OGNI CARITA’ VERSO I POVERI E’ ANZITUTTO UN ATTO DI GIUSTIZIA
12 Mar 2016 05:07
Carissimi,
si amplia a dismisura la forbice dei ricchi sempre più ricchi e dei poveri sempre più poveri. E’ proprio questa situazione planetaria che rende il nostro impegno di solidarietà e di carità un semplice atto di giustizia. Se penso a quello che capita nelle zone del Nord Kiwu, e precisamente nei territori della nostra Diocesi gemella di Butembo Beni, dove vengono schiavizzati bambini per la raccolta del Koltàn (una pietra nera, preziosissima per la nostra tecnologia), dove intere popolazioni vengono tenute in una permanente guerriglia per gli interessi che gli Occidentali hanno sulle loro risorse minerarie (ma ora, … anche i cinesi, che stanno occupando tutta l’area), cosa sarà l’ampliamento del centro cardiologico Pino Staglianò o il rafforzamento della Fattoria agricola Nino Baglieri? Semplicissimi gesti di solidarietà, affinché un minimo di giustizia si stabilisca in quelle terre martoriate. Così funziona il cristianesimo, con la sua carità vuole ristabilire la giustizia: non interessa “chi prende”, “chi sfrutta”, “chi schiavizza”, “chi mercifica”, la carità “vuole restituire anche per loro”. Come Gesù crocifisso che non solo solidarizza con gli innocenti, ma espia anche per i colpevoli. La carità –come ha insegnato Benedetto XVI in Caritas in veritate (che bisognerebbe riprendere nella sua grande profezia)- è “di più” della giustizia, ma la implica sempre, non ne prescinde mai. Il “di più”, qui, è la gratuità e il disinteresse, per “far strada ai poveri senza farsi strada” (Primo Mazzolari). Come è “bello e gioioso” essere cristiano.
Vi voglio bene +donTonino