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RAFFO, IL SINDACO CHE SAPEVA DI NON SAPERE
15 Mar 2016 16:47
Il consiglio comunale di ieri sera è stato particolarmente importante per il futuro degli acatesi.
Si è discusso, infatti, della privatizzazione del depuratore comunale.
Come certamente saprete, da molti mesi il depuratore di contrada Canale è sotto sequestro penale a causa del cattivo funzionamento che provoca l’inquinamento di tutta la vallata.
La soluzione proposta dal sindaco Raffo era quella della privatizzazione (i tecnici la chiamano “project financing”) ma, come abbiamo detto più volte, questa soluzione avrebbe determinato un vertiginoso aumento del canone di depurazione con dei risultati non sempre apprezzabili, come quasi tutte le esperienze di privatizzazione dimostrano.
Di fronte all’insistenza del sindaco e del dirigente dell’ufficio tecnico e finanziario, Ing. Sidoti, la volta scorsa avevamo deciso di non bocciare immediatamente la proposta per accertarci dei costi effettivi, a dimostrazione del fatto che quando l’interesse dei cittadini lo richiede, siamo disposti a scendere a patti anche con Raffo.
Anziché farci cambiare idea, i nostri approfondimenti ci hanno convinti della pericolosità economica e sociale della soluzione proposta dal sindaco e, pertanto, abbiamo votato contro.
Nel contempo abbiamo proposto la nostra soluzione, ossia quella di mandare in appalto la realizzazione dei lavori contraendo un mutuo (cosa che ci costerebbe molto meno, quasi un terzo, rispetto al project financing) perché si eviterebbero i costi e i rischi della gestione privata.
Insomma, l’opposizione che deve trovare soluzioni ai guai della maggioranza!
Anche per questo, ieri sera abbiamo assistito all’ennesimo fallimento della politica di Franco Raffo.
Tutti hanno capito che l’unico interesse del cosiddetto primo cittadino non era prendersi cura della salute degli acatesi bensì tutelarsi dall’indagine penale che la Procura della Repubblica sta portando avanti sul depuratore.
Chi se ne frega se i cittadini sarebbero rimasti vincolati per vent’anni a un privato?
Chi se ne frega dell’aumento sproporzionato delle tasse?
Quello che conta è evitare le manette.
Umanamente lo capiamo, ma politicamente tutto ciò è inaccettabile.
Come inaccettabile è l’incompetenza ieri dimostrata dal dirigente degli uffici tecnico e finanziario, Ing. Sidoti, che, con socratica sapienza, ha platealmente ammesso di non sapere quanto ci costa il depuratore comunale!
Il nostro consigliere Cristian Palma, infatti, nei giorni precedenti aveva chiesto di conoscere i costi attuali della gestione del depuratore ma, come succede con quasi ogni richiesta che facciamo, gli uffici non ci degnano di attenzione.
Questa volta però Sidoti si è giustificato dicendo che non ha risposto perchè non era in grado di fornire i dati precisi.
Il pubblico presente in aula è rimasto basito.
E per quale motivo il dirigente dell’ufficio finanziario non è in grado di fornire i numeri precisi?
Perché nel comune di Acate non ci sarebbe personale idoneo per la tenuta e la comprensione della contabilità pubblica.
Insomma, la colpa è sempre degli uffici comunali.
A un certo punto l’assessore ai lavori pubblici Salvatore Li Calzi, al quale dovrebbe essere conferita la delega alla furbizia, chiede proprio a noi di sapere quanto costa la gestione del depuratore!
Il capovolgimento di ogni logica.
Ci chiediamo: ma un’amministrazione del genere può prendersi cura degli interessi degli acatesi?
Non sarebbe il caso che il dirigente Ing. Sidoti, alla luce di quanto accaduto ieri, si dimettesse e se ne tornasse nella sua bella città?
Tralasciamo ogni responsabilità politica dell’assessore ai lavori pubblici, troppo impegnato a farsi gite in giro per l’Italia.
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