IL LIBERTY RILANCERA’ LA NOSTRA CITTA’

Non è un paradosso. Non è  una affermazione propagandistica. E neanche un desiderio  irrealizzabile. Il Liberty rappresenta  per  tante  Città siciliane la dimensione artistica e culturale di  una felice e dirompente stagione  creativa, di uno straordinario sviluppo economico e sociale, che coinvolse  settori assai vasti della società siciliana.

La civiltà del vino,  collegata alla nascita di una attivissima borghesia agraria e artigiana, produsse nelle piccole e medie città dell’Isola, ma anche  nella capitale Palermo, un inedito fervore architettonico e culturale, un nuovo modo, raffinato e leggiadro,  di guardare anche all’insieme delle città. Tale rinnovamento infatti coinvolse  le forme del costruire e dell’abitare, e poi l’arredo degli  spazi interni delle abitazioni,  sino ai piccoli oggetti e al modo di vestire.

La Sicilia dei Florio divenne il riferimento consapevole e l’emblema di questo processo. In aree estese della Sicilia e della società siciliana si affermarono modelli culturali di impianto europeo, che sprovincializzarono le idee dello sviluppo urbano, della possibilità di dare vita a forme architettoniche nuove, pubbliche e private,  di affermare tecniche innovative,  grazie alla capacità di maestri artigiani, prestigiosi e valenti, nell’uso di materiali diversi, del cemento, del ferro, della pietra e del legno, che essi con una colta maestria , adattavano e conformavano alle esigenze del nuovo stile.  

Dopo secoli di immobilismo, l’economia tornava a muoversi in tutte le città siciliane  e le campagne ritornavano a essere  il motore di questo processo innovativo. Ai Palazzi baronali e barocchi si contrappose l’ardimento e la fantasia dello stil novo, della cultura e della sensibilità liberty, che consentiva non solo alle grandi famiglie di borghesia agraria ma anche alla più  modesta famiglia di  borghesia urbana, o  contadina o artigiana, di progettare la propria casa nelle forme del nuovo stile.

Le stesse Amministrazioni pubbliche si impegnarono per  realizzare nelle forme della modernità imposte dai tempi,  i nuovi progetti dell’ottimismo sociale, i Teatri, i parchi e persino i mercati, le pescherie, i bagni pubblici, o i cimiteri, dove lo stile liberty rappresentò la forma ideale della nuova dignità funeraria di  ceti sociali privi di riferimenti blasonati ma fortemente inclini al decoro.

Il Liberty siciliano attende di essere valorizzato e riconosciuto come patrimonio della Sicilia, e testimonianza vivente di una terra capace di rinnovarsi e guardare avanti.

Noi dobbiamo farci carico della tutela questo grande patrimonio culturale e civile della nostra Isola. Non sarà facile, ma  insieme  possiamo dare vita a  un Comitato Promotore Siciliano per il Liberty Bene Unesco  e Patrimonio  dell’Umanità. E ci adopereremo per portare studiosi in Sicilia da tutti i  Paesi europei, ci daremo da fare per raccogliere le adesioni dei Comuni siciliani, delle Università siciliane, di singole personalità della cultura, dell’arte e delle professioni,  che abbiano a cuore questo obiettivo.

Una grande avventura culturale ci potrà impegnare, per la Sicilia che spera in una nuova stagione di rinnovamento e di crescita  sociale civile artistica e culturale.

Aiello Francesco

Candidato a Sindaco

Vittoria 19 Gennaio 2016

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