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CONSIGLIO COMUNALE MODICA :APPROVATO A MAGGIORANZA IL PIANO DI VALORIZZAZIONE E ALIENAZIONE DEL PATRIMONIO COMUNALE
23 Feb 2016 08:40
Approvato a maggioranza l’elenco degli immobili del piano di valorizzazione e di alienazione del patrimonio del comune, nove cespiti che valgono 9.217.340,00 euro, che impatterà sul bilancio di previsione 2015 e respinta, sempre a maggioranza, la proposta di mozione, presentata da dieci consiglieri di minoranza, sulle bollette dell’acqua 2015. Intenso il dibattito sugli argomenti in discussione
Presenti ventuno consiglieri la seduta si apre con una comunicazione del Presidente, Roberto Garaffa che si sofferma sulla scomparsa di Franco Ruta, giudicato uomo di elevatissimo spessore morale, imprenditore di grande sensibilità, ambasciatore della città nel mondo. I consiglieri su suo invito si sono raccolti in un minuto di silenzio.
Il presidente Garaffa poi invita il presidente della prima commissione o al vice presidente per evadere il parere sulla delibera relativa al regolamento per la determinazioni delle sanzioni amministrative per quegli immobili costruiti abusivamente.
Il consigliere Giorgio Falco, componente della prima commissione informa il consiglio che si è iniziato a trattare il punto e richiesto dei documenti. La commissione non si è potuta riunire la settimana scorsa per mancanza del numero legale ma si prodigherà per avviare una nuova convocazione.
Il consigliere Michele Colombo chiede lumi al Sindaco sulla delibera che ha deciso il cordoglio cittadino per la dipartita di Franco Ruta.
Il sindaco ha motivato il cordoglio cittadino per l’opera svolta da Franco Ruta a favore del cioccolato di Modica che ha determinato le premesse per il rilancio del prodotto su scala mondiale e per l’occupazione; la decisione è un riconoscimento formale della città all’uomo e all’imprenditore; sono stati invitati gli operatori commerciali ed economici a fermare le attività in segno di lutto dalle 10.00 alle 12.00 in concomitanza dell’ultimo saluto che la città darà a Franco Ruta e un minuto di raccoglimento alle 11.00 da fare negli uffici comunali e nelle scuole.
Ha annunciato l’intitolazione di un luogo a lui dedicato appena ci saranno le condizioni temporali previste con una richiesta alla Prefettura di Ragusa.
L’amministrazione ha interpretato in tal modo il sentire comune della comunità rispetto ad altre figure che hanno rappresentato la città.
Si passa alla trattazione del punto relativo al piano di valorizzazione e di alienazione del patrimonio del comune – approvazione dell’elenco degli immobili.
Il consigliere Andrea Caruso, componente della seconda commissione, solleva delle perplessità sulla proposta, tanto che è stata redatto un emendamento teso a chiarire che ci sono beni in comunione con altri enti e si chiede del come mai l’ente non ha operato prima la suddivisione dei beni e delle relative quote. E’ questa una condizione necessaria per alienarli.
L’ing. Capo dell’ente Puccio Patti valuta che gli immobili in questione sono tre: l’ appartamento con annessi bassi a Catania in Via Romeo in comproprietà con l’ente Michele Grimaldi, fondo in c.da Sant’Ippolito anche questo in comproprietà con l’Ente “Michele Grimaldi” e un fondo agricolo in contrada Mauto con la parrocchia di San Giorgio.
Per quelli in comunione con la Michele Grimaldi si è chiesto una valutazione per la propria parte. Non si è mai riusciti a concretizzare l’intenzione di vendita per quelli di Catania. Si tratta di beni appetibili.
Per il fondo di Sant’Ippolito la divisione avrebbe lo scopo di far scattare il diritto di prelazione con il conduttore. Qui bisogna advenire a due quote equivalenti.
Per il terreno del Mauto, in comunione con la parrocchia di San Giorgio, non si è avuto riscontro alle note del Comune.
