NOTA DEI SEGRETARI GENERALI TERRITORIALI DOPO LA FESTA DEL LAVORO A POZZALLO

“Solidarietà, accoglienza, lavoro. Un impegno per tutti, nessuno escluso.

Un primo maggio assai significativo, quello di ieri, che ha elevato a simbolo Pozzallo con tutti i significati in esso contenuti. Una manifestazione di grande successo per temi e per partecipazione.

Ancora una volta, il sindacato unitario di Cgil, Cisl, Uil sui diritti, sui valori, sulle cose urgenti da fare, trova una formidabile e coesa condivisione perché è così che vogliono i lavoratori, è cosi che vogliono milioni di donne e di uomini per i quali il sindacato continuerà a percorrere la strada del confronto, delle idee e della lotta civile e democratica.

E con orgoglio che rivendichiamo questa straordinaria pagina di storia sindacale dei giorni nostri, avendo a riferimento quanti, per anelito di libertà, di pace, di lavoro, pensando al proprio e al futuro dei propri figli, fugge disperato dai luoghi di guerra, di fame e di violenza, facendo, per chi non raggiunge la meta desiderata, del mediterraneo un mare di morti.

Un cimitero che grida giustizia e libertà.

Il sindacato unitario considera l’integrazione sociale e la tolleranza riferimenti ineludibili felicemente collaudate in questo territorio estremo dell’isola e si percepisce  dall’atteggiamento dei cittadini singoli o associati e oggi anche dai mezzi di comunicazione che ringraziamo per l’opera svolta”. (La Sicilia di ieri ha pubblicato un testo arabo di un commento dei tre segretari generali nazionali n.d.a).

Questa è la riflessione che i segretari generali territoriali di Cgil, Giovanni Avola, Cisl, Paolo Sanzaro e Uil, Stefano Munafò hanno espresso sulla festa nazionale del lavoro conclusasi con la deposizione nel mare di Pozzallo, da parte di Carmelo Barbagallo, Annamaria Furlan e Susanna Camusso, di una corona di fiori mentre trecento garofani, rossi e bianchi, venivano lanciati dai manifestanti verso quel mare che racconterà ancora storie di tragedie e disperazione.

“Il crescente numero dei disoccupati, concludono Giovanni Avola, Paolo Sanzaro e Stefano Munafò, non ci ha fatto dimenticare come qui è possibile rilanciare in modo serio e duraturo l’occupazione.

Basti pensare alle grandi infrastrutture da completare o da realizzare nel territorio ibleo, molte peraltro cantierabili, del come sia ancora possibile rilanciare l’agroalimentare e il turismo che sono ormai da anni il volano dell’economia della Sicilia del Sud – Est”.

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