MODICA: DON CORRADO LOREFICE CELEBRA LA MESSA PER LA PACE E LA GIUSTIZIA

La Santa Messa per la pace e la giustizia, celebrata ieri da don Corrado Lorefice presso il cantiere educativo Crisci rannni di Modica, è stata costellata di tanti insegnamenti e punti cardini su cui riflettere. Si è parlato di spirito di accoglienza in contrapposizione alla violenza dilagante, di famiglia, di Eucarestia e di Dio inteso come antidoto contro tutto.

“Ci si sente a casa, ci si ritrova a casa …” con queste parole don Corrado Lorefice ha voluto dare inizio alla celebrazione proprio per far capire come il ritrovarsi davanti l’Eucarestia ci renda tutti un’unica famiglia. La Fede che ci unisce è il vero antidoto alla violenza, a qualsiasi forma di violenza e in qualsiasi parte del mondo. “Per questo possiamo alzare il capo, sperare malgrado tutto: perché Dio affronta le bestie della storia, ad iniziare da quelle del potere e del denaro che generano guerre e ingiustizie”. E ci fa scoprire come “all’origine Dio ha detto: facciamo l’uomo a nostra immagine, a sottolineare che si è uomini solo insieme all’altro, solo se l’altro è accolto”. “E cos’è la Chiesa? Non l’istituzione anzitutto ma quella fede trasmessa dai nostri padri – ha continuato don Corrado – che a Pasqua lanciavano in alto i bambini augurando di crescere grandi”.

E l’ha potuto dire come uno che è stato fin dall’inizio partecipe dell’avventura di questo cantiere educativo sorto come segno perché la città ritrovi l’anima, pensi anzitutto ai suoi figli e offra loro mete alte. Nella preghiera lo sguardo si è allargato al mondo: per il mondo che si muove in cerca di benessere, per i tanti migranti che cercano una vita migliore, per la Siria e la Palestina dove si vive ogni giorno sotto l’incubo delle bombe, per Muhanga perché resti sempre viva l’inquietudine per la giustizia con una fede viva come quella di Abramo, per don Corrado e per don Paolo Catinello – diacono che diventerà prete il prossimo 7 dicembre – perché aiutino il popolo di Dio a percorrere vie di pace e sempre ripartire dai poveri. C’erano anche i responsabili di Policoro di Palermo, il servizio della Chiesa per accompagnare i giovani nelle ricerca del lavoro e del suo senso, venuti per la gioia di un saluto al loro vescovo in un contesto di preghiera e di carità. Sarà significativo che, venerdì prossimo, la preghiera prima dell’ordinazione episcopale di don Corrado (alle 19 nella chiesa del Carmine) sarà presieduta da don Federico Palmerini che viene per partecipare, insieme ad altri amici di Paganica (L’Aquila) all’ordinazione. A dire la bellezza e varietà di legami che anticipano un mondo diverso da quello della violenza: un mondo ricco di affetto e attento a “ricostruire città”. E tanti bambini, ogni mattina, alla Casa don Puglisi stanno costruendo il presepe come memoria e impegno di un mondo come Dio lo vuole: fraterno e giusto, capace di usare gli uni gli altri misericordia. “Quanti messaggi e segni belli” – commenta spesso in questi giorni don Corrado, tracciando una benedizione in cui la fede si intreccia con l’affetto. “Contribuendo – ha ancora detto – i credenti alla crescita della città come un lievito, sempre nell’umiltà e nella compagnia cordiale con tutti”.

 

 

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