L’ente ha proposto la divisione delle quote ma senza successo.
Si possono fare ulteriori tentativi. La divisione dovrà passare da un contenzioso con un privato che ha subito danni alla sua abitazione.
Il consigliere Andrea Caruso sulla scorta delle risposte della PO ai Lavori Pubblici valuta che se i beni trattati sinora, se non hanno un impatto negativo sul bilancio, non sono utili all’alienazione perché così come sono non sono vendibili e quindi è necessario stralciarli dal piano di alienazione.
L’ing. Capo precisa che sul fondo del Mauto non sono stati quantificati i danni e quindi non si comprende, al momento, se per l’ente l’operazione risulti vantaggiosa e quindi è un’ipotesi che va definita.
La consigliera Ivana Castello riporta una dichiarazione del presidente della commissione bilancio secondo il quale quando viene adottato dal consiglio il piano non c’è più la necessità che l’atto vada alla Regione per la definitiva approvazione in quanto non è necessario sottoporre le varianti per gli interventi migliorativi successivi e la destinazione d’uso dell’immobile inserito in elenco.
Secondo la Castello non è così. Una sentenza della Corte Costituzionale stabilisce che qualunque variante al piano di alienazione e valorizzazione deve passare dalla Regione Sicilia. Il presidente della commissione bilancio Luigi Giarratana riferisce che erano stati invitati alcuni uffici per un confronto sulla materia e da parte dei commissari non ci sono stati errori di valutazione nel merito della questione.
Il consigliere Carmelo Cerruto atteso che il valore reale degli immobili non è aderente a quello del piano (il Comune sulla scorta della sentenza esecutiva del tribunale di Ragusa dovrebbe fare dei miglioramenti agli immobili) non possono essere inseriti nel piano di alienazione: non si possono inserire beni non aderenti al loro valore finale perché ciò provocherebbe un danno all’ente.
Il sindaco ritiene che sarebbe opportuna una sospensione di dieci minuti per individuare quale richieste potrebbero essere accolte e quali no e quindi fare chiarezza sulla questione.
L’ing. Patti replicando alla consigliera Castello rileva che nell’elenco non c’è alcuna approvazione di variante; questo obiettivo, previsto per il fondo di c.da Mauto in cui si prevede una variante, da zona agricola a zona C4, necessita di ulteriori atti in quanto l’area deve essere dotata di sottostrutture ( impianti idrico e fognario).
Secondo la consigliera Castello non conoscendo la sentenza chi compra avrà contestualmente compreso di avere una variante; quindi bisogna specificare meglio questa questione alla luce della sentenza della Corte Costituzionale facendo riferimento all’organo competente ovvero la Regione siciliana. Non bisogna inviare messaggi fuorvianti.
La seduta viene sospesa. Alla ripresa dei lavori sono presenti ventitré consiglieri.
Il consigliere Luigi Giarratana presenta, a nome della maggioranza, un emendamento secondo il quale “dopo l’approvazione dell’argomento impegnano i competenti uffici a porre in essere gli atti necessari eventualmente di variante, per garantire i cambi di destinazione agli acquirenti degli immobili interessati dall’alienazione di cui alla predetta delibera”.
L’assessore all’urbanistica Giorgio Belluardo chiarisce meglio alcuni aspetti emersi nel dibattito.
Sul fondo del Mauto si cita il cambio di destinazione urbanistica, da zona agricola a zona C4, in questo caso gli uffici, non appena votato il piano di alienazione, predisporranno una delibera di cambio di destinazione da inviare poi alla Regione .
Secondo la consigliera Castello la modifica non è detto che sarà approvata dalla Regione.
La sentenza della Corte Costituzionale impone non un emendamento ma bensì un cambio della dicitura allegata ad alcuni cespiti del piano in cui si consente la destinazione d’uso. L’emendamento non ha senso. Questo per fare chiarezza.
