MANCATA CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE NEI TERMINI RICHIESTI

In data 20 Gennaio 2015, il sottoscritto Francesco Aiello, nella sua qualità di Consigliere comunale, presentava assieme ad altri Consiglieri , in numero sufficiente per chiedere la Convocazione del Consiglio comunale, a norma dell’art. 40, punto 1,  dello Statuto Comunale in vigore, e dell’art. 7 del Regolamento del Consiglio.

La richiesta era motivata dalla necessità di discutere in Consiglio comunale delle vicende connesse alla approvazione in Consiglio comunale dello Schema di Revisione e Variante del Prg nel mese di Aprile 2014. La relativa delibera approvata con tutti i pareri degli Organi competenti era stata successivamente impugnata, con una insolita procedura che non trova riscontro nel panorama amministrativo nazionale, se non altro per il modo in cui sono stati coinvolti nella vicenda il Dirigente dell’Urbanistica, l’Amministrazione comunale, l’Ufficio Legale del Comune e alcuni Consiglieri comunali che avevano sostenuto in Consiglio le posizioni della stessa amministrazione, ma erano stati battuti da una decisione assunta a stragrande maggioranza dal Consiglio comunale.

Dal mese di Aprile 2014 i lavori relativi alla definizione della Revisione del Prg si sono bloccati, mentre intanto alcune varianti e procedure giudiziarie parallele venivano attenzionate o istruite dagli Organi comunali. Il blocco dei lavori ( in verità questa situazione si protrae da almeno 10 anni ) si è mostrato perfettamente funzionale alla definizione di Varianti varie, a richiesta individuale, e alla conclusione di opposizioni amministrative opposte al Tar. In diverse di queste pratiche sono coinvolti anche Amministratori comunali.

Invano i Consiglieri comunali hanno sollecitato il Dirigente  e l’Amministrazione comunale a fare il proprio dovere, operando la trasposizione cartografica delle indicazioni di cui alla Delibera Consiliare n° 24 del 11 Aprile 2014. In diverse circostanze la stessa Commissione Assetto Territoriale del Consiglio comunale  ha sollecitato gli Organi Amministrativi e burocratici a definire e chiudere l’Atto deliberativo, rimasto monco della Trasposizione cartografica.

 A fronte del rifiuto di chiudere doverosamente  la vicenda della Delibera n°24 dello Schema di Variante del Prg, approvata nell’Aprile 2014,  abbiamo dovuto subire il  voto anomalo e discutibile di una Variante in Verde agricolo, sostenuta incredibilmente dagli Organi Amministrativi e Burocratici del Comune (  Urbanistica ), con il corollario di pressioni  indebite sui Consiglieri comunali e appelli allo sviluppo dello stesso Sindaco, incuranti certo della realtà di una Lottizzazione multipla, non si sa se mai rilevata,  in verde agricolo, e  della indisponibilità dell’area relativa, che risulta intestata, dopo diversi passaggi, a una sola proprietaria, che tuttavia….risulta ipotecata… in un contesto strano che merita approfondimenti sotto diversi profili.

La richiesta dei Consiglieri comunali, presentata il 20 Gennaio 2015, comportava l’obbligo da parte del Presidente Avv. Salvatore Di falco, della convocazione del Consiglio comunale entro e non oltre il 9 di Febbraio.

Nella giornata odierna ho chiesto all’Ufficio del Consiglio informazioni sulla richiesta e mi è stata riferita la decisione del Presidente di non volere procedere alla convocazione del Consiglio per valutazioni che sfuggono al sottoscritto.

E’ questa una violazione che,  messa in relazione alla assurdità della allocazione per mesi 4 consecutivi della proposta relativa alla autorizzazione a procedere alla Variante in Verde agricolo di terreni ipotecati ( con l’esplicita minaccia dei proponenti privati di spostarsi, in caso di diniego, nell’Agrigentino  dove evidentemente i signori proponenti devono avere agganci e relazioni più solide….), mi inducono a rivolgermi alle Autorità in indirizzo perché sia posta fine a questo scandalo e sia intercettata simile arroganza verso la legalità e il Consiglio comunale.

Al Commissario regionale, nominato dall’Assessorato Regionale al Territorio  quasi due anni fa, che doveva occuparsi e preoccuparsi della vicenda Prg vittoriese, mi permetto di rivolgere una sollecitazione per verificare i vari risvolti di queste vicende, che mi risultano di estrema gravità.

Un Presidente  del Consiglio comunale che sottoscrive  impugnative al Tar di Delibere prodotte legittimamente dal Consiglio comunale medesimo, non può violare in questo modo le norme statutarie e regolamentari del Comune di Vittoria, negando ai Consiglieri quello che è previsto dallo Statuto comunale.

Si reitera al Presidente la richiesta del 20 Gennaio e si rimane in attesa della convocazione con all’oggetto quanto in essa contenuto.

Si trasmette questa nota per competenza, manifestando la mia disponibilità a fornire, ove richiesto, ulteriori informazioni e precisazioni, che delineano un quadro abbastanza fosco della situazione vittoriese, quanto meno rispetto all’Urbanistica.

 

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