UTILIZZO LOCALI EX TRIBUNALE. GIOVEDÌ IL SINDACO A ROMA PER VERIFICARE SPIRAGLI PER L’UTILIZZO A FINI GIURISDIZIONALI DELLA STRUTTURA

 

Articolata e lunga discussione sulla modalità di utilizzo dei locali dell’ex Tribunale di Modica per il quale si dovrà decidere, atteso che il Ministero di Giustizia ha trasferito il bene nel patrimonio del Comune, la destinazione e l’uso dei locali. Il sindaco giovedì sarà a Roma e nella sede del Ministero valuterà eventuali spiragli per il riutilizzo a fini giudiziari della struttura, così come richiesto da diversi consiglieri comunali.

Superata inutilmente questa fase si dovrà procedere speditamente ad allocare, almeno al primo piano dell’edificio, gli uffici dell’agenzia delle entrate e quelle del territorio con i quali l’amministrazione ha avviato da tempo un’interlocuzione nel mentre sia i carabinieri e la Polizia di Stato hanno evidenziato un interesse per sistemare in quell’immobile le loro centrali operative.

Il presidente del consiglio comunale ha annunciato la convocazione di una conferenza di servizio sull’argomento per lunedì 8 marzo alla presenza del sindaco, che relazionerà sulla missione romana,  della deputazione regionale e nazionale.

Presenti venti consiglieri la seduta si apre con una comunicazione del consigliere Andrea Caruso propone di anticipare il punto, rispetto alla question time, relativo alla discussione sulle modalità di utilizzo dei locali dell’ex Tribunale. La maggioranza non è d’accordo, la consigliera Carmela Minioto chiede il voto sulla proposta di anticipazione che è accolta con tredici voti favorevoli e dieci contrari.

L’assessore Giorgio Belluardo informa il consiglio che con il sindaco ha avuto un colloquio con dirigente VAS a Palermo dell’assessorato territorio e ambiente e ha annunciato la probabilità che entro il mese di marzo ci sarà il parere sulla VAS; atto propedeutico perché possa essere espresso dal CRU il parere sulla variante al PRG e quindi entro il 2016 si potrà avere una decisione definitiva sul documento urbanistico.

Con atto di giunta si è dato mandato alla PO dell’urbanistica a predisporre gli atti in base alle legge sul PRG del centro storico (piano particolareggiato del centro storico) per il quale sostiene si sono anticipati i tempi.

Il consigliere Giovanni Scucces dichiara che gli manca un passaggio. La giunta ha una proposta quindi non approva e non adotta atteso che l’argomento è nelle competenze esclusive del consiglio comunale.

L’assessore Belluardo precisa che si tratta di una presa d’atto dello studio del C.I.R.C.E.S.  è stato consegnato all’ufficio Urbanistica in data 26 febbraio u.s. dando mandato alla PO del settore di convocare una conferenza di servizio con la soprintendenza e il genio civile e successivamente proporre l’atto nel civico consesso.

Il consigliere Andrea Caruso a nome della minoranza illustra il punto relativo alla modalità di utilizzo atteso che si è appreso che i locali dell’ex tribunale sono tornati nella disponibilità dell’ente.

Gli appare corretto che il consiglio sappia in ordine alle intenzioni dell’amministrazione del come utilizzare i locali. Dichiara che ha un’idea che intende confrontare nel civico consesso dopo aver appreso cosa ne vuole fare l’amministrazione.

Il sindaco informa che da una comunicazione fatta dal Ministero i locali del Tribunale sono nella disponibilità del Comune. Nel corso di una sua missione a Roma ha avuto modo di sollecitare gli uffici del ministero a dare una risposta in merito al trasferimento dell’immobile. L’archivio elettronico, che è nei bassi dell’edificio, è nella disponibilità del Tribunale di Ragusa; una disponibilità condivisa dall’amministrazione.

Il sindaco afferma che ha avuto un colloquio con il presidente del Tribunale di Ragusa al quale aveva proposto l’uso dei locali a beneficio dei servizi del Tribunale ma la risposta è stata un no.

Nell’ultimo anno si sono susseguite delle visite di tecnici dell’Arma dei carabinieri e richieste della Polizia di Stato per avere la disponibilità dei locali per sistemare le due caserme.

I locali, se rivolti a questo uso, devono essere adeguati, il costo dei fitti adeguati. Il solo primo piano vale 200mila euro l’anno di canone. Di questo ha informato il Prefetto di Ragusa. Nessuna decisione comunque è stata assunta in questa direzione. Quindi nessun atto e nessun passo in avanti è stato fatto.

