È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA STORIA SILENZIOSA DI UN RAGAZZO CORAGGIOSO
15 Lug 2015 17:33
Ci sono storie che vanno avanti in silenzio, anche quando il dolore, fisico e morale, vorrebbe urlare fino a rimanere senza voce, ma dove il coraggio fortunatamente vince e la forza di volontà spazza via I BRUTTI PENSIERI, LE ANSIE, I TIMORI, LE PAURE. Esattamente un anno fa, il 15 luglio 2014, la vita del modicano Carmelo Floridia cambia totalmente, ha risvolti tragici e drammatici che Carmelo ha sfidato in nome della vita.Lui è il “ragazzo del silos” e quel maledetto 15 luglio le sue gambe finirono tra quei maledetti ingranaggi mentre il giovane stava lavorando. Lì si consuma una tragedia senza fine, le grida di dolore, la paura, la costernazione di chi attonito assiste alla sofferenza di Carmelo non potendo fare nulla, pregando per lui, mentre i soccorritori cercano in tutti i modi di strapparlo da quelle spirali per salvargli la vita. Dopo ore lunghissime, incastrato in quel silos, è lo stesso Carmelo a far coraggio ai suoi soccorritori, i vigili del fuoco in primis. 120 minuti lunghissimi durante i quali Carmelo è sempre rimasto cosciente. Finalmente Carmelo è salvo, ma le sue condizioni sono gravissime. Trasportato urgentemente in elisoccorso al Cannizzaro di Catania, i medici hanno fatto l’impossibile per salvargli la vita e così è stato, ma con il passare delle ore si consuma un altro dramma, il responso dei medici è amaro, bisogna amputare le gambe. E’ la storia di Carmelo Floridia che da qui inizia con un capitolo nuovo, emozionante e commovente che vede sempre e comunque in primo piano la forza di un ragazzo, oggi 30 enne, che ha affrontato tutto con incontenibile coraggio perché la sua è una sfida che non finisce mai. E’ la storia d’amore di Carmelo per la sua famiglia che lo ha supportato ogni momento, orgogliosa di questo figlio e fratello, il papà Giorgio, la mamma Rosa e le sorelle Ausilia e Veronica. Ed è la forte storia d’amore tra Carmelo e Giusy, la fidanzata che non lo ha abbandonato nemmeno un istante in questo travagliato e difficile anno fino a coronare il sogno di sempre portando a compimento il progetto che stava nascendo prima di quel maledetto 15 luglio 2014; Carmelo e Giusy si sono uniti in matrimonio lo scorso 20 giugno ed è stato emozionante vedere Carmelo, come tradizione vuole, attendere la sposa, all’impiedi, davanti il sagrato della Chiesa di S.Pietro.
Esattamente così! Perché a distanza di un anno dai tragici fatti Carmelo adesso cammina e si muove con sicurezza, grazie alle protesi che gli hanno reso la vita normale, perché Carmelo ha voluto che la sua vita fosse normale, perchè Carmelo non si è mai arreso e perché è riuscito a vincere la sfida più grande e più faticosa, tornare a camminare! Il 20 giugno è stato, sul vero senso della parola, il giorno più bello della vita di Carmelo e Giusy, circondati da amore, affetto e soprattutto tanta gioia. Un sogno coronato in un giorno pieno di sorprese. La più emozionante quella della squadra dei vigili del fuoco, coloro che il 15 luglio dell’anno scorso sono intervenuti per salvare Carmelo. Hanno atteso gli sposi all’uscita della Chiesa e donato allo sposo un casco da pompiere battezzandolo “Caposquadra”, uno speciale caposquadra, di coraggio, di voglia di vivere e sorridere.
Carmelo Floridia intende ringraziare pubblicamente la squadra dei vigili del fuoco di Modica per quanto hanno fatto quel giorno e per quanto hanno continuato a fare nei giorni seguenti: “ sono grato a tutti loro per i gesti estremi e disperati che ognuno ha compiuto per salvarmi la vita; li ringrazio perché hanno pianto e riso con me, coraggiosi, abili e valorosi mi hanno sempre sostenuto, sorretto, aiutato, incoraggiato. E’ solo grazie a loro che oggi sono qui, ad affrontare la quotidianità e la straordinarietà della vita. E’ grazie a voi che ho avuto la forza di andare avanti ed è grazie a voi che ho avuto la grande fortuna di portare all’altare la mia Giusy, anche lei grata per l’opera impagabile di questa squadra formata da grandi uomini”.
Le sfide di Carmelo non sono finite, adesso si vuole dedicare allo sport, in particolare all’atletica leggera nelle specialità dei 100 e 200 metri. Siamo certi che Carmelo riuscirà anche in questo; in bocca al lupo “Ragazzo del silos”!
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