sarà data la valuta ai mandati.

Si meraviglia che il consigliere D’Antona non conosce il merito delle cose. Il dirigente quando emette mandato deve essere coperto perché va incontro a delle penali e ci rimette di persona.

La ditta deve anticipare sino a tre mesi il pagamento e questo è avvalorato dal fatto che l’ente ha emesso nei tempi dovuti mandati.

Questo vuol dire che la Ditta deve pagare i dipendenti comunque. Da qui a dicembre il sindaco ha preso un impegno nella speranza che anche la ditta onori i propri. Ci sono stati problemi di ritardo per il blocco, ormai risolto, dei conti correnti postali. Auspica che nel giro di poche settimane di dare una nuova gestione, come da gara vinta da un’impresa, dello smaltimento delle RSU con il passaggio del servizio.

Per quanto riguarda i fascicoli non depositati, domani verificherà quello che è successo; per i tre anni di relazione annuale da rendere al consiglio tra qualche settimana saranno consegnati.

La question time viene aperta dalla consigliere Ivana Castello con un’interrogazione sulla sospensione del servizio di attività integrativa e chiede come si intendono garantire alcune materie e non altre e poi non comprende l’introduzione della ISEE come criterio per assicurare il servizio.

Servizio peraltro obbligatorio e non rientra tra quelli a domanda individuale.

Per i docenti poi bisognerà tenere conto della professionalità acquisita. Non si è poi tenuto conto dell’importanza del servizio visto che ha determinato delle difficoltà negli alunni che praticavano le attività integrative. E’ stata approvata sull’argomento a maggioranza una mozione dal consiglio con la quale s’invita il sindaco a rivedere tutti gli atti sinora prodotti.

Il Sindaco sostiene che per quanto riguarda questa vicenda la figura del doposcuolista nella città è stata affrontata con il dirigente dall’ottobre 2015; abbiamo voluto pensare a un servizio vero di doposcuola perché quello che c’era non era utilizzato bene.

Quando ha incontrato i dipendenti ha detto che il servizio è in più rispetto a quello che deve garantire lo Stato. Servizio che era assicurato in compresenza con i docenti e questo determinava un dispendio economico. Questo è successo per decenni. Allora si metta una pietra sopra su quanto si è fatto.

Si rimoduli il servizio con progetti scolastici a favore delle famiglie e quindi degli alunni che vogliono realizzarli e quindi mettere a disposizione delle scuole il personale adeguato.

Gli incontri fatti con il personale, rischiando di essere tacciato di attività antisincadale, sono stati fatti in questa direzione. Non ho avuto su questo nessuna risposta. L’intenzione era quella di concretizzare un progetto reale e per il quale gli studenti potevano fare una scelta.

Non poteva continuare l’andazzo passato che peraltro costava al comune due milioni e mezzo l’anno. L’ISEE si riferisce a un servizio che è dedicato alla persona e quindi è individuale e con un tetto sino a ventimila euro; ovvero servizi garantiti a una classe media.

I dipendenti con la qualifica di doposcuolista devono adesso mettersi a disposizione per assicurare servizi essenziali all’ente; un numero limitato sarà posto al servizio degli alunni che ne hanno veramente bisogno.

La consigliera Ivana Castello si ritiene insoddisfatta perché il sindaco non ha dato risposta sulla mozione d’indirizzo votata dal consiglio. Alle famiglie non è dato il servizio che prescinde dall’ISEE.

Bastava dire che quei pochi doposcuolisti che facevano il servizio di compresenza non l’avrebbero fatto più. Se il sindaco o chi per lui continua a consideralo un servizio a domanda individuale pagherà per danno erariale.

Il sindaco sostiene nella replica che non si è sentito di dare continuità a quest’andazzo nell’interesse dei cittadini e della città. Questa cosa si deve sistemare e si è sistemata con l’impiego di alcuni doposcuolisti con progetti mirati e i bambini che vogliono utilizzarli e non con la conpresenza di insegnanti comunali.

