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EVADE DAI “DOMICILIARI” E VA A RUBARE TELEFONINI
12 Set 2015 09:25
Attorno alla mezzanotte le Volanti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Vittoria sono intervenute presso un negozio di telefonia in via Cacciatori delle Alpi dove alla presenza del responsabile dell’esercizio commerciale hanno constatato che ignoti, dopo aver infranto la vetrata della porta di accesso del negozio, si erano introdotti all’interno e dopo aver divelto alcune vetrinette espositive si appropriavano di telefoni cellulari di considerevole valore commerciale (Apple I-phone, Samsung S6 etc.) nonché di due Computer I-Mac con monitor integrato impiegati nella gestione dell’attività di vendita.
Uno dei p.c. veniva però rinvenuto nelle immediate vicinanze, lungo il percorso deduttivamente fatto dai malviventi per darsi alla fuga, così come veniva rinvenuto anche un lettore a pistola di codici a barre sulla stessa via.
Dalle immagini del sistema di videosorveglianza i poliziotti constatavano che a rendersi autore materiale del fatto criminoso era un solo soggetto di sesso maschile dell’età apparente di 20/25 anni che era riuscito a penetrare all’interno del suindicato esercizio commerciale dopo aver assestato violenti e ripetuti calci con il piede destro e che dopo essersi appropriato della refurtiva si era dato a precipitosa fuga.
Il responsabile del furto era riconosciuto dagli Agenti con assoluta certezza nel noto
BOUSRIH Adem , 20 anni, nato a Vittoria, pregiudicato per reati contro il patrimonio e attualmente sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari, abitante nella medesima area urbana a circa 300 mt dal luogo dei fatti.
I poliziotti anche al fine di appurare la permanenza nella condotta evasiva si recavano presso la sua abitazione dove, avutane la presenza, veniva eseguita perquisizione personale/domiciliare nel corso della quale, occultati all’interno del forno della cucina a gas, dietro alcune pentole rinvenivano ben undici telefoni cellulari, mentre all’interno dello stipite posto sotto il lavandino un computer, Marca Apple, e nella camera da letto una PSP Sony e numerose schede sim ancora nuove.
Nel corso della perquisizione venivano anche rinvenuti degli indumenti, occultati al fine di eludere eventuali controlli, che risultavano identici a quelli indossati dal reo al momento del furto, rilevabili dalle registrazioni video acquisite dal sistema di videosorveglianza.
BOUSRIH Adem a quel punto dava in escandescenza e tentava di opporsi al prosieguo dell’attività di Polizia e spintonava gli Agenti provocandone ad uno, escoriazioni all’avambraccio sinistro, dopodiché si dava a precipitosa fuga per essere subito dopo raggiunto e bloccato.
Tutto il materiale rinvenuto nel corso della perquisizione domiciliare corrispondeva ed era riconosciuto come proprio dal titolare del negozio; addirittura il computer recava l’adesivo pubblicitario del negozio derubato.
Emergeva l’ammanco di sette telefoni cellulari di elevato valore commerciale non rinvenuti nel corso della perquisizione, probabilmente già “piazzati” da BOUSRIH Adem prima che si arrivasse alla sua certa identificazione.
BOUSRIH Adem, vista la gravità dei fatti commessi e la personalità antigiuridica veniva dichiarato in arresto per i reati di evasione, resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali. Ritenendolo certamente responsabile del furto è stato denunciato per tale reato per il quale è stata richiesta idonea misura cautelare.
Durante l’espletamento degli adempimenti di rito l’arrestato veniva condotto in ospedale poiché avvertiva dolore fisico al piede destro. Ciò risulta compatibile con la serie di calci dallo stesso sferrati con violenza alla vetrata antisfondamento della porta d’accesso al negozio di telefonia e conclamata dal rinvenimento presso la sua abitazione di frammenti di vetro conficcati sulle suole delle scarpe poste in sequestro.
L’arrestato è stato trasferito presso il carcere di Ragusa, a disposizione dell’autorità giudiziaria nella persona del s. Procuratore della Repubblica dr. G. SCOLLO che ha seguito, coordinandole, tutte le fasi della vicenda.
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