Un passo ufficiale è stato fatto per l’ufficio delle entrate e del territorio al fine di evitarne la soppressione. L’amministrazione ha inviato la documentazione a Palermo per mettere a disposizione mezzo piano accanto a quello del giudice di Pace. Altra ipotesi è quella di allocare il catasto. Questi sono gli unici passi ufficiali compiuti dall’amministrazione. C’è anche l’idea di allocare nell’ex Tribunale alcuni uffici comunali. L’intero immobile vanta 16.120mila metri quadrati di locali coperti che vanno dallo scantinato, al primo, al secondo, al terzo piano e al piano attico.

Poi c’è la prospettiva di un DDL di alcuni senatori del PD secondo il quale si vogliono ricreare dieci tribunali. In Sicilia dovrebbe nascere il distretto Nicosia e Mistretta, come comuni montani. Giovedì sarà a Roma al Ministero di Giustizia per verificare la fattibilità di un’ipotesi remota, ovvero quella di ridare vita al Tribunale di Modica, ma il tentativo sarà fatto.

C’è nei fatti la difficoltà del tribunale di Ragusa di accogliere tutti gli uffici giudiziari e questo potrebbe aiutare.

Superata questa fase di verifica, nei locali dell’ex Tribunale potrebbero trovare allocazione gli uffici tecnici,  e delle scuole per le quali si pagano fitti.

Il consigliere Vito D’Antona si dichiara una voce fuori dal coro, infatti non è firmatario della richiesta di discussione del punto, perché l’ultima cosa che vorrebbe fare è quella di allocare per fini diversi i locali dell’ex Tribunale perché i tentativi vanno fatti tutti per recuperare il recuperabile sul piano di un impiego giudiziario.

Si dichiara comunque contrario alla frammentazione delle offerte.

La soppressione del tribunale di Modica ha avuto riflessi negativi sull’amministrazione della Giustizia a Ragusa. Esiste un ddl il n° 1640 del 14 ottobre del 2014, primo firmatario su ventuno senatori, Enrico Buemi, dove c’è una considerazione di fondo che è quella relativa all’ingente investimento fatto per costruire il Tribunale di Modica la cui soppressione ha comportato una lievitazione sensibile dei costi di giustizia.

Pur prendendo atto dell’irreversibilità della decisione assunta dal Governo, un pezzo dei servizi giudiziari del Tribunale di Ragusa possono essere gestiti nei locali dell’ex Tribunale di Modica.

Quest’ ipotesi è contenuta nella proposta del senatore Buemi che si pone il fine di razionalizzare i servizi.

Al momento accantonerebbe, per quindici giorni, l’ipotesi di utilizzo diverso dei locali dell’ex Tribunale di Modica in quanto bisogna battere la strada di utilizzo previsto dal DDL con il coinvolgimento del comitato pro-tribunale e dell’associazione Confronto  e la deputazione per  verificare le possibilità di agganciarsi al progetto di legge, atteso che il dibattito sugli accorpamenti dei tribunali è ancora aperto.

A due anni della soppressione si è avuta contezza dei costi e dei tempi lenti con cui è amministrata la giustizia. Bisognerà valutare quale prospettiva potranno avere i DDL e quindi determinare attorno a questi i dovuti movimenti.

Il consigliere Tato Cavallino valuta che il Governo sembra non avere interesse a modificare quanto deciso.

Ritiene che ogni scelta sui locali dell’ex Tribunale di Modica debba essere discussa in consiglio comunale data l’importanza del bene. Auspica che la missione di giovedì del sindaco e dell’on. Nino Minardo al Ministero di Giustizia possa dare qualche risultato. Ogni iniziativa che s’intende assumere è bene che sia assunta di concerto con il civico consesso. Nell’eventuale proposta di allocazione di uffici comunali sarebbe opportuno trasferire l’ufficio tributi che darebbe la possibilità di offrire all’utenza locali più idonei e liberare il palazzo Ex Poste. Sarebbe utile organizzare una conferenza dei capigruppo con l’amministrazione per tenere alta l’attenzione sulla questione. Con riferimento alle forze dell’ordine si potrebbe mettere in disponibilità i locali dell’ex carcere. Il presidente propone un consiglio comunale aperto con la presenza dei deputati.

Il consigliere Andrea Caruso ritiene che la tempistica sia importante perché quei locali potranno essere utili a non perdere uffici regionali e stati importanti. Dubita risvolti positivi per i DDL presentati.

Il consigliere Carmelo Cerruto, cofirmatario con il collega Caruso sulla richiesta di discussione dell’argomento, ritiene che bisogna battere tutte le strade per tenere aperta ogni possibilità di recupero in ordine ad un impiego giudiziario dell’immobile. Sono emersi punti critici nella riforma di soppressione tant’è che oggi si parla di sportelli giudiziari nei luoghi dove esistevano i Tribunali soppressi.

Ritiene utile temporeggiare per capire se ci sono ancora spiragli per mantenere viva la possibilità di un impiego giudiziario dell’ex Tribunale di Modica.

