È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
CROCETTA: NON E’ VERO CHE HO ATTACCATO RENZI
19 Giu 2015 10:46
“E’ assolutamente falso che io abbia attaccato Renzi. Da
presidente dei siciliani ho manifestato l’urgenza di intervenire sulle
questioni sociali soprattutto nei confronti dei poveri, dei deboli, dei
disoccupati, in linea con n quanto sta cercando di fare il Governo nazionale.
Ma la specificità e la drammaticità dei problemi della Sicilia, le cui cause
non sono da attribuire sicuramente ai governi attuali ma alle vicende storiche
dell’Isola, richiedono una urgenza di provvedimenti immediati.
Abbiamo la necessità ormai, e non è una critica nei confronti del Governo, di
intervenire sulla questione sociale poiché i risultati positivi raggiunti sulla
spesa europea e la fine del crollo del Pil in Sicilia, non sono sufficienti a
fare decollare l’Isola né tanto meno a risolvere nell’immediato il livello di
disperazione economico e sociale, portato da anni ininterrotti – dal 2006 al
2013 – di perdita di Pil del 2% , la chiusura delle aziende e i licenziamenti
dei lavoratori, nell’impossibilità tra l’altro degli enti pubblici di assumere,
in considerazione dei livelli di sovraffollamento di dipendenti in tali enti.
La fine del crollo del Pil nel 2014, con i segni di leggera crescita derivati
dall’utilizzo dei fondi europei, da un aumento dell’export delle aziende
siciliane e dall’incremento dei flussi turistici verso la Sicilia, non possono
da soli produrre nuova occupazione se si considerano le dismissioni che
avvengono in alcuni settori e il fatto che la riorganizzazione tecnologica
delle aziende spesso, invece di produrre nuova occupazione, ne determina la
diminuzione. La Sicilia non possiede le risorse necessarie per coprire il gap
infrastrutturale che ha sempre avuto rispetto alle altre regioni del Paese e il
governo della Regione sta attivando procedure di attrazione di capitali
privati, per determinare interventi che aumentino il Pil, la ripresa e
l’occupazione. Tali processi non producono immediatamente i loro effetti e
pertanto è necessario mettere in campo strumenti di coesione sociale rivolti ai
senza lavoro e alle imprese, per gestire una transizione in Sicilia. La mia
conferenza stampa rivolta principalmente a bloccare un’azione di vero e
proprio sciacallaggio nei miei confronti, sulla base della valutazione della
sconfitta del candidato sindaco del centro sinistra nelle elezioni
amministrative della mia città, non è un attacco ad alcuno, ma un appello a
tutti a fare di più, alle forze di governo, come a quelle di opposizione,
rilanciando un’azione riformatrice del Parlamento bloccata molto spesso da
inutili polemiche e differenziazioni che, nell’attuale fase di drammaticità
sociale, non hanno senso. Dalle polemiche non nasce nulla, soprattutto quando
queste polemiche coinvolgono forze di maggioranza. Ognuno di noi può pensare di
essere più bravo degli altri, ma ciascuno di noi deve pensare che gli uomini di
governo si scelgono attraverso libere elezioni, dove a decidere sono i
cittadini e che i risultati delle elezioni si rispettano, ci piacciano o no.
Ritengo dunque che il mio intervento vada interpretato per quello che è, un
appello a tutti a lavorare insieme per il bene della Sicilia. Non ci sono
scorciatoie, la gente non si aspetta polemiche dalla politica, ma scelte
concrete, e penso sia indispensabile avviare una agenda di riforme prima
dell’autunno sui seguenti temi:
– Un legge di sostegno per i senza reddito e i disoccupati;
– lo sblocca Sicilia, per rilanciare l’economia;
– una riforma vera e non autoritaria dei liberi consorzi dei comuni,
– la riforma dell’acqua;
– la legge sulla formazione professionale.
Occorre rivedere anche le linee sui tagli della spesa, che non possono più
riguardare soltanto le aree di spreco e non possono avere come vittime i più
deboli. Bisogna ricostruire il rapporto con i lavoratori dipendenti e tutti
quelli che gravitano attorno alla macchina regionale: formatori, forestali,
lavoratori delle partecipate, precari. Occorre allargare il fronte della
coesione sociale e, per fare questo, occorre più coesione politica senza
personalismi e senza pensare che ognuno di noi abbia la facile ricetta per
affrontare una situazione economica e sociale difficile.
Senza l’azione del mio governo, la Sicilia già sarebbe fallita e oggi le
polemiche sarebbero di ben altro tenore. L’attuale governo è un governo
veramente di coalizione, chi dunque nella coalizione esprima critiche al
governo le esprime anche nei confronti dei propri assessori, che fanno un
lavoro incredibile, con intelligenza e passione e che non meritano polemiche ma
quel supporto necessario che deve venire dal quadro politico, regionale e
nazionale. Io sono come sempre pronto al dialogo e al confronto”.
© Riproduzione riservata