RISPETTIAMO IL TRAVAGLIO DELLA DESTRA MA PRONTA LA MOZIONE DI SFIDUCIA

Si è svolto ieri un affollato attivo del PD di Comiso. Nel quale è emerso che il partito di opposizione rispetta il travaglio interno alla coalizione dell’ex maggioranza, chiedendo tuttavia la definizione urgente degli assetti di giunta per affrontare le emergenze economiche e sociali che attanagliano Comiso, se non dovessero riuscirci allora liberino la città dal blocco politico che sta paralizzando la vita amministrativa locale.  Il PD  è anche pronto alla mozione di sfiducia che sembra essere una tra le principali ipotesi su cui la politica locale sta riflettendo.

Durante l’incontro infatti è stato più volte ribadito che non sarà difficile trovare una convergenza con altri partiti di maggioranza che, ad oggi, non hanno ancora la certezza su quali rappresentanti propri entreranno nella nuova giunta la quale, sarà ufficializzata martedì mattina. Dalle dichiarazioni rese dal segretario Pd, Gigi Bellassai, si intuisce come siano probabili delle interlocuzioni con alcuni rappresentanti politici che non sono di sinistra. «Alfano – ha dichiarato Bellassai – ha relazionato in Consiglio, continuando anche attraverso interviste recenti, che la responsabilità della sua inefficace azione amministrativa, è da imputare ai suoi assessori, ai suoi dirigenti comunali e, addirittura a tutti i dipendenti del comune.

Ora, mentre ancora si parla di trattative in corso con i partiti che lo hanno sostenuto, annuncia che presenterà la sua nuova giunta, ribadendo che la città ha votato lui e non i partiti. Se un sindaco – ha continuato Bellassai – non è capace di gestire la sua maggioranza e soprattutto una città di 30.000 abitanti, deve prendere atto del suo fallimento e restituire agli elettori la scelta del governo della città». Molti gli interventi in una sede Pd gremita di persone tra cui molti cittadini senza appartenenza politica. Tra i relatori, Pippo Digiacomo che ha ribadito la necessità di una immediata apertura dell’aeroporto: «L’aeroporto di Comiso – ha detto il deputato regionale del Pd – era lì pronto, chiavi in mano.

E il sindaco Alfano non può ancora raccontare, dopo quasi tre anni dal suo insediamento, che i ritardi nell’apertura, sono da imputare a me e alla passata amministrazione. Manca solo una firma del decreto interministeriale, ed assistiamo alla continua assenza dell’azione del sindaco che, invece di andare a Ginevra a spese dei comisani, potrebbe imporsi per accelerare i tempi». Fra gli altri interventi quello di Angelo Iemulo che ha parlato di una città spenta e senza colori e quello del consigliere Fabio Fianchino che si è soffermato sul ruolo dei consiglieri comunali del PD a difesa degli interessi della città.

Ultimo intervento, quello del segretario provinciale del Pd, Salvo Zago: «Non ci tireremo certo indietro davanti alla possibilità di sfiduciare il sindaco di Comiso, assieme ad altri partiti della sua ex maggioranza che è letteralmente implosa, ma ci auspicheremmo invece, che Alfano si limitasse semplicemente ad amministrare bene la città, nei prossimi anni. Chiediamo solo questo. Ma se si deve tornare al voto, noi siamo pronti e siamo il vero ed unico punto di riferimento che oggi ha la città.» (m.c.)

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