ANAGRAFE IMMOBILIARE A RAGUSA

I consiglieri comunali Gianluca Morando e Angelo Laporta, dopo avere ricevuto tutta una serie di segnalazioni da alcuni cittadini, hanno deciso che sottoporranno in aula, all’Amministrazione comunale, una serie di interrogativi sulla Lamco, la ditta che, per conto dell’ente di palazzo dell’Aquila, si occupa di effettuare rilievi riguardanti l’anagrafe immobiliare per scoprire eventuali irregolarità o evasioni. “Premesso – dicono i due consiglieri – che non possiamo non essere d’accordo sul fatto che gli evasori siano stanati e che gli stessi paghino quanto dovuto, ci chiediamo, alla luce delle lamentele ricevute, che riporteremo per filo e per segno all’Amministrazione comunale, quanto siano consistenti alcune perplessità e cioè se le modalità adottate dai dipendenti della Lamco siano quelle più opportune. Infatti, ci risulta che gli addetti, oltre a girare per Ragusa con macchina fotografica ma senza alcun giubbino di riconoscimento e senza auto aziendale, cerchino di appurare le anomalie senza alcun sopralluogo o accertamento tecnico preventivo. L’accertamento viene calcolato a partire già dal 2009, senza alcuna constatazione sulla effettiva data dell’ampliamento. Questo significa che, e lo diciamo sulla base delle risultanze emerse riscontrabili dalle segnalazioni ricevute, un cittadino riceve a casa una richiesta di pagamento per la Tari, solo perché è stato fotografato un sottotetto, che risulta essere uno spazio non abitabile, e che invece è stato considerato alla stregua di un’appendice dell’abitazione non censita. Questo è uno dei tanti esempi segnalatici in questi giorni. Ora, il cittadino può anche contestare l’addebito ma questo significa: lunghe code all’ufficio tributi per capire cosa stia succedendo, un appuntamento con il personale Lamco per eventuali sopralluoghi, l’individuazione di un professionista per eventuali perizie giurate più altri adempimenti che comportano in generale perdite di soldi e di tempo”. I due consiglieri, Morando e Laporta, si sono recati sino agli uffici della ditta, ospitati nella struttura comunale di via Spadola, per chiedere spiegazioni rispetto alle modalità adottate dopo le numerose segnalazioni ricevute dai cittadini. Non essendo arrivate le risposte richieste, i due consiglieri hanno deciso che porteranno il caso in aula essendo convinti che le modalità adottate non vadano bene. “Tutto ciò fermo restando – concludono i due consiglieri – che chi ha eluso finora i tributi è assolutamente giusto che si metta in regola e paghi quanto dovuto. Chiediamo, però, procedure assolutamente più lineari e trasparenti. Inoltre, chiediamo all’Amministrazione comunale di attivarsi da subito per porre il problema sotto i riflettori”.

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