Questo personale deve essere onorato di lavorare per l’ente.

Il consigliere Vito D’Antona interroga il sindaco sulla rete ospedaliera siciliana e ospedale Maggiore di Modica. Sembra che il Governo abbia approvato un piano ospedaliero poi contestato dai sindaci. Non c’è una certezza. Sull’Ospedale di Modica non si fa riferimento in ordine alla divisione fatta dalla rete ospedaliera siciliana con i tre bacini siciliani (Palermo, Catania, Messina).

Dalla stampa al nosocomio modicano potrebbero rimanere solo quattro divisioni di livello e perderebbe la rianimazione. Poi i reparti di chirurgia di Modica e Vittoria dovrebbero fare interventi di routine mentre a Ragusa quelli più importanti.

Chiede di sapere se il Maggiore di Modica sarà costretto a fornire servizi al di sotto del suo dimensionamento, qualitativo e quantitativo, e capire come può intervenire eventualmente il consiglio comunale nel merito della questione.

Il sindaco per quanto riguarda la questione sanitaria sostiene che il consigliere D’Antona ha assistito al ridimensionamento della rete ospedaliera negli anni passati.

E’ nelle cose che non esiste a Ragusa un’ospedale capace di assolvere a tutto. Il primo cittadino ha portato l’esigenza di Modica al Ministero della Salute sottolineando che il Maggiore dà servizio ad un’area vasta che abbraccia le provincie di Ragusa e Siracusa. Questa è una battaglia che ha fatto la conferenza dei sindaci.

A Roma in nome dei sindaci ha contestato il fatto che per andare a difendere i posti letto di Catania e Messina si dovevano spalmare i tagli in tutti i nosocomi siciliani. Peraltro si è dovuto evitare di evitare spese a carico dei pazienti e delle famiglie per spostarsi altrove per curarsi.

Su questo sarà vigilanza. Bisogna adottare subito l’atto sanitario per la copertura dei posti perché il 31 dicembre prossimo cesseranno gli incarichi e quindi il sistema sanitario del territorio rischia di andare in tilt.

E’ necessario razionalizzare i servizi sanitari nel comprensorio di Modica e il nosocomio modicano ha le sue eccellenze e nessuno li deve toccare così’ come quelle di Vittoria.

Il consigliere Vito D’Antona prende atto che la problematica esiste, come ha ricordato il sindaco. C’è una rimodulazione della rete ospedaliera in Sicilia; ritiene che sia necessario mettere in cantiere una conferenza di servizio con quest’argomento con atti e documentazione a supporto.

La situazione è estremamente delicata.

Il sindaco ribadisce che è necessario potenziare il personale per fare funzionare i servizi. Questa è l’unica strada da seguire.

Il consigliere Tato Cavallino sulle attività integrative ricorda al sindaco che sono attività collaterali a quella scolastica.

Affronta il tema dei tributi e per le rateizzazioni in particolare.

Riscontra diverse falle nel servizio non essendo garantita la privacy per cui chiede di approntare nel più tempo possibile le dovute modifiche al servizio in modo da poter rendere più agevole e funzionale il servizio.

Il sindaco riferisce che la conferenza dei sindaci ha puntato a interloquire con il direttore generale del Ministero della Salute per fare in modo di aumentare, tra l’altro, i posti letto del Maggiore di Modica.

Sulla maxi rateizzazione sui duemila che fatto richiesta sono stati chiamati uno per uno al fine di completare il dovuto e cancellare ruoli già pagati e quindi decurtare le somme.

La rateizzazione concluse sono 704 e 63 sono in fase di approfondimento. L’utente una volta firmato l’atto di rateizzazione arriverà il piano di ammortamento. Domani avvertirà il dirigente che rispetto a persone in difficoltà nell’interloquire, sia garantita la privacy.

Il consigliere Tato Cavallino prende atto della risposta. In ordine alla trasferta romana sul piano ospedaliero poteva costituire argomento da discutere in consiglio comunale.

