MESSA IN SICUREZZA DEL PORTICCIUOLO DI DONNALUCATA

Dopo avere sbloccato i fondi della Protezione civile, somme pari a circa 4 milioni di euro, necessari per la messa in sicurezza del porticciolo di Donnalucata, considerata come opera di fuga in caso di calamità naturali, l’iter burocratico, con riferimento alla predisposizione del progetto esecutivo, stenta ancora a decollare. Nel giugno scorso, grazie all’intervento portato avanti dall’on. Orazio Ragusa, era stata stipulata una convenzione tra il Dipartimento della Protezione civile della Regione Sicilia e il provveditorato interregionale opere pubbliche Sicilia-Calabria, con sede a Palermo, che permetteva di superare tutti gli intoppi di natura progettuale registrati in passato. In virtù dei contenuti di tale convenzione, il dipartimento ha affidato al provveditorato le diverse attività tecnico-amministrative riferite alla progettazione, affidamento dei lavori, direzione e contabilità dei lavori nonché le attività e funzioni proprie di stazione appaltante comprese quelle di Rup e coordinatore per la sicurezza. Tutto ciò prevede che il provveditorato curi la gestione dell’appalto, dell’affidamento dei lavori sino alla completa esecuzione degli stessi per la messa in sicurezza e funzionalità della infrastruttura portuale di Donnalucata. Il Dipartimento, inoltre, metterà a disposizione dei tecnici del Provveditorato una serie di studi realizzati dalle Università di Catania e Messina propedeutici alla migliore realizzazione degli elaborati progettuali. Questa mattina, grazie alle sollecitazioni arrivate in proposito sempre dall’on. Ragusa, si sono riuniti a Palermo i rappresentanti della Protezione civile regionale, con il responsabile siciliano Calogero Foti e il responsabile provinciale Nello Lo Monaco, i rappresentanti del provveditorato interregionale opere pubbliche Sicilia-Calabria con il dirigente Giovanni Coppola, il prof. Giovanni Randazzo dell’Università di Messina, il prof. Enrico Foti dell’Università di Catania. “L’incontro – spiega l’on. Ragusa – era stato sollecitato per fare in modo che le pratiche previste dalla convenzione potessero essere finalmente espletate. Inutile dire che, così facendo, sono stati aggirati una serie di ostacoli che stavano mettendo a serio rischio la realizzazione dell’opera finanziata con le risorse economiche della legge 488. Si tratta di una infrastruttura di importanza vitale per la marineria locale oltre che per la crescita del movimento turistico sempre più indirizzato a valorizzare, anche nell’area iblea, le borgate marinare”.

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