ON. NINO MINARDO: NO ALLE FOTO DEL BAMBINI SUL WEB. LO STATO DEVE INTERVENIRE PER SENSIBILIZZARE I GENITORI.

I pericoli sull’uso della rete internet sono tanti, molto spesso nascosti, ma che certamente implicano conseguenze inimmaginabili.Per questo sono necessarie delle regole di sicurezza che portano a conoscere, soprattutto gli adulti/genitori, a  quali rischi si va incontro facendo determinate azioni, tipo la divulgazione di foto di minori sul web.

A tal proposito ho presentato nei giorni scorsi una proposta di legge che reca “Interventi per promuovere l’educazione dei giovani e degli adulti ad un uso consapevole della rete internet”. Il provvedimento legislativo non nasce a caso. Sono migliaia le foto postate sui social network di minori adolescenti ed anche in tenerissima età; un’azione che comporta, come detto, rischi inimmaginabili. Il dato allarmante è che sono soprattutto i genitori a pubblicarle; per mamma e papà si tratta di foto dell’amore e dell’innocenza ma per un pedofilo sono un bottino ghiotto. Il dato che allarma, che emerge anche da una ricerca della Australia’s new Children’s eSafety, l’organismo australiano che ha il compito di monitorare la sicurezza dei minori online, è che circa la metà del materiale rinvenuto nei siti pedopornografici proviene dai social di genitori che volevano semplicemente condividere un momento di gioia del loro bambino. Foto che, agli occhi degli stessi genitori o dei loro amici, appaiono perfettamente innocue ma che nei dossier dei pedofili vengono sessualizzate con commenti irriferibili.

      Ed in questo senso è di stretta attualità il monito della polizia postale a bloccare la ‘sfida delle mamme’, che consiste nel pubblicare tre foto che mostrino la felicità di essere mamma. Un invito a desistere dal postare foto che ritraggano i figli, “se sono la cosa più cara al mondo“. La prova del dato allarmante è confermato in questo giorni anche dalla città di Modica dove sono giunte al commissariato di polizia  denunce di mamme contattate su Facebook da sedicenti sessuologhe che avrebbero invitato tramite chat le ignare vittime a portare i loro piccoli a una visita specialistica, così come altre denunce su casi altamente sospetti.

La mia proposta di legge ha lo scopo principale di sensibilizzare i genitori affinchè utilizzino in modo consapevole la rete internet e non inseriscano immagini di minori degli anni quattordici che possano esporre il minore a interferenze dannose per la loro vita. In questo senso l’articolo 4, comma 3, della mia proposta di legge prevede una campagna di sensibilizzazione da parte del Ministero per gli Affari Regionali con delega per la famiglia attraverso un’informazione diretta ai genitori o gli esercenti la potestà genitoriale di minori ad un uso consapevole della rete internet al fine di evitare che gli stessi pubblichino immagini di minori degli anni quattordici.

 Ciò impone a tutti i soggetti pubblici e privati, così come alle famiglie, di collaborare per predisporre le condizioni perché i minori possano vivere in misura tale da non essere sottoposti a interferenze illegali nella propria privacy o comunque a forme di violenza e sfruttamento.

   Al di là della funzione di tutela che ogni genitori deve avere nei confronti dei propri figli per cui chi decide di pubblicare foto dovrebbe comunque prima riflettere sul diritto alla privacy e sul rischio per la sicurezza dei minori, le disposizioni contenute all’ articolo 4, della presente proposta di legge, introducono la possibilità per i genitori o gli esercenti la  potestà  genitoriale del minore di bloccare o rimuovere i dati personali del minore. Mentre l’articolo 5 prevede la possibilità per il servizio di polizia delle telecomunicazioni di vigilare sulla liceità e sulla moralità del contenuto della rete internet dandone comunicazione all’ autorità giudiziaria che può disporre l’oscuramento dei siti i cui contenuti siano illeciti od offensivi del buon costume. 

   Una proposta di legge, pertanto, che intende introdurre nell’ ordinamento giuridico misure idonee a tutelare i minori e ad aiutare le famiglie nella salvaguardia dei propri figli da eventi illeciti che vengono divulgati dalla rete.

 

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