QUALSIASI COSA ACCADA AL CANILE DI RAGUSA E’ OGGETTO DI ATTACCHI POLITICI E DI POLEMICHE INFINITE.

Abbiamo provveduto a comunicare sulla nostra pagina facebook le motivazioni che hanno portato la nostra associazione a dover sospendere l’attività di gestione del Rifugio di Ragusa e di quello di Vittoria. Abbiamo chiaramente spiegato le motivazioni, ma non tutti hanno colto la ragione principe della situazione economica esplicitata, eppure sembra espressa chiaramente:

<L’Aida, comunica, a tutti i simpatizzanti e volontari, che da oggi, 15 settembre 2016, la nostra attività di gestione del Rifugio Sanitario di Ragusa e del Recinto Mangione di Vittoria, verrà temporaneamente sospesa, fino al 31 dicembre prossimo, a cause delle difficoltà economiche accumulatesi in questi ultimi 3 anni. L’Aida infatti, ha dovuto sostenere la gestione diretta del Recinto Mangione di Vittoria (acquistando cibo, farmaci e attrezzature, sostenendo tutte le necessarie mansioni per l’assistenza sanitaria e veterinaria, ha dovuto, fra l’altro, avvalersi di personale dipendente, per la custodia e il mantenimento degli animali, e far fronte costantemente agli “enormi” oneri economici di carattere previdenziale, ovvero pagamenti Inps e Inail) senza ricevere alcun rimborso spesa da parte della precedente amministrazione comunale di Vittoria, per oltre 30 mesi, dal 1° gennaio 2014 al 30 giugno 2016! Una situazione burocratica-economica assurda di cui siamo stati Vittime. Queste problematiche economiche, difatti, da qualche mese, hanno reso impossibile mantenere la Regolarità Contributiva con l’Inps e l’Inail, requisito essenziale per poter collaborare con le pubbliche amministrazioni, così come da noi stessi comunicato al Comune di Vittoria in data 31 maggio 2016 e al Comune di Ragusa in data 26 agosto scorso>.

 

Quando si parla di irregolarità contributiva significa che l’Associazione non riesce più a saldare con regolarità, quindi entro le dovute scadenze, i contributi previdenziali inerenti i contratti di lavoro. Ci appare scontato affermare che l’Aida, così come qualunque altro soggetto che gestisce un servizio per i Comuni, deve ottenere l’ordinario compenso economico se poi deve saldare tasse, inps, inail ed altro. Invece l’Associazione ha dovuto anticipare per 30 mesi tutto ciò che serviva a mantenere in vita le attività presso il Rifugio di Vittoria. Nel momento in cui non siamo più riusciti a far fronte all’ottenimento del Durc lo abbiamo comunicato ai due Comuni. Nei mesi precedenti infatti la regolarità contributiva, e quindi il Durc positivo, veniva ottenuto tramite lo strumento del cosiddetto “intervento sostitutivo” da parte dell’ente, cioè il Comune saldava direttamente da una parte l’associazione e dall’altra, come sostituto d’imposta, saldava i contributi previdenziali maturati. Cioè veniva applicata la normativa vigente.

 

Contemporaneamente l’Aida ha partecipato alla gara per la gestione del rifugio di Ragusa, nel maggio 2016, e da requisito di bando avrebbe dovuto mantenere la regolarità contributiva fino all’aggiudicazione definitiva. Ciò purtroppo non è stato possibile. Infatti dal 27 luglio 2016, ultima data di richiesta del Durc, fino al 25 agosto l’Associazione non ha più potuto saldare il debito. Da qui la decisione dell’Aida di comunicare questa difficoltà agli enti e quindi la rinuncia, a prescindere dalle norme in materia, alla continuazione dei servizi. Il Comune di Ragusa, dall’altra parte, tramite le procedure d’ufficio, ha revocato l’aggiudicazione provvisoria dell’ultima gara.

 

A noi la situazione sembra chiara. Perché si insinuano fatti che non sono accaduti? Perché si lega questa problematica attuale a tutte le polemiche del passato che sono risultate al quanto insussistenti. Si evocano di nuovo “fantasmi” e “complotti” quando invece quello che è successo all’Aida accade QUOTIDIANAMENTE a MILIONI DI ITALIANI. Abbiamo lavorato per 30 mesi per un ENTE PUBBLICO e non siamo stati rimborsati, questo è il problema. 

Questo è lo scandalo.

 

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