CHIUSURA SEDE DI RAGUSA DELLA BANCA D’ITALIA

Il  Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Iacono prende posizione sulla chiusura della filiale della Banca d’Italia a Ragusa :

“Sotto la voce spending review, che è per certi versi un finto contenimento della spesa, si sta attuando una colossale e capillare operazione di smantellamento ed eliminazione dei servizi ai cittadini. Un giorno è la Provincia, poi la Camera di Commercio, domani forse la Prefettura e adesso in ordine di serie è la filiale della Banca d’Italia di Ragusa che rappresenta una ulteriore penalizzazione per la città, la cui collocazione geografica  la pone già in una situazione di marginalità infrastrutturale.  La chiusura della filiale di Ragusa non è motivata da nessun squilibrio di bilancio dell’Istituto. Ragusa verrebbe accorpata a Catania in questo processo di impoverimento dei territori di ogni presidio per accorpare tutto nelle Città Metropolitane. Avevano iniziato nel maggio 2012 un primo “scippo” di funzioni, (verso Catania), togliendo alla filiale l’introito/esito di contante con le altre controparti istituzionali. Questo smantellamento comporta maggiori oneri per il sistema bancario locale per lo stivaggio in proprio e per la movimentazione dei valori sulla piazza di Catania. Oltre al danno la beffa, perchè togliendo la filiale vi sono anche i maggiori costi che ricadono sul sistema locale di imprese e famiglie per i maggiori prezzi sui servizi forniti. Oggi la filiale mantiene anche una importante funzione di gestione del contante nei confronti dell’utenza al dettaglio. La filiale di Ragusa equivale anche a mantenere fluidità ed efficacia del Servizio di Tesoreria Statale che coinvolge la Prefettura, il Comando Provinciale dei VV.FF., l’Inps provinciale, la Serit, la Ragioneria provinciale, l’Archivio di Stato ecc. Problemi anche per il pagamento dei vaglia cambiari e la quotidiana attività di assistenza e consulenza fornita ai cittadini utenti di servizi per la consultazione dei dati dal sistema bancario, centrale dei rischi e centrale di allarme interbancaria. Sono tanti i servizi che vengono svolti a Ragusa anche con le scuole. La Banca d’Italia è un presidio storico di Ragusa e non possiamo permettere che faccia le “valigie”, e, pertanto, faccio appello ai sindaci, alla deputazione, alle classi dirigenti affinché si oppongano in tutte le sedi istituzionali e decisionali affinché le aree di frontiera, e Ragusa lo è, non siano dallo Stato  “smantellatore” condannate ad essere perennemente “terre di frontiera”, dimenticate dai diritti e dai servizi.

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