L’assessore Giorgio Belluardo registra che la consigliera Castello non si muove dalle proprie posizioni e ribadisce la regolarità della redazione del piano e della bontà dell’emendamento.
Il consigliere Carmelo Cerruto ritiene che il piano inficia il bilancio di previsione. Il valore di un immobile posto nell’elenco non è quello reale sulla scorta della sentenza del Tribunale di Ragusa che impone all’ente ad intervenire per garantire lavori di miglioria dell’immobile.
L’amministrazione quindi deve rimuovere dall’alienazione l’immobile sito in c.da Mauto – vanella 12. Chiede al segretario generale se è legittimo l’atto che si sta discutendo sulla scorta del dubbio da lui posto.
Il segretario generale afferma che l’atto è corredato da un parere di regolarità tecnica da parte della PO competente.
L’ing.capo, Puccio Patti, valuta che indipendente della sentenza, il valore dell’immobile è quello indicato e caso mai si potrà aggiungere, al suo valore, la somma che l’ente deve investire sulla scorta della citata sentenza.
Secondo il consigliere Carmelo Cerruto l’unica soluzione è quella di ritirare il punto dal piano ed inserirne un altro cespite che non infici il bilancio di previsione.
Il sindaco nella replica, dopo aver sentito il legale dell’ente, chiede chiarimenti in ordine al tipo di rapporto che il consigliere Cerruto ha con la causa che ha determinato la sentenza a carico del comune.
La Po ha dato una versione chiara della questione.
Se durante il percorso ci saranno delle novità sarà cura da parte della PO a non mettere in vendita il cespite. Siccome non c’è previsione dell’intervento, che l’immobile potrebbe essere venduto prima delle migliorie non c’è motivo per eliminarlo dall’elenco. Non crede che bisogna “impiccarsi” per una cosa che potrebbe realizzarsi o meno.
Il consigliere Carmelo Cerruto dichiara che ha seguito in qualità di tecnico la vicenda per conto di un proprietario di un immobile adiacente.
Si è proceduto ad una mediazione che non arrecava danni all’ente. La mediazione non è stata a possibile, e qui è finito il suo compito professionale, si è andato a contenzioso che ha fatto scaturire una sentenza contro il Comune e la parrocchia di San Giorgio che sono stati intimati ad intervenire urgentemente per evitare ulteriori danni. Come consigliere vuole evitare che l’ente vada incontro ad altri danni. La questione rischia di determinare un impatto negativo nel bilancio di previsione.
Il consigliere Piero Covato prende atto che il consigliere Cerruto ha partecipato ad un’attività che si può profilare come incompatibile nell’attività di consigliere e quindi chiede la segretario generale se l’atto rischia la illegittimità.
Il segretario ritiene che la incompatibilità è normata dall’art 78 del TUEL secondo il quale il consigliere che abbia un interesse sull’argomento deve astenersi dalla discussione e assentarsi dall’aula.
Il consigliere Vito D’Antona valuta che il fatto che il consigliere Covato abbia sollevato la questione e dall’altra vista la situazione chiara espressa dal consigliere Cerruto, ritiene che sia necessario e indispensabile il deposito da parte di ogni consigliere comunale della posizione di compatibilità o meno sul punto.
Poi fa riferimento al comma terzo dell’articolo 78 del TUEL secondo il quale “i componenti la giunta comunale competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato”.
Ritiene necessario che l’ente dismetta gli immobili di cui non ha bisogno al fine di risanare il bilancio.
Il segretario generale non condivide questa procedura e fa presente che è nell’atteggiamento di ogni consigliere valutare se è compatibile o meno rispetto ad un punto e non è ipotizzabile che ogni volta si debba intraprendere un pratica aggravata per stabilire le compatibilità o meno.
Il consigliere Giorgio Falco ricorda che si sta registrando quello che è successo con il piano spiagge e invita il presidente ad andare avanti.
