I “COSTI” ESORBITANTI DELL’ INQUINAMENTO ATMOSFERICO IN EUROPA

L’ OMS e l’ OCSE hanno pubblicato un Report sull’inquinamento atmosferico che prende in esame la problematica sotto l’aspetto economico.

Non si sono analizzati i danni alla salute prettamente dal punto di vista medico, ma i “costi” sanitari e sociali derivanti dai decessi e dalle malattie calcolati sulla base degli importi che i diversi Paesi si fanno carico al fine di evitare tali morti e malattie correlate all’inquinamento dell’aria.

Lo studio si riferisce ai Paesi Europei, in 10 dei quali tali costi si attestano addirittura intorno al 20% del Prodotto Interno Lordo (PIL). In Italia siamo al 4,7% del PIL.

Facendo una media, i Paesi Europei spendono circa il 10% del loro PIL per far fronte alle malattie da smog dei propri cittadini ed ai danni per la società derivante dai decessi prematuri che ammontano a circa 600 mila l’anno: è stata stimata così una “spesa” complessiva di circa

1500 miliardi di euro l’anno.

Nel report i dati mostrano come oltre il 90% dei cittadini europei sia esposto a livelli annui di polveri sottili al di sopra dei limiti imposti dalle linee guida dell’organizzazione sanitaria.

Quindi è di fondamentale importanza che i Governi adottino scelte che alla fine “paghino” anche in termini economici intervenendo nel prevenire gli effetti provocati dall’inquinamento atmosferico sulla salute: per far questo occorre anche che i Paesi UE lavorino in sinergia e su tutti i settori interessati. “La riduzione dello smog deve diventare una priorità politica un impegno che deve essere al centro della prossima conferenza sull’ambiente dei ministri Ue in Georgia nel 2016” ha dichiarato Christian Friis Bach, Segretario esecutivo della Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Europa (Unece).

Il prof Giordano, direttore dell’Istituto di ricerca sul cancro di Filadelfia (Stati Uniti) spiega:

“Lo smog non porta solo a problemi legati all’apparato respiratorio e tumori per le persone maggiormente esposte ma è anche in grado di accelerare il peggioramento dei pazienti, soprattutto anziani, già in condizioni fragili (…) è dimostrato il legame con l’aumento dei decessi nelle persone con cardiopatie. L’inquinamento ambientale ha anche degli effetti oncologici ma quello che non deve essere dimenticato è che oltre allo smog prodotto dal traffico automobilistico ci sono altre fonti d’inquinamento che spesso sono sottovalutate anche in Ue: per esempio i termovalorizzatori o gli sversamenti di rifiuti tossici. Bene ha fatto l’Oms a sollevare l’enorme costo dello smog per l’Ue anche in termini monetari, ma occorre intervenire”.

 

 

 

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