RIDIMENSIONATO IL TAGLIO PREVISTO PER I FONDI PAC PER LE REGIONI OBIETTIVO-CONVERGENZA. E’ PASSATO DA 100 A 30 MILIONI

 

La mobilitazione dei Comuni siciliani, che ci vedrà riuniti il 21 aprile presso il teatro Regina Margherita di Caltanissetta in una Assemblea aperta a movimenti, associazioni e semplici cittadini, comincia a dare i primi frutti, il taglio previsto ai fondi PAC (Piani di Azione e Coesione)  è passato, grazie all’intervento dell’AnciSicilia e a quello dei Sindacati di categoria   da circa 100 milioni di euro previsti per le 4 Regioni dell’Obiettivo Convergenza a quasi 30 milioni”. Questa la dichiarazione di Leoluca Orlando, Presidente di AnciSicilia a margine dell’incontro “Fondi Pac, è tempo di agire. La sfida dell’attuazione per non perdere l’ultimo treno per l’Europa” svoltosi stamattina a Pergusa al quale hanno partecipato, fra gli altri, e insieme all’AnciSicilia,  Cgil Cisl e Uil confederali e le Federazioni regionali dei pensionati,  e per  la  Regione Siciliana, l’Assessore alla Famiglia Sebastiano Bruno Caruso e la d.ssa Maria Antonietta Bullara.

 

“Abbiamo ottenuto un importante risultato – ha dichiarato Paolo Amenta, Vice Presidente dell’Associazione con delega alle Politiche Sociali – anche grazie agli incontri avuti nei giorni scorsi, al Ministero dell’Interno   dove avevamo espresso le criticità collegate ai tagli ai  fondi PAC   ai ministri alle Infrastrutture, Graziano Delrio, dell’Interno, Angelino Alfano e della Salute, Beatrice Lorenzin. E’ stata concordata  una proroga di venti giorni per la presentazione dei progetti, da parte dei distretti socio-sanitari siciliani, per la seconda programmazione dei Pac la cui scadenza era stata precedentemente fissata per il 24 aprile  e ottenuto che il 2% dei fondi destinati ai singoli distretti produttivi possa essere utilizzata per  l’assistenza tecnica”.

 

“Il taglio ai Fondi PAC dell’anno scorso aveva arrecato un danno notevole per i cittadini e per i loro unici interlocutori nel territorio, che sono i Comuni – ha concluso Amenta – facendoci assistere a una crescita del disagio sociale e della povertà e impedendoci di garantire sostegno alle famiglie e in particolar modo agli anziani non autosufficienti e all’infanzia”.

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