LE CRITICHE SONO COSTRUTTIVE SE SEGUITE DA PROPOSTE CONCRETE

“La revoca del bando di gara per l’affidamento ad una società privata, che avrebbe potuto gestire il servizio idrico, non è frutto di alcune modeste sollevazioni di piazza come afferma il Vicesindaco di Ragusa, Giovanni Cosentini, ma bensì scaturisce da un’analisi accurata, effettuata da giuristi di chiara fama, che ha messo in evidenza l’illegittimità dell’atto”. Ad affermarlo è l’assessore provinciale al Territorio, Ambiente e Protezione Civile, Salvo Mallia, con delega permanente del presidente della Provincia all’Ato Idrico, in risposta alle dichiarazioni rilasciate dal Vicesindaco di Ragusa, all’indomani dell’approvazione dell’aggiornamento del piano d’ambito.

Salvo Mallia tiene poi a precisare che non si può affatto parlare di immobilismo, come sostiene Cosentini, quanto invece di reale complessità della materia, come dimostrato dal regime transitorio introdotto dalla sopravvenuta normativa nazionale, recepita da quella regionale, che aveva fissato al 31.12.2010 il termine per la soppressione delle AA.T.O., salvo da ultimo essere stato adottato il decreto “milleproroghe” del 22.12.2010 che ha prorogato la suddetta scadenza di un ulteriore anno.                                                              

E’ da evidenziare inoltre che la rilevanza economica attribuita al S.I.I. ha acceso i noti dibattiti di natura socio – politica inerenti il concetto di “Acqua bene pubblico” con l’effetto di dare il via ad un’iniziativa legislativa che, se ultimata, renderebbe nulli gli affidamenti mediante pubblica gara. Pertanto, la Conferenza dei Sindaci ha deciso di optare per una società a totale capitale pubblico, unica soluzione possibile per far ciò la costituzione di una società in house. È stato, quindi, dato mandato allo CSEI di Catania di accertare l’eventuale sussistenza dei presupposti derogatori previsti dalla disciplina, al fine di potere affidare  la gestione del S.I.I. direttamente ad una società in house. Studio che ha confermato, per il caso dell’ATO idrico di Ragusa, la sussistenza dei presupposti derogatori prescritti dall’art. 23 bis. Infine, in merito alla  sentenza della Corte Costituzionale del 17.11.2010, citata dal Giovanni Cosentini, Mallia afferma che  non è assolutamente vero che esclude che gli Enti possano, a propria discrezione, valutare la sussistenza dei presupposti derogatori necessari per l’affidamento in house, ma puntualizza che la normativa nazionale che pone i paletti per procedere all’affidamento in house è pienamente legittima anche se più stringente rispetto a quella comunitaria.

“Ogni scelta fin oggi effettuata – conclude Mallia –  è frutto di una concertazione e di un’azione condivisa dalla Conferenza dei Sindaci, nonché dal presidente della Provincia dal quale sono stato delegato a presiedere l’assemblea. È pur vero che nulla vieta, ad oggi,  alla Conferenza Sindaci, di poter mutare le proprie scelte, pertanto se il Vicesindaco di Ragusa è a conoscenza di soluzioni migliori saremo ben lieti di ascoltare e valutare insieme le sue proposte. Diversamente non possiamo venire meno al nostro compito di amministratori che agiscono nel rispetto della legge, sia essa più o meno complicata. E ad oggi l’unica soluzione che ci si prospetta in tal senso è la gestione in house”. (l.c.)

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