L’ULTIMA GRILLINATA DEL TEATRO QUASIMODO

 

Dopo gli incontri con Di Maio e  Cancelleri, il sindaco Piccitto, da buon democristiano, riunisce tutti i suoi consiglieri dissidenti e invece di prendere provvedimenti sui festini celebrati alla San Vincenzo Ferreri e mettere mano alla propria Giunta (il “parto” per la nomina del nuovo assessore alla Cultura si sta dimostrando cosa assai ardua) mette sul piatto degli “appetiti” dei suoi, la gestione del Teatro Quasimodo. Invece di riproporre la gara di appalto sulla gestione del teatro, sistemandone le condizioni, visto che è andata deserta, mette  ai voti, in una sorta di “mercato delle vacche”, i nomi da proporre.

E’ l’ultima grillinata in salsa democristiana da vecchia prima Repubblica, che ci potevano propinare: così volano i nomi di stimati professionisti e operatori culturali ragusani come possibili “gestori” del Teatro. Uno proposto da un consigliere, uno proposto da un altro e un altro ancora: chi ottiene 2 voti e chi ne ottiene 3 o 4 e chi, schivato, non è gradito e si cestina. Il vincitore della “nomina partecipata” gestirà il Teatro Quasimodo in qualità di esperto del sindaco a 1.000 euro al mese. Bingo! Un altro esperto: tanto le tasse le pagano i ragusani. Ovviamente non faccio i nomi degli artisti che sono stati oggetto di questa insulsa procedura, per rispetto della loro onorabilità, ma sarei curiosa di sapere cosa ne pensano tutti gli addetti ai lavori, che da sempre si sono spesi per la promozione del teatro e della cultura in città e che, ne sono certa, avrebbero adempiuto a questa carica per 5 mesi, in attesa del miracolo grillino, senza oneri per la collettività. Perché il sindaco, i consiglieri e la consulente, che tanto amano la tanto propagandata partecipazione, non hanno invitato ad un tavolo di confronto i nostri operatori culturali per chiedere loro un parere ed un consiglio sulla soluzione? Perché non hanno rifatto il bando di gara? E’ questa la progettazione complessiva e organica che i grillini hanno per la cultura e i beni culturali della nostra città? Mi rifiuto quasi di credere a questa farsa, ma è andata così: scelgono nomine, direttori artistici e ruoli che appartengono alla collettività, non con i bandi di gara, ma giocando a dadi e vince chi ha fatto più punti. Come sceglieranno il nuovo assessore alla Cultura, lanciando in aria la monetina?

Diffido immediatamente l’Amministrazione Piccitto dal procedere in questo modo ibrido ed invito il Consiglio Comunale ad approvare il regolamento per la concessione dei beni culturali, che insieme alla collega Manuela Nicita ho presentato in consiglio, per dare regole certe e uniche al settore; infine, diffido fortemente dal mettere in campo ogni altra manovra, come quella di affidare alcuni Beni a società varie e variegate  per “promuovere il turismo congressuale”. Altro che Di Maio o Cancelleri, per risolvere la questione grillina a Ragusa, serve almeno Padre Pio.

 

 

 

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