INNALZAMENTO DEL LIMITE DEL CONTANTE

Il coordinatore delle commissioni nazionali Federpreziosi, il ragusano Enzo Buscemi, presidente del sindacato provinciale gioiellieri aderente a Confcommercio Ragusa, esprime apprezzamento per l’azione portata avanti dalla categoria finalizzata a garantire l’innalzamento a tremila euro del limite del contante. “In questo senso – dichiara Buscemi – l’azione del presidente nazionale Pino Aquilino, assieme a quella di tutti gli altri componenti del direttivo, si sta rivelando proficua. Non posso che complimentarmi con ciascuno di loro per il pressing esercitato nei confronti del Governo nazionale affinché possa cambiare direzione. Ricordiamo che oggi la soglia, per l’utilizzo del contante, è posta a mille euro. L’Italia è il Paese europeo assieme al Portogallo e alla Grecia con il limite più restrittivo nonostante una direttiva europea fissi il limite a 15.000 euro salvo diverse disposizioni dei paesi membri. A breve entrerà in vigore la nuova direttiva che abbasserà il limite a 10.000 euro”. “Sappiamo tutti – aggiunge Buscemi – che la limitazione alla circolazione del contante è tra le prime cause della variazione dei consumi con differenze di priorità in riferimento ai preziosi piuttosto che agli orologi. Una normativa restrittiva che ha avuto il solo merito di favorire il turismo transfrontaliero”. Federpreziosi Confcommercio, lo scorso gennaio, in Fiera a Vicenza, ha presentato uno studio, realizzato da Format Research, ipotizzando alcuni scenari con una simulazione di che cosa accadrebbe nel caso in cui alcune delle determinanti alla base della riduzione dei ricavi fossero rimosse o fossero ridotte in termini di intensità. “I dettaglianti di preziosi italiani – dice ancora Buscemi – ritengono che, se la soglia di utilizzo del contante fosse innalzata a 2.500 euro, come in Spagna, si registrerebbe un aumento dei ricavi medi pari al 13% e, se innalzata a 3.000 euro, come in Francia, questo sarebbe del 16%. Se poi non fosse previsto alcun limite alla soglia di utilizzo del contante, come attualmente in Germania ed in Olanda, l’aumento si aggirerebbe intorno al 21%. A questo punto auspichiamo che il provvedimento sia inserito nella legge di stabilità che verrà approvata nei prossimi giorni”.

 

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