È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
LA SICILIA CON UNA PAGINA IN ARABO
03 Apr 2015 15:22
RAGUSA – Da una iniziativa della giornalista della redazione ragusana Franca Antoci, La Sicilia di sabato 4 aprile conterrà una pagina, in Arabo. Il quotidiano “La Sicilia” ha avallato l’uscita di questa pagina di integrazione perché su questi morti non cada l’oblio. La giornalista, avvalendosi della traduzione della mediatrice linguistica Fethia Bouhajeb e dell’ottimizzazione dei testi a fronte curata dalla giornalista e interprete Valentina Maci, ha voluto pubblicare una pagina con testo a fronte dall’italiano all’arabo, con la collaborazione della tipografia “Elle Due” di Ragusa. Il 9 settembre del 2014, nello specchio di mare su cui si affacciano la Sicilia, Malta e Creta, veniva compiuta una delle stragi più spietate e crudeli della storia degli sbarchi. Un barcone con oltre 500 profughi in fuga da Libia, Siria, Egitto, Sudan e Palestina è stato speronato e affondato da cinque componenti di un’organizzazione di trafficanti di uomini con sede ad Alessandria d’Egitto. Questi assassini hanno dato la morte a 300 uomini e 200 tra donne e bambini. Intere famiglie sono state inghiottite dall’acqua. Dieci i sopravvissuti soccorsi da altri migranti, che sono riusciti a raggiungere le coste di Sicilia, Malta e Creta.Tra questi una bimba che è diventata la speranza di un numero imprecisato di persone le quali sperano sia la figlia o la nipote dispersa ma che ancora oggi è sola, e due uomini sbarcati a Pozzallo dopo essere rimasti due giorni e mezzo e due notti in mare. Importanti testimoni di un orrore per il quale sono già stati arrestati due dei responsabili della strage. I due uomini sopravvissuti sono protetti in strutture del nord Europa. Alla giornalista e vice caposervizio del quotidiano “La Sicilia” presso la redazione di Ragusa Franca Antoci, che è riuscita ad intervistarlo, uno di loro racconta attimo per attimo la disperazione, la paura e la speranza di un’avventura senza ritorno che ha cambiato per sempre la vita di chi è rimasto miracolosamente vivo. In una pagina monografica dedicata alla strage, gli articoli di Franca Antoci ripercorrono gli ultimi giorni di vita delle vittime, ricostruiscono le indagini della squadra mobile condotte dal dirigente Antonino Ciavola e coordinate dalla Procura distrettuale Antimafia di Catania, e raccolgono le dichiarazioni del procuratore capo della Repubblica di Catania Giovanni Salvi il quale ricorda la casella di posta naufragio.wreck.procura.catania@giustizia.it messa a disposizione di quanti vogliano ricevere o fornire informazioni utili all’identificazione dei dispersi. L’obiettivo è informare e abbattere le barriere che rendono difficile comunicazione e comprensione tra culture profondamente diverse. Per informazioni sul reperimento del quotidiano “La Sicilia” sul territorio nazionale è possibile chiamare i numeri (+39) 095-253256/253234, fax 095-253236 oppure inviare una mail a segreteria@lasicilia.it in italiano o francantoci@gmail.com in altre lingue.
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