RITORNA A RAGUSA L’INVENTORE EMANUELE SCHININÀ

Dopo diversi anni ritorna a Ragusa Emanuele Schininà, l’inventore italo-venezuelano premiato nel 2006 alla XII edizione del premio Ragusani Nel Mondo. Una personalità eccellente che già dalla tenera età ha iniziato con le sue prime invenzioni nella sua Ragusa fin quando all’età di 23 anni è partito per il Venezuela dove ha avuto moltissimo successo sia per le sue invenzioni ma anche per le sue capacità professionali grazie alle quali ha potuto lavorare nelle più importanti imprese Venezuelane. Grazie alle sue creazioni, ha ottenuto numerosi riconoscimenti di livello nazionale ed internazionale. È molto legato alla sua terra natale,  difatti quando può cerca di tornarci il più possibile per ritrovare parenti, amici, ma soprattutto la sua comunità Iblea a cui lui è molto affezionato. Secondo lui  il suo successo lo deve soprattutto a Dio, oltre che alla sua splendida moglie Josephina  e alla sua famiglia. Emanuele è un uomo di fede:  secondo la sua opinione le sue invenzioni sono state  opera di  azioni spontanee è quindi legate ad un  dono che Dio gli ha dato. Le sue credenze lo hanno portato a studiare la  metafisica elaborando una propria filosofia di vita coerente alle sue credenze e al suo operato. Tutto ciò lo ha portato a scrivere una sua biografia dove racconta le tappe più importanti della sua vita di inventore: dalle invenzioni rudimentali create nella Ragusa degli anni ’40 fino alle  creazione di apparecchiature sofisticate prodotte nella sua amata Venezuela. Emanuele è anche un uomo umile e molto generoso infatti la sua intenzione di scrivere una sua biografia è stata dettata dalla sua volontà di donare il ricavato  della vendita della sua biografia alle comunità più povere della nostra città. 

 

Emanuele cosa si prova ritornare nella tua città natale?

“Prima di iniziare la mia intervista ci tenevo a ringraziare tutti i ragusani a cui mando un  forte abbraccio  e che sono  sempre nel  mio cuore anche se ho vissuto tanti anni in Venezuela, prima di andare a letto dedico sempre  il mio pensiero a Ragusa.  Tornare nella mia terra natale  è sempre una bellissima emozione: qui ho trascorso tanti anni prima di partire per il Venezuela”.

Sappiamo che sei tornato anche per presentare la tua  biografia, come mai hai deciso di scrivere un libro su di te?

“Visto che posso raccontare tantissimo della mia vita  ho deciso di scrivere una mia biografia per far si che il ricavato posso andare ai meno fortunati. Tutto ciò che sono riuscito a fare lo devo a Dio perché mi ha dato un dono diverso dagli altri. Lui è stato molto generoso con me, cosi anch’io ho cercato nella mia vita di essere una persona generosa e altruista nei confronti degli altri. Il mio sogno e quello di riuscire ad aiutare i più bisognosi della nostra comunità attraverso i  ricavati del racconto della mia entusiasmante vita.

Com’era il Venezuela in passato rispetto a quello di oggi ?

“Il Venezuela era un paese meraviglioso, mi sono trovato veramente bene e sono cresciuto professionalmente. Le possibilità erano tante visti gli enormi giacimenti di materie prime e gli accordi commerciali con importanti partner stranieri. Purtroppo con le nuove politiche le cose sono cambiate: c’è moltissima povertà il paese si trova a vivere uno stato di arretratezza e di inerzia negativa che lo ha portato  allo stremo”.

Furono tanti gli italiani che sono partiti per il Venezuela?

 

“Quando sono arrivato nel Venezuela, nel lontano 1954, eravamo moltissimi gli Italiani che avevamo preso la decisione di partire per trovare maggior fortuna. Nel tempo si sono organizzate vere e proprie comunità italo-venezuelane per mantenere il legame con il nostro Paese d’origine”.

 

Sappiamo che hai inventato la qualsiasi, ci puoi fare un elenco delle più importanti creazioni che ti hanno reso celebre?

Guarda non è facile fare un elenco delle invenzioni più importanti: ogni invenzione ha la sua importanza per me quindi anche la più banale per me è importate. Ho inventato veramente la  qualsiasi, cimentandomi in tutti i campi possibili, dall’ambito meccanico/automobilistico all’ambito medico, dall’ambito elettrico a quello culinario. Comunque le invenzioni che mi hanno reso famoso nel Venezuela sono state quelle nel campo dell’automobilismo: ad esempio l’invenzione del motoscafo “Lancie Supersonic” con la sua particolarità di poter effettuare curve di 320° ad una velocità elevata senza ribaltarsi; Il “Disco Acquatico” che consisteva in un prototipo a forma di navicella spaziale che attraverso il suo moto rotatorio riusciva a percorrere diversi chilometri; e poi  “L’Auto 2001” , Il “Topo Gigio” , Il “ Veicolo a Forma di Pesce” , un antenato della “Ferrari da corsa”, ecc. ecc..

 

Sig.ra Josephina ( moglie di Emanuele) cosa ha significato per lei vivere con l’inventore Emanuele?

“Tantissimo! È stata una persona eccezionale  per me e per tutta la mia famiglia, un padre esemplare e un marito meraviglioso!  Io sono rimasta innamorata di lui dal primo giorno che l’ho incontrato.

Ti racconto un piccolo aneddoto divertente: nei primi mesi che ci conoscevamo mi propose di partecipare come assistente ad uno spettacolo che lui organizzava, si trattava di una sua invenzione. Mio marito da una sigaretta riuscì a costruire una pistola con un’efficacia impressionate da poter centrare bersagli lontani. Cosi si cimentò in questo esperimento che alla fine mutò in un vero e proprio spettacolo che ha attratto moltissimi curiosi accorsi per assistere. Nelle varie prove ha dimostrato che con la sua mira (veramente infallibile) riuscisse a slacciarmi il mio abito mirando ai bottoni superiori senza crearmi alcun danno. Quando ciò successe rimasi in costume da bagno. Immagina i miei genitori come si sono arrabbiati quando sono venuti a conoscenza dell’accaduto!( ricordiamoci che eravamo negli anni ’50) , ma io ero cosi innamorata che  non mi facevo nessun problema con lui!

 

Mi ritengo una persona fortunata ad aver accettato di sposarlo, non mi posso lamentare di come ho vissuto la mia vita con lui. Vi posso dire che cucino pochissimo perché Emanuele riesce ad inventare piatti veramente deliziosi, posso confermare che è anche un ottimo cuoco.”

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