L’ATTO NON RiSOLVE I PROBLEMI DELLA GESTIONE DEL CANTIERE

La firma del protocollo di legalità sottoscritta, ieri, in Prefettura a Ragusa è un atto essenziale per garantire trasparenza e affrancare da infiltrazioni mafiose e criminali lo svolgimento dei lavori del tratto autostradale Rosolini – Modica.

L’atto in sé non risolve, però, altri aspetti, non secondari, della gestione di un cantiere per il quale la Cgil e La Fillea, negli anni e in ogni stagione, si è spesa per rendere possibile l’avviamento che oggi però necessita di ulteriori spinte e sollecitazioni per poter rendere possibile l’ultimazione dei lavori.

La denuncia, alta e forte, di Antonio D’Andrea, della Cosedil Spa che con Condotte Acque stanno lavorando sul tracciato, non è da prendere sottogamba: le imprese hanno anticipato 40 milioni di euro, fatturati 24 e incassati solo 4.

Qui non c’è alcun protocollo che regga ad una condizione irricevibile che porterebbe ad un collasso dell’opera mettendo a rischio 500 posti di lavoro, indotto compreso.

L’inghippo si è scoperto è nella burocrazia regionale che non è riuscita, almeno sinora, a sbloccare le somme mettendo in grave difficoltà le imprese.

A nulla possono valere le buone intenzioni del Ministro Alfano che traduce il rilancio socio economico della Sicilia nella realizzazione delle infrastrutture.

Sarebbe meglio dire nel riparare, prima, quelle che ci sono visto che le cronache, quasi quotidianamente, ci consegnano reti stradali strategiche interrotte per frane o per errori tecnici nella costruzione di viadotti.

Rimangono, per quanto ci riguarda, aperti due capitoli importanti: la continuazione dell’autostrada sino a Scicli, fattibile, e il tratto sino a Marina di Ragusa che manca dei necessari finanziamenti.

La regione deve fare scelte precise e soprattutto trasparenti senza scegliere la scorciatoia impraticabile del Project financing. & Leasing in costruendo che non ha mai partorito un’opera importante.

Prendiamo atto delle determinazioni del Ministro Alfano e quelle rese note a suo tempo dal Ministro Del Rio, ma il tappo che occlude tutto è la Regione Sicilia con i suoi tempi e le sue pratiche bizantine.

Porremo come sindacato prioritarie queste questioni chiedendo all’Assessore regionale alle Infrastrutture, Giovanni Pizzo, un incontro urgente al fine di fare un definitivo punto della situazione e individuare un percorso utile a concretizzare gli obiettivi che come Cgil e come siciliani ci siamo da tempo posti.

 

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