È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
APPELLO A RENZI
11 Set 2016 15:30
Sono andato più di una volta ad assistere ai dibattiti della Festa dell’Unita’, in corso a Catania, ed ho riportato buone sensazioni per l’impegno ed il livello. Non c’è forse la partecipazione che gli organizzatori si aspettavano, ma è un’utile opportunita’ per riavvicinare la gente alla politica. Ciò che manca è soprattutto il confronto con le altre componenti del panorama politico e della società civile. Traspare dal programma della Festa la errata convinzione che tutto si possa risolvere all’interno del partito di maggiore responsabilità relativa.
Speriamo che questa illusione non ispiri le scelte riguardanti le future scadenze elettorali, sia quella siciliana del 2017, sia quella nazionale successiva.
Le rispettive leggi elettorali richiedono infatti una ben più ampia convergenza, se si vuole evitare di consegnare, prima la Sicilia e poi l’Italia tutta, alla improvvisazione confusionaria del populismo telematico di Grillo & c.
Guardando in faccia la realtà risulta infatti che i siciliani, sempre più risentiti verso la Regione e chi la governa, sono per lo più orientati a non votare, mentre gli altri esprimeranno in larga misura una protesta disordinata attraverso chi cavalca l’antipolitica.
Gli errori di qualche dirigente del PD siciliano favoriscono questa deriva : soprattutto aver voluto bruciare, per occupare tardivamente qualche assessorato clientelare, tre anni di fondate critiche agli inconcludenti governi di Crocetta. Questi, pur privo ormai di ogni credibilità, invece di essere cacciato viene fatto ancora esibire perfino come possibile ricandidato o – sfociando nell’ilarità – come paradossale relatore nel dibattito intitolato : “Isola di successo: la Sicilia che piace”(!!!). Come se non ci fossero i dati drammatici dei rapporti Svimez o le condizioni di vita visibili ad occhio nudo!
Come alleati leali ma non acritici, ci auguriamo per il PD e per la Sicilia che Renzi, concludendo la Festa, riporti tutti alla cruda realtà. Questa richiede classi dirigenti totalmente nuove e credibili, (v. Sala e Parisi a Milano), capaci di sgretolare finalmente il centralismo paralizzante della fallita autonomia speciale e di restituire fiducia e speranza, con un progetto di ripartenza di grande respiro internazionale da condividere, a partire dalla scelta dei candidati, con le componenti positive della cultura e della società siciliana, supportato da Roma con l’indispensabile adeguamento delle dotazioni infrastrutturali. Occorre una coalizione di popolo con i partiti un passo indietro, assai più ampia delle attuali, entrambi da sole insufficienti a fermare le folle inferocite dell’antipolitica.
Anche Sergio Mattarella, ricordando nei giorni scorsi Martinazzoli, ha invocato coesione e “mitezza” della politica, cioè capacità di ascolto e di mediazione, per allargare il consenso e contrastare efficacemente i pericoli che corre la democrazia italiana.
L’odierna conclusione della Festa nazionale del PD al Giardino Bellini di Catania puo’ rappresentare la ripartenza dalla Sicilia per riconquistare alla politica quella maggioranza ormai assoluta di cittadini decisi a non votare, oppure l’ultimo tragico ballo della democrazia sul ponte del Titanic.
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