MINA, UN’ECCELLENZA ITALIANA

Bruno Vespa di tanto in tanto, per fortuna, si dimentica di gestire  la “terza camera” del Parlamento Italiano, dove i ministri comunicano in anticipo le loro dimissioni  e ci regala delle meravigliose serate come quella dedicata a Mina, per il suo 75° compleanno, che, tra l’altro, veniva dopo la replica della fiction su Modugno, interpretata splendidamente da Peppe Fiorello.

Certe volte rimprovero a me stessa l’attrazione per queste opertazioni nostalgia e mi dico che sono segno sicuro di vecchiaia (chiamiamo le cose con il loro nome) e ritorno con la memoria ai contrasti con la generazione precedente alla mia, la quale diceva sempre:”Non ci sono più le belle canzoni di una volta!” Però poi ricordo bene che le canzoni che piacevano, per esempio, a mia madre, non erano quelle della sua giovinezza o della sua maturità, ma quelle della sua infanzia     tipo “Il tango delle capinere” o “Balocchi e profumi”che da bambina cantava senza capirle e senza capire i rimproveri e i divieti di cantarle per il contenuto scandaloso.

A difesa di me stessa e della mia generazione dico che le canzoni di Mina, di Modugno, di Ornella Vanoni, Gino Paoli, Lucio Dalla, Lucio Battisti, Fabrizio de Andrè e altri  sono state la colonna sonora della nostra adolescenza, della nostra giovinezza e della nostra maturità e piacciono anche alla generazione dei nostri figli e dei nostri nipoti.

Tante canzoni vincitrici di San Remo in tutti questi anni sono belle e dimenticate dopo le polemiche che ogni anno accompagnano l’esito del festival, ma come si può dimenticare  una, sola una, delle canzoni del repertorio di Mina che non ci si stanca mai di sentire?

Come non ci si stanca mai di guardare  la sua evoluzione da ragazzotta sovrappeso e con le ciglia “cespugliose”  a raffinatissima show girl senza ciglia,  le sue esecuzioni a Studio Uno, quelle meravigliose riprese in bianco e nero con la regia di Antonello Falqui, i costumi di Corbucci, un mondo di favola.

Mina, novella Greta Garbo, novella Grace Kelly ha abbandonato le scene in tempo per diventare un mito, ma nello stesso tempo ha continuato ad esserci, a fare musica, regalandoci album dalle raffinatissime copertine, a fare l’opinion maker dalle pagine di un prestigioso quotidiano.

Il suo look, diceva ieri sera, un ospite della trasmissione è stato copiato da molte donne. Si, è vero, anni fa con un’amica abbiamo notato che negli ultimi anni il look di Lady Diana, un altro mito, richiamava molto quello di Mina, che si era ritirata dalla scene prima del “matrimonio del secolo”. Forse avevano in comune lo stesso stilista…

Buon compleanno signora Mazzini. Per caso porta il cognome di un Padre della Patria, ma anche Lei è una delle eccellenze di questa nostra Italia.

 

Laura Barone

 

 

 

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