PICCITTO DICE NO ALLA CASA DEI DIRITTI

Il primo cittadino spara a zero contro la petizione popolare a sostegno dell’istituzione di una Casa dei Diritti. Sostenendo che il Comune rappresenta già il luogo fisico e istituzionale preposto alla tutela di tutti i cittadini, confonde la legittima richiesta di chi chiede SPAZI per i diritti, con una mera intrusione nel perimetro istituzionale del’ente. Ignora forse il nostro Sindaco che il comune di Milano, (non meno importante di quello di Ragusa), ha da poco inaugurato una Casa dei Diritti. Uno spazio dove vengono erogati dei servizi, dove si trovano degli sportelli informativi e di orientamento aperti ai cittadini, dove si può organizzare o partecipare ad eventi, convegni, conferenze, momenti di incontro e confronto, occasioni di dibattito. Il filo conduttore è uno ed uno soltanto, i diritti e le azioni contro le discriminazioni. Pisapia non si è mai lagnato del fatto che in città, al di fuori dal Palazzo da lui presieduto, ci fosse un luogo simbolo a difesa e salvaguardia dei diritti di tutti. Uno spazio unico dove poter trovare tutto ciò che riguarda il tema della discriminazione su base etnica, una rete contro la violenza degli uomini sulle donne, uno spazio di riferimento per la comunità LGBT, un luogo dove poter liberamente depositare la tua dichiarazione anticipata di fine vita, dove poter registrare le unioni civili, ragionare sui temi dell’accessibilità per i disabili e molto altro ancora. Nel comunicare il diniego alla petizione popolare, il Sindaco, per addolcire la pillola, scrive che è intenzione di questa amministrazione concedere degli spazi ad una generica casa delle associazioni. Con questo passaggio il primo cittadino mostra segni evidenti di non aver compreso (qualcuno lo aiuti, lo faccia l’assessore Martorana che qualche giorno fa aveva ricevuto una delegazione dei promotori, usando toni concilianti, ascoltando le istanze e proponendo lui medesimo dei locali da destinare al progetto) il senso della nostra proposta.  Una Casa dei Diritti non è una casa delle associazioni, sono due cose completamente diverse. La Casa dei Diritti si propone di diventare un punto di riferimento per chi, in città, lavora per creare reali occasioni di inclusione e coesione sociale, promuovere pari opportunità per tutti e combattere pregiudizi, stereotipi e prevenire discriminazioni e opera per tessere relazioni significative con il mondo dell’associazionismo e del terzo settore, per coprogettare eventi ed iniziative, condividere buone prassi, definire insieme interventi e progetti. Prendiamo atto che per Piccitto, per usare le sue testuali parole, “non è utile istituire altre case dei diritti”. Noi non la pensiamo così e cercheremo di fare cambiare idea al Sindaco, anche per rispetto delle tante persone che hanno firmato la petizione popolare.

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