È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA CLOACA MAXIMA, CREAZIONE E SVILUPPO DELLA GRANDE OPERA IDRAULICA, DAGLI STUDI DI HEINRICH BAUER ALLE NUOVE INDAGINI
29 Apr 2015 07:52
Il Presidente dell’Archeoclub di Ragusa, Enzo Piazzese e il Direttore Prof. Giovanni Di Stefano, introducono il tema oggetto dell’incontro, riguardante il monumento ipogeo più imponente di Roma antica, e le nuove scoperte sulla Cloaca Maxima. I due relatori sono due personaggi di spicco nel mondo dell’archeologia, due grandi ricercatori, che vantano un curriculum vastissimo di tutto rispetto. La Dott.ssa Elisabetta Bianchi, archeologa alla Sovrintendenza di Roma e il Dott. Luca Antognoli (medico, archeologo e speleologo). Presentano le loro ricerche, dal libro “La Cloaca Maxima e i sistemi fognari di Roma, dall’antichità ad oggi” a cura di Elisabetta Bianchi. Gli studi su questo capolavoro ingegneristico partono dalle ricerche che furono effettuate prima di Heinrich Bauer (1989), che nonostante avesse prodotto una grande quantità di planimetrie e appunti ricchi di note, non era ancora riuscito a redigere un quadro esaustivo completo delle strutture che compongono i diversi segmenti del tracciato, e la grande varietà di tecniche edilizie presenti. Dopo le indagini archeologiche svolte nell’area dei fori imperiali dal 1980 al grande Giubileo del 2000, oggi, con le nuove tecniche, conosciamo meglio l’architettura della Cloaca. Alla luce delle nuove acquisizioni, sono stati riesaminati e integrati i nuovi tagli con nuove osservazioni, seguiti da un lavoro di cognizione lungo le canalizzazioni esplorabili. Grazie ai rilievi effettuati con il laser scanner, è stato possibile realizzare una ricostruzione tridimensionale del monumento, ottenuta per fusione di nuvole di punti, su un monitor di un computer, riuscendo a fare comprendere la relazione geometrica e strutturale del monumento con i piani di superficie. L’integrazione delle informazioni acquisite tramite questo sistema, insieme alle misurazioni effettuate sul posto con metodologie di rilievo tradizionali, ha portato alla realizzazione di un rilievo topografico georeferenziato di alta precisione, che sostituisce gli elaborati grafici precedenti. I carotaggi verticali e orizzontali hanno permesso di conoscere la natura del piano di appoggio, lo spessore delle pareti del manufatto e i materiali da costruzione. Interessante anche il raffronto delle tecniche edilizie, che si è potuto fare con altre città, per esempio Cuma, Atene, Cerveteri. Roma, come dice il Prof. Di Stefano, si scopre essere una città mediterranea che dialoga liberamente senza conoscere frontiere. E, sempre per citare una frase del Prof. Di Stefano, <la vita è l’arte degli incontri>, avendo incontrato due persone gradevoli, esperte, che svolgono il loro lavoro con passione. Questa passione ha fatto fare un viaggio nel passato, nella Roma antica, per poi ritornare ai giorni nostri, con nuove consapevolezze.
© Riproduzione riservata
Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it