SULLA IRREPERIBILITÀ DI ALCUNI CREDITORI COMUNALI

 Gent.mo Signor Sindaco,

 

il 28 gennaio 2016 è pervenuta una lettera dalla Cassa Depositi e Prestiti in cui si dà atto che il Comune ha restituito la somma di 13.456.003,69 euro, facente parte dell’ultima tranche ex D. l. 35/2013. La somma era stata chiesta per pagare precisi debiti, certi, liquidi ed esigibili, gran parte dei quali, ebbe a scrivere la Sua Amministrazione, non furono risolti perché i creditori si erano resi irreperibili. Certo l’immagine di questi creditori che si rendono irreperibili ha vivamente impressionato la cittadinanza. Ritengo, per ciò, opportuno chiederLe l’elenco  nominativo di essi e copia di tutte le lettere inviate per offrir loro il pagamento. Raggiungono, questi crediti, la somma dei 14 milioni restituiti?

 

La Cassa Depositi e Prestiti comunica, in particolare, che appena avrà incassato gli interessi che la città deve pagare per l’uso indebito dei 14 milioni, pari a 182.505,83 euro, provvederà, entro e non oltre il 10 febbraio 2016, «alla riduzione dell’importo dell’anticipazione» e alla rideterminazione del nuovo piano di ammortamento (pag. 1). Ciò significa che, grazie alla restituzione da Lei operata, dovremo ammortizzare un debito inferiore a quello previsto, di almeno 14 milioni di euro e dovremo pagare, di conseguenza, una rata periodica inferiore alla precedente sia per capitale che per interessi.

 

Questa riduzione della rata, tuttavia, è positiva solo in apparenza, per alcune ragioni, implicite od esplicite nel ragionamento della Corte dei conti, che ora Le spiego:

 

1°. Lei ha detto di non aver pagato alcuni debiti perché i creditori si sarebbero rivelati irreperibili. Appena constatata l’irreperibilità, però, Lei avrebbe dovuto restituire l’anticipazione e, invece, non l’ha fatto. Trattenendola, ovviamente, sono maturati ben 182.505,83 euro di interessi che l’Amministrazione dovrà pagare entro e non oltre il 10 febbraio p.v. (Cassa Depositi e Prestiti, Lettera del 27.1.2016, prot. U 2005204/16, pag. 1). Mi domando e Le domando: perché non ha restituito i 14 milioni a partire dal 1° giugno 2015, in modo da evitare questa gran mole di interessi? Le ragioni, dice la Corte dei conti, sono tre, cito quasi testualmente: a) non pagare i debiti pregressi -lasciando irrisolta una grave patologia-; b) consentire il pagamento di spese correnti altrimenti insostenibili; c) presentare un bilancio annuale apparentemente in equilibrio, poiché in realtà esso, almeno in parte, è squilibrato (le uscite sono superiori alle entrate) (Corte dei conti, Delibera n. 311/2015, pag. 86, primo capoverso);

 

2°. i creditori irreperibili non esistono, quanto meno non nell’entità addotta. Se, dunque, essi esistono come creditori, verrà il momento che si presenteranno e chiederanno il pagamento del credito con gli interessi e i danni. E lei dovrà coprirli con le entrate correnti;

3°. si sono posticipati i pagamenti di alcuni importanti debiti, come quello verso il Comune di Scicli. Anche questi dovranno essere saldati con le entrate correnti che, come sappiamo, a stento bastano a pagare le spese per il personale. Il rischio è di non poter pagare il debito nei tempi concordati con la conseguenza di vederlo lievitare. Lei sa bene che quando un cittadino non paga una imposta comunale, lei gli carica gli interessi, la mora e la rivalutazione. Perché questo sistema non dovrebbe valere anche per il Comune?

4°. i nuovi debiti, costituiti nei suoi quasi tre anni di amministrazione e ammontanti, come già detto in precedente interrogazione, a 12.658.978,34 euro, affossano ulteriormente il Comune e la cittadinanza. Perché in fin dei conti sono i cittadini che dovranno pagarli. Possiamo dire, oggi, che grazie alla Sua azione Modica è più vicina al dissesto?

5°. si attenua l’intervento programmato dallo Stato per alleviare la crisi economica, poiché il denaro restituito avrebbe potuto essere messo in circolo con beneficio per le imprese e per l’intera collettività;

6°. con l’aggravio della situazione debitoria comunale Lei ha posto, per le scelte frivole che compie ogni giorno, in serio pericolo gli stipendi del personale del Comune, della Multiservizi, della Servizi per Modica, nonché delle varie cooperative e del personale della ditta Puccia.

 

L’interrogazione sia discussa al primo Consiglio utile.

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