APPELLO DI “AVVISO PUBBLICO” PER L’IMPIGNORABILITA’ DELLA PRIMA CASA

Commentando l’iniziativa indetta, per il 18 e 19 aprile, dal comitato no-aste della città di Vittoria (RG), che ha lanciato la pubblica sottoscrizione di un appello al parlamento e al governo ma anche a sindaci, tribunali e ordini professionali diretto a chiedere, rispettivamente, la discussione e l’approvazione del disegno di legge sull’impignorabilità dell’unica casa e beni strumentali ora all’esame di Camera e Senato, la moratoria immediata dei procedimenti di esecuzione in corso e l’attuazione del reddito di cittadinanza e della soppressione dell’IMU agricola, la promozione di una manifestazione nazionale a giugno, l’applicazione uniforme delle disposizioni esistenti che impongono la sospensione delle aste in caso di eccessivo ribasso del prezzo dell’immobile e un controllo efficace sulla correttezza dei comportamenti degli iscritti mediante la predisposizione di codici etici, il Vicepresidente nazionale di Avviso Pubblico (“Regioni ed enti locali per la formazione civile contro le mafie”), avv. Piero Gurrieri, ha espresso il proprio compiacimento. “L’iniziativa che sta partendo in provincia di Ragusa e in particolare a Vittoria” – ha affermato – “è di grande importanza. Con la sottoscrizione di un appello i cui contenuti sono assolutamente condivisibili, i cittadini chiedono alle istituzioni di intervenire subito rispetto ad una situazione sociale assolutamente insostenibile, se si pensa che in Sicilia sono pendenti quasi diecimila procedure, di cui circa il 25% nel solo territorio di Ragusa. Il DDL approvato dall’ARS, da mesi in Parlamento, deve essere ancora discusso e sottoposto all’aula e nulla è stato finora deciso riguardo la richiesta di moratoria dei procedimenti di esecuzione anche da noi avanzata a nome di molte Regioni ed enti locali. Considero quindi l’iniziativa che domani partirà a Vittoria come una iniziativa pilota, che, estendendosi negli altri territori della Sicilia e del paese, può essere determinante per favorire una adeguata comprensione del problema da parte di una classe politica nazionale obbiettivamente disattenta”

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