È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LIBERA…MENTE NELLA COOPERATIVA “BEPPE MONTANA”
11 Gen 2011 19:16
Anche l’Associazione Libera…mente ha sposato l’iniziativa di Libera-Ragusa. Paolo Distefano, Christian Recca, Orazio Guccione, Francesco Russino e Giuseppe Ballistrieri sono i cinque ragazzi di Santa Croce Camerina che hanno trascorso l’intera giornata nei terreni di Lentini e Belpasso della nuova cooperativa sociale che porta il nome del dirigente della “Catturandi” di Palermo ucciso da Cosa Nostra il 28 luglio del 1985. La Cooperativa “Beppe Montana” ha in gestione i terreni agricoli confiscati ai clan mafiosi Riela e Nardo. Si è lavorato per bonificare questi terreni che sono stati sequestrati alla mafia oltre dieci anni fa ed affidati solamente da pochi mesi alla Cooperativa “Libera-terra”. Esso è anche il marchio che indica le produzioni biologiche sulle terre liberate dalla mafie in tutta Italia e date in uso alle cooperative sociali che aderiscono al progetto. Gli obiettivi sono stimolare la nascita di un circuito di economia legale, libera e giusta nel massimo rispetto del lavoratore e dell’ambiente, restituendo valore alle terre che appartenevano alle mafie e rendendo i frutti accessibili a quanti più cittadini possibile. Sono tanti i prodotti che in queste cooperative site in Sicilia, Calabria e Puglia vengono ottenuti: vini, pasta secca, cous cous, legumi, olio d’oliva extravergine, miele e conserve, limoncello e aglio rosso. I ragazzi dell’Associazione Libera…mente parlano di “Una giornata indimenticabile. Oggi ci troviamo troppo spesso a partecipare a commemorazioni o a manifestazioni di solidarietà nei confronti di persone perseguitate dalla mafia. Ma lavorare, nei terreni che qualche anno fa appartenevano alla mafia, lascia dentro qualcosa di diverso. Quello che più colpiva, era vedere tanti giovani, che hanno preferito trascorrere l’ultimo giorno di vacanze in modo diverso”. (Elisa Montagno)
© Riproduzione riservata