UN CASO DI BUONA SANITA’

In un periodo in cui l’opinione pubblica tende a criticare ed evidenziare solo aspetti negativi sulla sanità, ho potuto constatare l’elevato livello di competenze professionali dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria diretta dal Dr Enzo Calabrese, sento la necessità di evidenziare tutti coloro che lavorano con passione e abnegazione e che ogni giorno offrono il massimo per mettere, sempre e comunque, il Paziente al centro delle proprie attenzioni.

La mia storia comincia nel Maggio del 2015 allorchè mi veniva diagnosticata una massa di circa 7 cm tra il pavimento della bocca e la ghiandola salivare sottomascellare per la quale, vista la delicata posizione e il sospetto di qualcosa di brutto, preferivo rivolgermi ad una importante struttura di Milano qual è l’Istituto Clinico Humanitas. Ma qui, con mia grande sorpresa, dopo aver eseguito una risonanza magnetica, l’esperto della materia che scrupolosamente mi ha visitato, mi ha indirizzato, senza il minimo dubbio, proprio presso l’ospedale della mia Ragusa con una lettera di accompagnamento al Dr Enzo Calabrese, all’epoca dei fatti Primario facente funzioni ma adesso Direttore a pieno titolo dell’Unità Operativa di ORL dell’Asp n.7 di Ragusa. Ebbene, il Dr Calabrese e tutto il suo gruppo dell’ospedale Arezzo (Drr Botto, Portelli, Palma), anestesisti e personale infermieristico compresi, non solo mi hanno brillantemente operato, ma si sono fatti carico del mio problema a 360° e, “prendendomi per mano”, ma soprattutto ascoltandomi ogni volta che avessi bisogno, mi hanno tirato fuori dalla mia complessa situazione clinica che ha richiesto un vero e proprio lavoro di equipe in quotidiana collaborazione con altri professionisti come il Dr Salvatore Castellino, Primario dell’Anatomia Patologica (la massa si è poi rivelata essere una rara patologia con origine dalle strutture nervose), il Dr Vincenzo Barone, Primario della Radioterapia e tutta la squadra dell’Ematologia. E proprio su questo aspetto, dell’importanza del lavoro in equipe con il quotidiano confronto e contributi multidisciplinari, vorrei fare giungere tramite voi e a tutta la cittadinanza dell’intera provincia, la mia semplice riflessione sull’importanza che l’Unità Operativa complessa di Otorinolaringoiatria abbia come sede quella di Ragusa e non vada in una sede “geograficamente” decentrata come l’ospedale di Modica proprio nel momento in cui comincia a delinearsi, dopo così tanti anni, l’apertura del nuovo ospedale dell’ASP n.7.

Voglio concludere questa mia lettera ringraziando ancora una volta il Dr Calabrese per la sua altissima professionalità, per le sue innate doti umane e vero amore per il suo lavoro, ma anche tutto il suo staff medico ed infermieristico di sala operatoria e di reparto che si è dimostrato all’altezza della mia non semplice situazione e senza nulla invidiare ai più blasonati ospedali italiani. La mia esperienza vuole essere da stimolo per altri pazienti che pensano di “emigrare” per cercare fuori quello che potrebbero avere già qua e, grazie all’offerta sanitaria di prim’ordine che l’Asp ci propone con eccellenze che vanno conosciute e valorizzate, si possono addirittura invertire i “viaggi della speranza”. La sensibilità, la solarità e l’empatia da parte del personale medico ed infermieristico rendono sicuramente la degenza ed i problemi legati ad essa più leggeri e sopportabili. Affidarsi con fiducia a chi si deve occupare della nostra salute o di quella dei nostri cari rende tutto meno doloroso, meno preoccupante e l’evoluzione in positivo più probabile. Sentirsi una persona e non un numero è molto importante e determinante. Sono certo che in futuro verranno curati ancora questi aspetti, che fanno la differenza e permettono di mettere sempre più in risalto il concetto di salute, espressione di benessere fisico e psichico di ogni individuo.

Lettera firmata

 

 

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