È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
IL DISAGIO DEGLI AZIONISTI BANCARI
25 Lug 2016 08:44
Negli ultimi mesi le Banche sono state al centro delle cronache nazionali per la notoria crisi economica, il nuovo scenario normativo del c.d. bail e alcuni disastri ai danni dei risparmiatori combinati da un paio di esse.
In questa situazione di estrema incertezza, purtroppo, anche Istituti storicamente più solidi si sono trovati in difficoltà.
Le piccole banche a dimensione territoriale vivono la non economicità della propria attività, con costi di gestione elevati e non competitivi con i grandi gruppi e margini di interesse che si riducono vista anche la politica monetaria europea.
Sono aumentate le c.d. “sofferenze bancarie” e paradossalmente la montagna di liquidità immessa dalla BCE non può essere riversata nel circuito dell’economia reale.
In passato, tanti Istituti si sono finanziati facendo leva sui principi del mutualismo e hanno collocato tra il pubblico strumenti finanziari emessi da loro stessi (azioni, obbligazioni subordinate e non) non quotati in mercati regolamentati.
Il rapporto stretto con il territorio ha permesso di ricevere tanta fiducia dai cittadini/risparmiatori, che vedevano la presenza dell’Istituto in funzione di garanzia del loro investimento, portandoli, talvolta, a sorvolare sul rischio connesso all’acquisto di strumenti finanziari.
A fronte di un quadro molto incerto molti risparmiatori, visti anche gli accadimenti di cronaca, si sono chiesti se fosse ancora il caso di dare fiducia al settore bancario finanziandone direttamente l’attività nella posizione di soci o obbligazionisti degli istituti stessi.
Stiamo seguendo da alcuni mesi la situazione di alcuni nostri associati che sono azionisti della Banca Agricola Popolare di Ragusa.
L’azione ordinaria BAPR (strumento finanziario emesso dalla stessa BAPR e non quotato in mercato regolamentato) in passato veniva ricollocata in pochi giorni lavorativi, consentendo la restituzione pressoché immediata del controvalore in denaro all’azionista.
Oggi, però, lo strumento vive una crisi strutturale (per le procedure) e di liquidità.
Diversi azionisti hanno deciso negli ultimi mesi di vendere tali strumenti finanziari, in virtù dello scenario prima descritto o anche solo per una necessità di liquidità, e si sono confrontati con una situazione che non immaginavano.
La B.A.P.R. non può acquistare direttamente le proprie azioni avendo esaurito le riserve di bilancio dedicate e nel mercato secondario (non regolamentato) non vi è una congrua domanda di acquisto che soddisfi quella di vendita.
L’assemblea straordinaria degli azionisti tenutasi il 26 giugno a Ragusa è stata un occasione di confronto tra i vertici della Banca e gli stessi azionisti.
Mentre i vertici della Banca hanno dipinto una situazione normale, le problematiche sono tante e vengono vissute con forte disagio dagli azionisti.
In primo luogo la una procedura imposta agli azionisti per la vendita degli strumenti finanziari appare poco rispettosa per gli azionisti che hanno finanziato la Banca e soprattutto del tutto inadeguata nel nuovo contesto che si è creato.
Le principali criticità sono essenzialmente:
1. la necessità di reiterare con la presenza allo sportello ogni primo del mese la richiesta di vendita che è comunque limitata a n. 200 azioni per persona;
2. il criterio esclusivamente cronologico di tale procedura, che ha comportato ad esempio il I di luglio file già dalla notte davanti alle agenzie per essere i primi a protocollare la richiesta e tensioni tra gli azionisti e i funzionari delle filiali;
3. la mancanza di indicazioni su eventuali iniziative straordinarie per fronteggiare tale situazione e che potrebbero tradursi nell’utilizzo delle riserve patrimoniali per il riacquisto di azioni proprie. Eventuali azioni di questa portata vanno naturalmente autorizzate da tutti gli organi di vigilanza, Banca d’Italia in primis.
Come Sportello delle Criticità bancarie e tributarie abbiamo deciso di mettere in piedi un punto di ascolto degli azionisti BAPR e monitoriamo attentamente la situazione.
Vogliamo creare una rete di contatto con gli azionisti, che porti a proposte concrete per affrontare la vicenda e pretenderechiarezza e trasparenza dai vertici di BAPR.
Lo Sportello delle Criticità Bancarie e Tributarie ha la sua sede operativa nel territorio di Ragusa, nella città di Vittoria, in via Principe Umberto n. 160.
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