Il consigliere Giovanni Scucces afferma che l’argomento è stato ampiamente discusso. Se oggi questa discussione non fosse stata stimolata dal consiglio comunale sarebbe rimasta nel chiuso delle stanze. Questo è un dato positivo. Nessuno potrà assumere iniziativa autonoma in quanto il confronto va fatto in consiglio comunale.

L’argomento in discussione si pone l’obiettivo di riportare a Modica una serie di servizi giudiziari con una tempistica precisa; se ciò non accadrà quel palazzo va destinato a degli usi che consentano almeno le manutenzioni evitandone il degrado.

Propone di convocare, dopo la missione romana del sindaco, una conferenza dei capigruppo alla presenza della deputazione.

Diversamente quei locali potrebbero essere occupati da uffici comunali al fine di decongestionare le attività nel centro storico dove potrebbero essere sistemati poli culturali.

Il consigliere Giorgio Falco ritiene che la soppressione del Tribunale di Modica sia stata una grande perdita nella storia della città. Condivide la posizione del consigliere Caruso e comunque prima di decidere future utilizzazioni bisognerà verificare fino in fondo la possibilità di riavere servizi giudiziari.

Condivide la conferenza dei capigruppo dopo la missione romana del sindaco; non si trova d’accordo a invitare i deputati perché la considera una scelta senza senso. Potevano, infatti, intervenire a suo tempo di più e meglio.

Il presidente Garaffa, che ha coordinato i lavori del comitato pro-Tribunale, ritiene che bisognerà lottare sino alla fine per avere la possibilità di riottenere dei servizi giudiziari. Ribadisce il consiglio comunale aperto o in alternativa una conferenza dei capigruppo allargata alla deputazione.

Il consigliere Andrea Rizza giudica che l’incontro romano del sindaco sarà la base di una futura discussione; però è necessario che i tempi debbano essere celeri sulle scelte da fare: d’accordo sulla convocazione della conferenza dei capigruppo dove il sindaco potrà relazionare.

Il sindaco è invitato dal presidente Garaffa a informarlo sugli esiti dell’incontro al Ministero di Giustizia al fine di convocare la conferenza dei capigruppo.

Il consigliere Luigi Giarratana dichiara che ha vissuto i tempi in cui ci si è battuti per evitare la soppressione del Tribunale di Modica. Allora si attendano le notizie dal sindaco.

Il consigliere Giovanni Spadaro ritiene necessario spingere e battersi per recuperare quanto più possibile.

Si è fatta un’intensa attività di sostegno a tutti i livelli per difenderlo. Si propone per fare sì che il primo possa essere accompagnato anche da parlamentari del PD.

Il consigliere Tato Cavallino, rispetto al collega Falco, valuta importante la presenza della deputazione.

Il consigliere Massimo Puccia conferma la sua idea del presidio della legalità: Modica è terra di frontiera e quindi è indispensabile mantenere una presenza giurisdizionale. E’ in disaccordo per ogni utilizzo diverso di quei locali come ha informato il sindaco che potrebbe invece dare altri locali che pure esistono. Il civico consesso deve battersi per un uso adeguato dell’immobile che sia luogo di presidio di legalità. D’accordo per il coinvolgimento dei parlamentari nazionali e regionali.

Il presidente Garaffa annuncia che per lunedì proporrà una conferenza dei capigruppo alla presenza della deputazione.

Il primo cittadino chiede di sapere quali sono i locali disponibili. Lui non li conosce. L’indirizzo statale è chiaro: sopprimere gli uffici periferici dell’amministrazione centrale. Come l’ufficio delle entrate (con criteri relativi agli spazi indicati dalle norme). Si dichiara d’accordo con la proposta del consigliere Caruso. Oggi si può discutere di cosa fare di quei locali. Nel verbale di consegna dei locali l’amministrazione ha preteso che fosse inserita la possibilità di potere allocare, per qualsiasi evenienza, servizi giudiziari nell’ex Tribunale di Modica.

Ciò è quello che è stato ribadito al Presidente del Tribunale e al Ministero di Giustizia.

 Quel DDL giace nei cassetti del Senato. Valuta che c’è sempre la possibilità legislativa per riprendere il filo del discorso, anche se c’è la questione legata alle risorse che è disciplinata diversamente rispetto al passato.

S’impegna a fare ulteriori passaggi in questa direzione anche se la porta ad una allocazione di un presidio delle forze dell’ordine non va chiusa. I servizi giudiziari possono convivere con queste realtà visto l’ampiezza dell’immobile. Per quanto riguarda l’allocazione degli uffici INPS potrebbero essere sistemanti nell’immobile dove è ospitata attualmente la caserma dei carabinieri ove questa trovasse ospitalità nel primo piano dell’ex Tribunale di Modica. Attendiamo gli esiti degli incontri di giovedì a Roma per avere maggiore contezza sul da farsi rimanendo fermo il fatto che le disponibilità non vanno polverizzate.

La seduta è rinviata il giovedì 10 marzo alle ore 19.00.

 

 

 

 

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