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ENZO GIANNONE HA PRESENTATO ALLA STAMPA LA SUA CANDIDATURA A SINDACO
24 Ott 2016 15:15
Ha presentato la sua candidatura a sindaco, Enzo Giannone, cinquantuno anni, compiuti venerdì scorso, preside dello storico Istituto superiore “Q.Cataudella” e reggente dell’Istituto comprensivo “Don Milani”. Già assessore al Comune di Scicli, è stato per due volte consigliere comunale come indipendente.
In una sala affollata, in un luogo simbolo come il Vecchio Mulino, assurto a laboratorio politico della città e sede di “Start Scicli”, Enzo Giannone ha illustrato alla stampa, presenti folte delegazioni dei gruppi di sostegno e che scenderanno, con propri candidati, nell’agone elettorale (Start Scicli, Cittadini per Scicli, Scicli Bene Comune e Enzo Giannone Sindaco), i motivi che stanno alla base della sua scelta.
Una decisione non eccessivamente sofferta.
“La mia storia personale, ha dichiarato Giannone, e l’impegno a spendersi, insieme a quanti hanno condiviso il progetto politico per la città con l’obiettivo di un rilancio civile, culturale, economico e sociale, è stata determinante per la scelta.
La difesa di una comunità vittima dello scioglimento del consiglio comunale per un’accusa già rivelatasi non vera e quindi ingiusta e infame come quella legata a infiltrazioni mafiose, merita l’impegno di quanti hanno a cuore la storia e il prestigio della città.
Questo ha generato un solco profondo e pregiudiziale tra chi nell’indifferenza ha accettato, senza scomporsi, la realtà triste dell’etichetta mafiosa e chi invece, non solo l’ha rifiutata ma si è battuto contro per difendere identità, valori, dignità collettiva e patrimoni materiali e immateriali di questa città”.
Enzo Giannone ha reso note le coordinate del suo viaggio politico ed elettorale: un’amministrazione che punta, come unica opzione, ad un percorso limpido e trasparente considerando primaria la fase di ascolto dal basso per le cose da fare, ponendo al centro il cittadino e, al diritto riconosciuto, alla sua partecipazione al governo della città.
Riscoprire insomma la normalità del fare politica con l’apporto di giovani, carichi di entusiasmo, colti e appassionati, di persone dal vissuto amministrativo solido e cristallino, di dirigenti politici portatori, come tutti, dei valori della democrazia e di quella sinistra non contaminata da mode o modernità.
Bisogna, in buona sostanza, ridare dignità e vigore a Scicli, dopo l’infausta sospensione delle rappresentanze democratiche, ricostruendo la voglia di fare valorizzando tutto quello che, nel corso di questi anni, ne hanno fatto città turistica di primissimo livello in ambito nazionale, evidenziando intelligenze culturali e imprenditoriali di ottima caratura e sostanza.
Si intende riprendere il filo di un discorso bruscamente interrotto, abiurando le vecchie e fallite pratiche fondate sull’accordo di poltrone o prebende.
L’elettorato sciclitano è più intelligente e accorto di quanto si possa credere ed è certo che saprà esprimere con serenità il suo giudizio nella scheda elettorale.
Con quali uomini governerà Enzo Giannone? Il criterio sarà fondato su quanto di meglio, in termini di professionalità, esperienza, passione politica, sapranno dare i gruppi di adesione al suo progetto politico. Ma non basta.
Le migliori professionalità della città saranno chiamate a dare il loro valido contributo alla causa, che non è di Enzo Giannone, ma delle comunità sciclitana dimostrando il vero senso di appartenenza a questo territorio in cui si è deciso di vivere.
Lo rassicura quel mondo, dell’associazionismo, del volontariato e delle comunità no profit, che ha dato l’adesione alla sua iniziativa politica (ass. Primo Maggio, Coltivazioni Urbane, ass. Patriarca Folklore e Tradizione, ass. SEM, LAV).
Enzo Giannone oltre al governo della città, realizzato con patti chiari e trasparenti, vuole determinare tutte le condizioni perché una nuova classe dirigente possa emergere in città a garantire un futuro solido alle istituzioni cittadine.
E oggi ci sono tutte le condizioni per farlo.
Non sarà un’impresa facile ma riprenderemo il discorso dove è stato interrotto ponendo alcune priorità che sono oggi contenute nella carta fondamentale del programma politico della coalizione.
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