Il sindaco rileva che mentre era a Roma qui a Modica si convocavano i consigli comunali; oggi è il primo utile per poter riferire quanto accaduto al Ministero della Salute. Sulla rateizzazione si sta cogliendo lo spirito dell’iniziativa con le persone che avranno il piano con le varie scadenze.

Il presidente Garaffa introduce l’argomento relativo alla discussione sulla delibera della Corte dei Conti. Il consigliere Andrea Rizza rileva che le conclusioni sono vicine al dissesto dell’ente; registra anche l’assenza del collegio dei revisori dei conti e quindi si rischia di fare una discussione monca.

L’idea è di illustrare l’atto da parte dell’amministrazione e poi le repliche alla presenza del collegio.

Il collegio ha espresso parere sui debiti fuori bilancio, sugli accertamenti e lunedì affronterà il piano di riequilibrio e quindi sulla relazione della Corte dei Conti.

Il consigliere Giorgio Falco rileva l’importanza dell’argomento ma già e superato anche sulla criticità perché in giunta è stato approvato il piano di riequilibrio. Parlarne oggi non ha senso visto che manca il collegio e quindi rinviare la discussione.

Il consigliere Carmelo Cerruto si aspettava che l’argomento in automatico dovesse essere rinviato in assenza del collegio dei revisori dei conti la cui presenza deve essere richiesta in modo preciso e quindi garantita.

Non conoscendo il nuovo piano di equilibrio l’atto ufficiale, quindi da discutere, è quello inviato dalla Corte dei Conti.

Il presidente Garaffa valuta che il collegio dei revisori ha il dovere di essere presente; questo pomeriggio è stato informato che impegni sopravvenuti non hanno consentito di venire in consiglio comunale. Valuta che questi disguidi non devono succedere per il futuro.

Il consigliere Andrea Rizza chiede di mettere ai voti l’esigenza di illustrare la delibera della Corte dei Conti da parte dell’amministrazione.

Il consigliere Tato Cavallino ritiene che non abbia i revisori valutata la relazione la loro presenza stasera sarebbe stata inutile.

Sull’idea del consigliere Falco di considerare superata la relazione per l’adozione di un nuovo piano, non si trova d’accordo; si rende necessaria una discussione sulla situazione di cassa visto che le difficoltà di pagare gli stipendi.

Il consigliere Giovanni Scucces registra che c’è chi vuole discutere la relazione e chi no. Manca la presenza del collegio dei revisori dei conti. Non può passare il messaggio politico che non c’è più bisogno di questa delibera della Corte dei Conti in quanto l’amministrazione ha approvato un nuovo piano di equilibrio. La delibera della Corte dei conti è un atto ufficiale.

La dichiarazione fatta dalla maggioranza smentisce quanto sostenuto dal magistrato contabile. L’argomento va invece trattato nel merito e in modo completo. Le opzioni sono due: o ci ferma aspettando la presenza dei revisori dei conti, oppure il sindaco analizzi quanto sostiene la Corte e non ad illustrarci la delibera di giunta relativa al nuovo piano che peraltro si riserva ulteriori valutazioni all’esito della verifica relativa al primo semestre 2016 e delle successive determinazione assunte dall’ente.

Il presidente Garaffa valuta che è necessaria comunque la presenza dei revisori dei conti per un’analisi completa della questione e quindi considera la decisione del rinvio della discussione del punto.

Il consigliere Luigi Giarratana gradirebbe un po’ di attenzione in più nel valutare l’ammissione dei punti all’ordine del giorno quando questi non sono posti nella condizione di essere affrontati e comunque sarebbe utile mettere più punti all’ordine del giorno.

Di rimando il consigliere Carmelo Cerruto valuta che bisogna invitare i revisori dei conti ad accelerare la visione degli atti.

Il presidente Garaffa assume impegno di parlare con i revisori dei conti lunedì per avere tempi certi in ordine alla discussione nel civico consesso della delibera della Corte dei Conti.

 

 

 

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