Il consigliere Luigi Giarratana giudica chiara la versione del segretario generale; è il consigliere che con responsabilità sa di poter o non poter partecipare alla discussione su un argomento posto all’ordine del giorno. Invita ad andare avanti.
La richiesta formalizzata dal consigliere Vito D’Antona viene posta ai voti.
La proposta viene respinta a maggioranza con sei favorevoli e quattordici contrari e un astenuto.
Il consigliere Vito D’Antona ribadisce che la sentenza della Corte Costituzionale non consente il cambio di destinazione. L’emendamento cita l’impegno degli uffici ad avviare la variante e visto che c’e ne sono diverse, quale applicare per ogni immobile ? Si ponga il caso che la Regione non approvi nessuna variante proposta dall’ufficio, quale è l’interesse del cittadino ad acquistare l’immobile con grave pregiudizio per il bilancio dell’ente. L’immobile poi si deve vendere prima o dopo che è stata approvata la variante ?
L’emendamento non è posto in modo chiaro, anzi è illogico.
Allora consiglia un minimo di riflessione per effettuare una vendita certa nell’interesse del Comune. Per il consigliere D’Antona la procedura è confusa.
La consigliera Ivana Castello, unitamente ai consiglieri Cerruto, D’Antona e Colombo, presenta un emendamento teso ad eliminare dal piano di alienazione l’immobile “fondo rustico di c.da Mauto”:
“il comune di Modica con sentenza esecutiva da parte del tribunale di Ragusa è stato condannato ad eseguire lavori di manutenzione straordinaria sugli immobili”fondo rustico c.da Mauto” come risultanza di contenzioso con ditta proprietaria del fondo adiacente. Alla luce degli imminenti lavori ormai acclarati da sentenza definitiva di cui sopra, l’immobile stesso è ritirato dall’elenco dei beni in alienazione poiché lo stesso è gravato da un peso legale che produrrà in seguito lavori urgenti da predisporre una variazione del valore dello stesso che risulterebbe differente dal valore inserito nel piano di alienazione. Tutto ciò al fine di evitare un posobile danno erariale.”
Sull’emendamento viene espresso parere contrario sia di regolarità tecnica da parte della Po e sia quello contabile, da parte del segretario generale.
Si passa alla votazione dell’emendamento presentato dalla maggioranza.
Ai voti l’emendamento viene votato a maggioranza con tredici voti favorevoli e sette contrari.
Il consigliere Carmelo Cerruto chiede che l’emendamento dell’opposizione venga allegato alla delibera; annuncia che si faranno ulteriori approfondimenti; la delibera presenta delle irregolarità e nelle opportune sedi sarà valutata la bontà delle tesi della minoranza.
La delibera relativa al piano delle alienazioni e valorizzazione immobiliari viene votata a maggioranza con quattordici voti favorevoli e sette voti contrari.
Il consigliere Piero Covato chiede l’immediata esecutività dell’atto per adempiere all’emendamento e la trascrizione integrale del dibattito sulla delibera .
A maggioranza viene votata la immediata esecutività con quindici favorevoli e sei voti contrari.
Il consigliere Vito D’Antona chiede il rinvio del punto relativo alla discussione sulla proposta di mozione bollette d’acqua 2015 nella seduta di martedì prossimo. La maggioranza non è d’accordo.
Il consigliere Carmelo Cerruto rileva che diversi consiglieri proponenti sono assenti e quindi chiede il rinvio.
Il consigliere Luigi Giarratana non si dichiara d’accordo.
Si passa al punto relativo alla proposta di mozione di indirizzo sulle bollette acqua 2015 con la quale dieci consiglieri di minoranza (D’Antona,Caruso,Castello, Cerruto,Colombo,Polino, Rizza, Scucces, Spadaro e Stracquadanio) impegnano l’amministrazione comunale ad emanare un provvedimento di sospensione di pagamento delle bollette per il consumo idrico calcolato in modo forfetizzato e di convocare urgentemente una riunione con i patronati, le associazioni dei consumatori e i sindacati per affrontare ed evitare lunghe file allo sportello comunale, di provvedere al ripristino del servizio di lettura dei contatori e di ampliare nell’immediato, le giornate e gli orari di apertura al pubblico dell’ufficio idrico.
