CONSORZIO SICILIA DISCOUNTS

Si è svolto a Etnafiere, il centro fieristico e congressuale di Etnapolis, a Belpasso (Catania), la presentazione dei bilanci al 31 dicembre 2014 delle società che compongono il consorzio Sicilia Discounts: la Roberto Abate Spa di Belpasso, la Ergon Scarl di Ragusa, la Commerciale Gicap Spa di Messina, la Palermo Discounts Srl di Palermo e la Sicilia Discounts Immobiliare Spa di Belpasso. L’evento ha anche visto illustrati il bilancio consolidato e la politica commerciale del consorzio. 

A dare il via ai lavori è stato Salvatore Abate, consigliere delegato della Roberto Abate e presidente della Compagnia delle Opere della Sicilia Orientale, che ha sottolineato come «la presentazione annuale dei bilanci del consorzio agli istituti bancari e ai fornitori sia ormai divenuta una vera e propria istituzione, nell’ottica della trasparenza più assoluta». 

Subito dopo, Gabriele Barra, responsabile Qualità e Sviluppo di Sicilia Discounts, ha illustrato alcuni dati salienti del consorzio, evidenziando come «il marchio Ard sia la seconda insegna in Sicilia e Calabria per riconoscibilità». Barra ha altresì spiegato «la centralità dei punti vendita di Sd come veri e propri negozi di prossimità, con l’85% dei clienti che vivono in un raggio di 5 chilometri da dove fanno quotidianamente la spesa. Con i 25 marchi privati del consorzio, poi, si fatturano ben 124 milioni di euro, che sono ricchezza del territorio, in quanto riguardano tutti prodotti acquistati localmente, in Sicilia e Calabria. Vi è poi il cosiddetto “Km Ard”, che riguarda tutti i prodotti di aziende locali del solo territorio dove siamo presenti, prodotti non necessariamente a marchio che sviluppano altri 96 milioni di euro l’anno».

Antonio Pogliese, dello Studio Pogliese di Catania, ha presentato il bilancio consolidato del gruppo. «Considerando l’originario calo dei consumi nel grocery, all’inizio degli anni 2000, per le mutate abitudini dei consumatori, e il calo dei consumi per la crisi economica», ha spiegato Pogliese, «attualmente nella fase terminale, la funzione del consorzio diventa ancora più rilevante in quanto è il mezzo per migliorare l’economicità di gestione e l’efficienza logistica della rete e diventa indispensabile per competere sul mercato, molte volte con successo». I dati consolidati, che sul piano giuridico è più corretto definire aggregati, danno i ricavi dell’esercizio 2014 del gruppo «a oltre 1,187 miliardi di euro», ha notato Pogliese, «e nessuna società o marchio operante nel territorio della Sicilia raggiunge tale volume. Quindi, la continua crescita del volume e, nell’anno 2014, il consolidamento dei ricavi, confermano in modo inconfutabile che, malgrado il calo dei consumi, in Sicilia il gruppo Sd continua a essere di riferimento».

All’insegna del pieno ottimismo l’intervento di Valentina Capone, direttore generale della Commerciale Gicap di Messina, che ha dato il via alla tavola rotonda “La ripresa economica e dei consumi”. «La vera crisi è la crisi dell’incompetenza, la tragedia di non voler lottare per superarla». Quanto ai dati del consorzio, la Capone ha sottolineato come «in Sicilia la quota di acquisti nei discount sia cresciuta dal 12% al 15%, nota certo positiva, ma è anche bene ricordare come la pressione fiscale oggi nel nostro Paese sia al 53,2%. Dallo Stato, invece, mi aspetterei interventi duraturi e mosse serie per battere la disoccupazione, passo realmente fondamentale per una forte ripresa dei costumi».

Intervenuta al posto di Gianni Cavalieri, il presidente della Ergon Scarl di Ragusa, impossibilitato a essere a Belpasso, Concetta Lo Magno, responsabile marketing della Ergon, ha anche lei evidenziato come «qualche barlume di ripresa vi sia, con i dati di mercato che indicano chiaramente una crescita del 4% circa nell’ambito discount. Da notare, comunque, come sia cambiato il tipo di consumi: oggi c’è meno spreco e si guarda molto sia all’origine dei prodotti che alla qualità». 

Dal canto suo, Salvatore Malandrino, responsabile della Direzione Special Network Sud & Sicilia di UniCredit Spa, ha evidenziato come certo ancora «l’economia siciliana stenti a uscire dalla crisi, con le stime aggregate che configurano per il 2015 una debole ripresa della domanda, soprattutto nella componente interna (i consumi privati) e, in misura minore, sul versante delle esportazioni». Per Malandrino, «il 2014, in sostanza, sarebbe il punto terminale di un processo recessivo che dal suo avvio, identificabile nel 2007, ha visto una caduta del prodotto lordo regionale superiore al 13%, del prodotto industriale del 7%, delle costruzioni dell’11% e un crollo del 41% degli investimenti in macchinari e attrezzature e la chiusura di oltre 25 mila imprese attive. Di contro, il 2015 potrebbe rivelarsi come un importante anno di transizione, in attesa di una più generale ripresa degli investimenti in grado di rilanciare un positivo percorso di crescita».

 

Roberto Cellini, professore ordinario di Economia politica all’Università degli Studi di Catania, ha puntato sul divario Nord-Sud, «accentuatosi negli anni di crisi anche per la contrazione del credito. Ma è chiaro anche come qualcosa non vada nella classe imprenditoriale siciliana, perché dieci anni di fila con il segno negativo alla voce “investimenti” è francamente troppo. A questo si somma la persistente difficoltà siciliana nel fare rete, che non facilita l’uscita dalla crisi».

Nelle sue conclusioni, in luogo del padre Roberto, presidente del cda di Sicilia Discounts, lontano per motivi di lavoro, ancora Salvatore Abate ha poi posto «il problema strategico di riformulare in qualche modo il format discount, ponendo la massima attenzione al mercato e cercando sempre nuovi e vari percorsi, come i drugstore e gli specializzati, che oggi sembrano andare benissimo».

 

 

 

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