LA TURCHIA OSPITA IL MAGGIOR NUMERO DI RIFUGIATI AL MONDO

Recentemente alcuni organi di stampa hanno riportato le accuse da parte di Amnesty International sui rimpatri forzati dei siriani dal nostro paese. Tali accuse, che i portavoce della stessa organizzazione hanno pronunciato anche durante varie trasmissioni televisive, non rispecchiano assolutamente la realtà.

La Turchia adotta la “Politica della Porta Aperta” da più di cinque anni nei confronti dei siriani in fuga dalla guerra in corso nel loro paese. Inoltre,rispettiamo rigorosamente il principio del “non respingimento” alla frontiera nell’ambito delle nostre responsabilità e dei nostri impegni internazionali, senza alcun cambiamento di posizione.

Conseguentemente a tale politica, il nostro paese ospita oggi più di 2.7 milioni di siriani. 270 mila siriani attualmente ospiti nei 26 centri di accoglienza temporanea istituiti in 10 città turche ricevono cibo, cure mediche, educazione, sostegno psicologico e formazione professionale; e partecipano alle attività sociali. Hanno diritto all’educazione ed alle cure mediche gratuite anche i siriani che vivono fuori dai Centri di Accoglienza, a cui è stato concesso lo status di asilo temporaneo.

La Turchia compie tutti i passi necessari per il miglioramento delle condizioni di vita dei siriani. In tale ottica, a partire dal 15 gennaio 2016 i siriani possono ottenere anche il permesso di lavoro.

La Turchia è il paese che ospita il maggior numero di rifugiati al mondo. Questa situazione è la chiara dimostrazione del fatto che il nostro paese rispetta meticolosamente il principio del “non respingimento”. Neghiamo fermamente ogni accusa di costrizione o di incoraggiamento al rimpatrio volontario dei siriani nel loro paese.

In conformità con le sue responsabilità nell’ambito del diritto internazionale, la Turchia è determinata nel continuare ad offrire asilo ai siriani in fuga dal proprio paese a causa della violenza e dell’instabilità. Accogliamo con rammarico la diffusione di notizie di questo tipo nell’opinione pubblica da parte di alcuni paesi che hanno addirittura chiuso le proprio frontiere con il filo spinato per non accogliere i rifugiati, mentre la Turchia sta mettendo tutte le sue risorse a disposizione dei siriani.   

 

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