Illustra la mozione il primo firmatario della mozione, il consigliere Vito D’Antona, che sottolinea tutti le difficoltà e i limiti con i quali l’amministrazione ha fatto recapitare le bollette dell’acqua.
Le tasse le debbono pagare tutti e ha apprezzato la rateizzazione per mettersi in regola.
La cosa peggiore è stata l’azione svolta: per tre volte c’è un consumo eccessivo rispetto alla media statistica ponderata. Si tratta di un abuso. Invita i consiglieri di maggioranza a venire incontro alle esigenze dei cittadini in difficoltà.
Al consigliere Luigi Giarratana non risulta che i cittadini siano costretti a pagare bollette sbagliate: può dialogare con gli uffici e invitare gli stessi alle dovute rettifiche.
L’utente ha oggi la possibilità di rateizzare con le stesse condizioni della prima rateizzazione.
Il consigliere Piero Covato valuta che è la prima volta che l’utente ha la possibilità di sistemare, anche con sistema informatico, la propria posizione contabile che verrà eventualmente rettificata e rimandata corretta al mittente. Propone di trasformare la mozione in una comunicazione alla città che indichi al cittadino come comportarsi. Registra che c’è un’apertura totale per venire incontro alle esigenze del contribuente.
Il sindaco replica che sui ruoli dell’acqua si è ereditata una situazione critica sui contatori. Ne veniva letta la metà, ovvero 13 mila utenze: sugli altri si caricava solo il costo del canone idrico.
Oggi è aumentata sensibilmente la quantità delle letture con l’apporto degli assistenti agli scuolabus che sono andati nel periodo estivo nelle località marine per effettuare letture straordinarie. Sui 25.351 contatori se ne sono letti 25mila.
L’utente malgrado invitato a fornire la lettura non ha collaborato. Le altre letture, circa cinquemila forfettarie, non è stata possibile farle per impossibilità oggettiva e malgrado ciò, di queste, sono state regolarizzate più di 1342 letture.
I solleciti inviati si riferiscono a 25mila utenze che valgono 27milioni di euro.
Alla rateizzazione hanno aderito in prima istanza 2500 utenti. Oggi il numero sta incrementando in quanto l’amministrazione ha deciso di dare un’ulteriore possibilità con l’obiettivo di regolarizzare le posizione di tutti.
Dopodiché partiranno le ingiunzioni di pagamento. Per dare maggiori possibilità ai cittadini di poter regolarizzare la propria posizione sono a loro disposizione gli appuntamenti con gli uffici e si è arrivati a prenotazioni sino al 10 maggio e in più si è allargata l’apertura ai pomeriggi.
I patronati potrebbero fare un lavoro importante per via informatica.
Per i cittadini non ci sarà un euro di aggravio o di morosità. La lettera di sollecito a quanti hanno aderito alla rateizzazione serve a interrompere i termini della prescrizione.
La rateizzazione è sino a 120 rate proporzionato ovviamente all’entità della somma debitoria ed è senza alcuna spesa aggiuntiva.
Aver inviato il forfettario si è rilevata una necessità in quanto non si poteva caricare, per le utenze non lette, solo il costo del canone idrico determinando un’ingiustizia rispetto agli altri utenti.
Ci si pone l’obiettivo di recuperare 17/18 milioni di euro relativi ai consumi degli anni pregressi.
Non si annulla nessun ruolo . Delle bollette dell’importo di 9milaeuro,di cui ha parlato la stampa, su sei notificate solo una era errata. Ritiene che per quanto riguarda la mozione, escludendo la parte della sospensione, tutto il resto è stato recepito e applicato.
La proposta di mozione viene respinta a maggioranza con cinque favorevoli e quattordici contrari.
La seduta è sciolta.
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