INCONTRO A CHIARAMONTE GULFI PER PARLARE DELLA XYLELLA

               La Xylella fastidiosa è un batterio noto per essere un microrganismo dannoso per le coltivazioni agricole provocando la malattia di Pierce nella vite, la clorosi variegata (CVC) degli agrumi e il disseccamento degli ulivi. Innesca anche malattie in altre piante quali il mal di pennacchio nel pesco, la bruciatura delle foglie di oleandro, il cancro degli agrumi; è stato segnalata una notevole incidenza anche su prugno, ciliegio e mandorlo

               La malattia viene comunemente indicata come “Complesso del disseccamento rapido” che sta colpendo l’olivicoltura pugliese.  Agisce sull’albero ostruendo i vasi xilematici e bloccando il passaggio della linfa che alimenta la pianta. Da qui il disseccamento. L’intera provincia di Lecce è infetta e la malattia può diffondersi, superare i confini del Salento e minacciare gli uliveti di altri territori.

 

              Su iniziativa dei consiglieri comunali del gruppo Cambiare per Crescere Elisa Lauria, Stefania  Pastorello e Giovanni Vivera si è svolto nel pomeriggio del 15 aprile presso la aula consiliare del Comune di Chiaramonte Gulfi, un incontro  informativo sulla Xylella al quale hanno preso parte anche il consigliere comunale del PD, Dario Cutello, alcuni produttori locali,  operatori del settore, privati cittadini oltre gli assessori Vargetto e Schembari per l’Amministrazione Comunale.

              All’incontro ha partecipato il  Dott. Emanuele Buonocore  del servizio fitosanitario regionale, il quale  ha ribadito come le notizie apparse sulla stampa locale circa la presenza di alcuni casi di Xylella in provincia di Ragusa siano del tutto infondate.

              Anche se allo stato attuale, la Sicilia -e quindi anche la provincia di Ragusa- non siano toccate dal problema “xylella”,  in questa fase è doveroso attivarsi e porre in essere delle azioni preventive attraverso l’adozione  e l’incentivazione delle buone pratiche agronomiche/colturali (esempio: pulitura terreni) nonché monitorare in loco le condizioni degli uliveti.

 

Al termine dell’incontro si è concordato sulla possibilità di predisporre e redigere un  prontuario sulle buone pratiche da adottare e divulgare  anche attraverso il coinvolgimento delle associazioni di categoria oltre che delle istituzioni.

 

 

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